PASSEGGIATE A LEVANTE Trail e Cammino di Santa Croce

La giornata del Trail e Cammino di Santa Croce comincia a Genova con una fitta pioggerella. La collina del Righi è immersa nelle nuvole e il tempo non sarà migliore nella zona del m. Fasce. O invece potrebbe presentarsi uno di quegli spettacoli tipo vetta del monte nel cielo azzurro con sotto un suggestivo mare di nuvole? Forse, ma le previsioni non sono affatto buone.
Lasciato il centro città in breve arrivo al bivio di Apparizione per m. Fasce-m.Moro e per strada non si vede nessuno. Con una giornata così sono tutti ancora al caldo sotto le coperte e appena supero le ultime case mi trovo immerso in un nebbione fittisimo.
Seguo a fatica la linea bianca della strada, non si vede nient’altro. Proseguo quasi a passo d’uomo, non si vede il Santuario, non si vede il bivio per la trattoria del Liberale. Dopo le varie curve capisco di essere vicino al piazzale delle antenne del m. Fasce solo grazie al tegolino rosso sulle paline del metanodotto nei pressi del traliccio della linea elettrica. Nessuno intorno.
Che faccio, proseguo? E’ probabilmente inutile continuare, la gara sarà stata certamente sospesa, penso. Difficile poi poter fare qualche fotografia. Ma ormai sono arrivato fin qui e decido di rimanere nella tranquillità ovattata ed irreale della nebbia.
Proseguo non incrociando nessuno e arrivo sulla doppia carreggiata del monte Cordona, dove gli alberi scompaiono subito dopo le prime file. Piove a dirotto ed il vento è abbastanza forte.
Continuo fino ad arrivare al piazzale del Possuolo dove intravedo qualche macchina e delle persone. La “macchina organizzativa” non si è lasciata intimorire dal maltempo e di buon mattino ha già messo in campo i suoi uomini e mezzi migliori. Nei pressi di questo posto sorgeva fin dal 1208 l’Hospitale di Pozzuolo per alloggiare i pellegrini di passaggio.
Giusto il tempo di vedere e salutare Michele, l’ideatore del trail, che un richiamo lo fa scomparire nella nebbia.
Nella piccola costruzione di ardesia e legno i volontari hanno già preparato un bel tavolo pronto ad accogliere i primi atleti.
Il sentiero è ben segnalato ma la nebbia è sempre fitta
Gli atleti arrivano quindi al passaggio davanti alla cappelletta di Case Becco (72 m) dove un tempo c’era un’osteria per i viandanti di passaggio tra la Val Trebbia, la Val Bisagno e la Val Fontanabuona. Antiche storie di un  presunto omicidio aleggiano in questo luogo chiamato per lungo tempo Pian del Carnefice poi trasformato per ovvi motivi in Pian Carnese. Questa zona era un tempo un fiorente luogo di allevamento ovino come testimoniano le varie “caselle” tipiche costruzioni in pietra per i pastori distribuite nella zona. Alcuni ruderi sono in fase di recupero per una fruizione pubblica estiva. Oggi avrebbero potuto già esserci diverse belle fioriture tipiche ma la stagione primaverile è in ritardo.
e molti sembrano, nonostante il maltempo, allegri e divertiti
Alle case di Cornua (680 m tra qualche settimana qui fioriranno i narcisi) la situazione non è migliore.
come nei pressi della Cappelletta degli Alpini (620 m)
“E per quest’anno è andata così” stanno pensando la volontaria della Protezione Civile al passaggio degli ultimi concorrenti ed i volontari che stanno per andare via e che lungo il percorso sono stati efficienti e pronti ad intervenire.
Siamo solo a pochi km di distanza dal mare, ma in certi momenti lo scenario si è presentato completamente diverso da quello che conosciamo e tutta la zona si è trasformata in un posto degno delle migliore bufere… sembrava di essere in mezzo ad una tormenta di ben altre altitudini.
Non è semplice fotografare mentre piove a dirotto e tira vento tenendo con una mano l’ombrello e il poncho impermeabile per impedire che la pioggia cada su lenti e macchina fotografica ma nonostante tutto è stata una mattinata che ha presentato un suo lato “avventuroso”.
Se si potesse valutare gli atleti … solo per il fatto di aver comunque partecipato con questo tempaccio … meriterebbero tutti il primo posto.
Un plauso ed un grazie a tutti quelli che hanno “creato” questa giornata che anche con il particolare tempo avverso – ma forse proprio per questo – si è rivelata un po’ diversa dalla “solita” bella escursione.
Dopo la nebbia e la pioggia non può che rispuntare il sole, che ci sarà sicuramente l’anno prossimo.

Author: Enrico Pelos

Landscape Environmental Urbex Photographer, Writer, Publisher

One thought on “PASSEGGIATE A LEVANTE Trail e Cammino di Santa Croce”

  1. These are dreamy … the way the people are wrapped in fog and mist but the colour of their clothes are so clearly defined.

    I’ve looked at them a few times, enjoying them more each visit.

    Your blog is looking so good too.

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