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La storia dei mulini prende a spunto il Mulino di Neirone il primo oggetto di ricerca nel 2005, ma poi si parla anche di quello di Roccatagliata, di Corsiglia, di Costamaglio, etc. per parlare della storia dei mulini, ad acqua, a vento o eolici… La pubblicazione – completa di fotografie anche di documenti dell’epoca – concerne la storia di uno degli ultimi mulini rimasti nella Val Fontanabuona di Genova, in Liguria ed ancora con grande ruota. E’ situato in un bel posto in mezzo ai monti liguri con interessanti escursioni e passeggiate e trekkings quali l’Itinerario dei Feudi Fliscani, l’Alta Via dei Monti Liguri, i 7 Passi, etc.
Un viaggio nell’entroterra ligure per andare a trovare un amico che ha deciso di andare a vivere fuori dalla grande città e precisamente a Neirone. E’ questa la storia di un rustico abbandonato che egli acquistato e in parte ristrutturato facendolo tornare a vivere nel mezzo di una valle un tempo ricca di mulini e di storia. Ora la quiete ed il silenzio – inusuali ormai per noi abitanti stressati delle città – ammantano i boschi di castagne.
L’acqua non fa più girare la ruota del mulino ma ha fatto scattare in me l’ingranaggio per far girare quella del tempo.
Questo libro prende quindi a spunto il Mulino di Neirone per raccontare altre storie di mulini dell’Appennino Ligure come quello di Roccatagliata, di Corsiglia, di Costamaglio, etc. per parlare della storia dei mulini, ad acqua, a vento o eolici…. Completo di tante belle fotografie e, per alcuni, con documenti originali, contiene inoltre le descrizioni degli itinerari che attraversano le terre un tempo della potente famiglia genovese dei Fieschi o altri interessanti i mulini descritti come l’IFF (Itinerario dei Feudi Fliscani) l’AVML (Alta Via dei Monti Liguri), il 7P l’Itinerario dei 7 Passi, l’ISC Itinerario Storico Colombiano, la Via dell’Ardesia o del Pane, il 2G dei 2 Golfi, Barbagelata… il Caucaso… la Valle dei Mulini a Portofino e Paraggi… sull’Acquedotto Storico di Genova… in Tèra Brigašca…
The history of the mills is inspired by the Mill of Neirone, the first object of research in 2005, but then I also talk about that of Roccatagliata, of Corsiglia, of Costamaglio, etc. to talk about the history of water, wind or wind mills … The publication – complete with photographs and documents of the time – concerns the history of one of the last remaining mills in Val Fontanabuona in Genoa, in Liguria and still with big wheel. It is located in a beautiful place in the middle of the Ligurian mountains with interesting excursions and walks and trekkings such as the Itinerary of the Feudi Fliscani, the Alta Via dei Monti Liguri, the 7 Passi, etc.
A trip to the Ligurian hinterland to visit a friend who has decided to go and live outside the big city and precisely in Neirone. This is the story of an abandoned farmhouse that he bought and partially restored, bringing him back to live in the middle of a valley once rich in mills and history. Now the stillness and silence – now unusual for us stressed inhabitants of the cities – cover the chestnut woods.
The water no longer turns the wheel of the mill but it has made me click the gear to turn that of time.
This book therefore takes inspiration from the Mill of Neirone to tell other stories of mills in the Ligurian Apennines such as the ones of Roccatagliata, of Corsiglia, of Costamaglio, etc. to talk about the history of water, wind or windmills …. Complete with many beautiful photographs and, for some, with original documents, it also contains descriptions of the itineraries that cross the lands that once belonged to the powerful Genoese Fieschi family or other interesting mills described as the IFF (Itinerary of the Feudi Fliscani), the AVML (Alta Via dei Monti Liguri), the 7P the Itinerary of the 7 Passes, the ISC Historical Colombian Itinerary, the Via dell’Ardesia or the Pane, the 2G of the 2 Gulfs, Barbagelata … the Caucasus … the Valley of the Mills in Portofino and Paraggi … on the Historical Aqueduct of Genoa … in Tèra Brigašca …
Per chi è cresciuto a pane e Beatles, ed ha vissuto in prima persona le stagioni dei grandi raduni di Pink Floyd, Rolling Stones e Tangerine Dream…
andare a sentire Jovanotti, ed i molti altri artisti che lo hanno accompagnato sul palco, con il mix di musica hip hop, rap, disco, funk, world music è stata un po’ una sfida alle proprie esperienze emozionali sonore, supportate da ascolti musicali decennali di tipo e genere diversi.
Ma, trovandomi nella zona, l’evento del grande concerto del Jova Beach Party sembrava interessante anche perchè era la prima volta che in Liguria si svolgeva un concerto al livello dei molti visti in Inghilterra, o in altre parti d’Italia, per quantità di ascoltatori.
Il concerto non si è svolto proprio su una spiaggia, come inizialmente pensato alcuni anni fa, sia per ragioni logistiche sia per motivi ambientali dovuti alla non eccessiva grandezza delle spiagge della Riviera Ligure, al confronto con quelle della Riviera Adriatica, ed al particolare habitat naturale tra mare spiagge e flora che caratterizza le nostre località balneari.
Ma, poco lontano dalle spiagge del Ponente, è presente un ippodromo come quello di Villanova d’Albenga che ha messo tutti d’accordo. La località con i grandi spazi per i parcheggi nei dintorni e nelle zone limitrofe adiacenti anche all’aeroporto, ha fatto si che l’evento potesse essere organizzato.
Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, è riuscito a mettere insieme ben 20.000 persone, così hanno registrato le cronache, ed far lavorare insieme enti pubblici locali, provinciali e regionali, autorità e rappresentanti delle istituzioni, tutti nell’ottica di una buona sinergia per la riuscita della manifestazione con una ricaduta positiva anche dal punto di vista turistico e lavorative per molte ditte locali. La manifestazione è riuscita bene anche dal punto di vista organizzativo dei parcheggi e del traffico, sia di pomeriggio che anche in notturna dopo il concerto, ed anche se ha presentato alcune criticità, esse non sono state tali da presentare grandi problematiche.
La musica del Jova si è svolta nell’arco di diverse ore – dalle 15 circa alle 23 e 15 circa – con molti ospiti ed un pubblico “tribù che balla” che “pensa positivo” e si diverte all’ascolto di molte sue canzoni, tra le quali le belle “A te” dedicata alla moglie, e “Le tasche piene di sassi” dedicata alla mamma. Il tutto senza dimenticare un omaggio alla terra Ligure con “Sapore di Sale” di Gino Paoli.
L’artista dal palco cantava anche che il suo è “Il più grande spettacolo dopo il Big Bang”. Un po’ esagerato forse, ma accettabile, perchè la star del pop e cantautore impegnato nonché “sciamano” per caso e “pirata” divertente e innovativo è nato da genitori toscani ed in Toscana risiede, regione che è notoriamente terra di personaggi con una vena comico-burlesca naturale – si può quindi sorvolare sul paragone un po’ “irriverente” che è stato fatto del suo party con la 3 giorni di Woodstock, evento questo unico ed irripetibile – ed una solarità innata.
Un viaggio nell’entroterra ligure con l’amico Franco per andare trovare Rino l’amico del mulino…
da lì la storia e le molte altre di mulini … di persone… che ne seguirono… Suor Blandina e il Colorado… l’IFF o Itinerario dei Feudi Fliscani con Siestri Paese Abbandonato sulle orme della Dantesca Fiumana bella… su alcuni tratti dell’Alta Via dei Monti Liguri… fino ad arrivare ai Mulini di Cavassolo lungo l’Acquedotto Storico Genovese… ai mulini della Terra brigasca…
A trip in the Ligurian hinterland with his friend Franco to go and find Rino the friend of the mill … from there the story and the many others of mills … of people … who followed … Sister Blandina and the Colorado … the IFF or Itinerary of the Feudi Fliscani with Siestri Paese Abandonato in the footsteps of the beautiful Dantesque Fiumana … on some stretches of the Alta Via dei Monti Liguri … up to the Cavassolo Mills along the Historic Aqueduct Genovese … to the mills of the brigasque land…
Alcune delle vie di comunicazioni importanti tra la Liguria ed il Piemonte sono quelle che passano attraverso la Val Neva e la Val Pennavàire.
A guardia di questi importanti passaggi vennero costruiti quattro forti: Il FORTE CENTRALE, il FORTE di MONTE ARENA, il FORTE di ROCCA LIVERNA’ ed il FORTE di POGGIO GRANDE.
I forti sono molto interessanti anche come mete di passeggiate e/o escursioni e sono facilmente raggiungibili…
Descrizione con altre foto sul Blog di Trucioli
Il FORTE CENTRALE era il più importante perchè costruito sulla strada che porta da Albenga a Garessio attraverso il Colle di San Bernardo lungo l’Alta Via dei Monti Liguri. Il FORTE CENTRALE è raggiungibile in macchina da Albenga e la strada passa proprio nel mezzo delle mura del forte del quale ad oggi rimangono solo alcuni locali come il corpo di guardia, il ponte sul Neva, un tempo di tipo levatoio, parte del fossato, feritoie… Il resto è stato distrutto per la necessità di far spazio alla grande cava costruita nei pressi.
Da queste parti il generale Massena (protagonista anche dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano… Qui nacque e visse la bella Ilaria del Carretto (Zuccarello, 1379 – Lucca, 1405) figlia del marchese di Zuccarello, celebrata in un monumento in bronzo all’ingresso di Zuccarello e in quello famoso di Jacopo della Quercia a Lucca… sempre qui c’è il castello dei Clavesana, passato alla famiglia dei Del Carretto ed in seguito alla Repubblica di Genova. Poco distanti ci sono diverse pareti per arrampicata frequentate da climbers che arrivano da tutta Europa.
Il FORTE di MONTE ARENA rimane sopra il Forte Centrale ed è raggiungibile sia dalla cava sopracitata che da un percorso escursionistico facente parte del Sentiero Liguria. La strada è in parte sterrata ed in parte asfaltata (guidare o camminare con molta attenzione perchè sono entrambe, per lunghi tratti, sopra dei cigli di cava…). e attraversa una bella pineta con sopra i resti di uno dei castelli dei marchesi di Clavesana che porta a Castelbianco ed alle sue frazioni di Vesallo Veravo, Oresine e Colletta. Quest’ultimo era un Luogo abbandonato o Ghost Village a seguito del terremoto del 1887. Qui ebbi l’occasione di fotografare l’ultimo abitante sulla porta dell’attuale locanda. Colletta è stato recuperato e trasformato poi negli anni ’80…’90 in un luogo un all’avanguardia (per allora) nelle comunicazioni a livello abitativo privato e pioniere di quello che è oggi definito Smart Working. Il Borgo è oggi inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. Altri percorsi su sentieri portano al forte come gli anelli o sentieri di Monte Arena. Una passeggiata fra storia e natura che, con panorami su due delle valli albenganesi di maggior suggestione, permette di camminare tra i monti del territorio ligure a pochi passi dal mare.
Il forte, di difficile visibilità ad occhio nudo dalle valli circostanti è ormai una struttura difensiva quasi totalmente interrata e fu costruito sul tratto finale della catena montuosa che divide la Val Neva dalla Val Pennavàire. Esso aveva tre piazzole con sei cannoni e due mortai ed è oggi quasi seminascosto dalla vegetazione. Un osservatore attento potrebbe però notare alcuni particolari interessanti come una ciminiera in ferro, una galleria scavata nel terreno, feritoie, tratti di mura seminterrati…
Esso sarebbe composto da un primo piano con 15 stanze collegate tra di loro da un lungo corridoio/cunicolo che si sviluppano per circa 200 m con altri 2 piani sotterranei che però non sono accessibili, interrati perchè probabilmente danneggiati e/o distrutti dai tedeschi in ritirata nel 1945.
Il forte è stato ceduto dal Demanio Militare al Comune di Zuccarello che dovrebbe valorizzarlo ai fini di una fruizione turistica per escursionisti, bikers, e turisti interessati alla storia ed alle bellezze di questi luoghi.
Il FORTE di ROCCA LIVERNA’
La Rocca Livernà è un’elevazione dell’interessante e spettacolare massiccio del Castellermo (o Peso Grande) e sovrasta la Valle Arroscia, la Piana di Albenga, e le valli Pennavaire e Neva. Fu proprio per questa sua posizione che divenne sede di alcune opere militari di difesa ormai in rovina e visitabili liberamente. Il Forte di Rocca Livernà è ragggiungibile da Albenga, sia proseguendo per Arnasco e da qui con una sterrata, oppure o a piedi da Albenga per il caratteristico borgo medievale di Conscente, frazione di Cisano sul Neva, con il suo castello del XV secolo e situato presso la confluenza dei torrenti Neva e Pennavàire.
Al forte si può arrivare anche percorrendo una comoda ed antica mulattiera di costruzione militare ed anche eventuali sentieri di collegamento per una salita più rapida.
La rocca si affaccia sulla Val Pennavàire proprio di fronte alla già citata cava del monte Arena. All’arrivo si supera una garitta in pietre a secco e dopo un tratto che costeggia un fossato si arriva all’entrata della Batteria di Rocca Livernà (482 m). La fortificazione fu costruiita tra il 1881 e il 1897 sulle rovine di un preesistente castello; era composta da cinque piazzole per artiglieria per due cannoni, comprendendo anche un livello inferiore che collega tra di loro altri locali. All’interno del forte è possibile usufruire di un’area picnic. Proseguendo lungo un sentiero militare si arriva sulla vetta della Rocca Livernà (553 m).
Essa venne costruita come struttura di appoggio e protezione del fondovalle col compito di impedire eventuali attacchi verso il Piemonte attraverso il Colle di San Bernardo di Garessio. In realtà questa costruzione, così come tutte le altre simili erette nel Ponente Ligure come ad esempio nell’area del Colle di Nava o in quella del Colle del Melogno, non fu interessata da episodi bellici di rilievo poichè nel frattempo l’evoluzione delle tecniche militari tra fine ‘800 e inizio ‘900 le resero obsolete poco tempo dopo dalla loro messa in servizio, nonostante il grosso impegno di spesa di denaro pubblico per la loro costruzione.
Il FORTE di POGGIO GRANDE.
Il Poggio Grande (813m s.l.m.) è raggiungibile in macchina fino al Santuario di Balestrino e poi con un tratto a piedi oppure con escursioni da Balestrino, Cisano sul Neva, da Peagna di Ceriale, ed altri percorsi.
La pianta della struttura è poligonale, ed è parzialmente interrata e circondata da un fossato rivestito di muri a scarpata e con le postazioni per l’artiglieria separate ricoperte da un manto erboso. Il forte è al centro della spianata. La facciata si presenta con archi in cotto agli ingressi dei locali dove, in alcuni casi, sono ancora visibili le scritte delle destinazioni d’uso originali. La costruzione del forte venne terminata nel 1897 e dalla posizione dominante sulla sommità di Poggio Grande (detto anche dei “Due Fratelli”), su tutte le valli circostanti aveva il compito principale di proteggere da eventuali attacchi di eventuali nemici dal mare. Da qui nelle giornate limpide è possibile vedere anche i monti della Corsica. La costruzione è imponente e si può comprenderne appieno la grandezza percorrendo la zona perimetrale sommitale e, considerata la posizione dominante, capirne l’importanza strategica.
Il santuario di Balestrino è meta di numerosi pellegrinaggi e venne costruito a seguito delle testimonianze di Caterina Richero, abitante in una delle frazioni, sull’Apparizione della Madonna il 5 ottobre 1949 all’età di nove anni, che sarebbe apparsa sulla vetta del Monte Croce. Attualmente è in corso la costruzione di un edificio più grande, onde ricevere il sempre maggior numero di pellegrini provenienti anche dall’estero. Nei sentieri intorno che portano al mare anche dal Monte Acuto (748m s.l.m.) ci sono ampi prati-pascoli con alcune caselle dei pastori molto ben conservate perchè fino a non moltissimi anni fa questo era anche un percorso di transumanza del bestiame che veniva portato a valle a Ceriale e ad Albenga nel periodo invernale.
Il forte è stato oggetto di una ristrutturazione parziale per farne una sede a fini escursionistici e per corsi ambientali. Del forte è ancora visibile l’insegna principale con il nome e, verso sera è possibile incontrare molti animali del bosco che risalgono dai luoghi di abbeverata dai torrenti o corsi d’acqua dalle vallate circostanti.
NOTA IMPORTANTE: questi forti, 3 dei quali in località abbastanza isolate, presentano, in alcuni casi, locali spesso in posizioni precarie. Prestare sempre molta attenzione nei percorsi principali e limitrofi. Non entrare da soli nei locali che potrebbero presentare – accessibii e non di proprietà privata – e informare sempre una persona di fiducia sui percorsi o mete scelte. Informarsi eventualmente anche presso le istituzioni di competenza dei luoghi citati, presenti anche sul web, per eventuali problematiche di accesso alle strade e/o ai siti.
Alcune note e info storiche da:
“Passeggiate a Ponente” di Giancarlo Ascoli e Ferdinanda Fantini ed. Blu, Torino 2007.
Alcuni siti istituzionali delle località citate.
wikipedia.org
luoghiabbandonati.it
Un giorno molto triste… se n’è andato #Charlie Watts il batterista dei #RollingStones… “Satisfaction”, “Paint it black”, “Gimme shelter”, “You Can’t Always Get What You Want”, “Time is on my side”, “Ruby Tuesday”, “Love in vain“, “Con le mie lacrime“, “Angie” my loving song… all generation hymns… Ciao Charlie R.I.P. … “Peace, Peace, he is not dead, he doth not sleep – He hath awakened from the dream of life“(Percy Bysshe Shelley)…
A very sad day… #Charlie Watts #RollingStones drummer has passed away… “Satisfaction”, “Paint it black”, “Gimme shelter”, “You Can’t Always Get What You Want”, “Ruby Tuesday”, “Love in vain”, “Time is on my side”, “As tears go by“, “Angie” my loving song,… all generation hymns… Ciao Charlie R.I.P. … “Peace, Peace, he is not dead, he doth not sleep – He hath awakened from the dream of life” (Percy Bysshe Shelley) …
Dal Blog coordinato dal bravo giornalista Luciano Corrado: “Il parco naturale regionale delle Alpi Liguri compie un altro passo per ottenere la Carta Europea per il turismo sostenibile nelle aree protette, la certificazione permette agli Enti gestori delle aree protette europee di ottenere e certificare una migliore gestione del territorio nell’ottica di un turismo sostenibile”. vai al link di trucioli.it per il testo completo e altre foto…
Il monte Saccarello con la statua del Redentore
Montegrosso Pian Latte, alcune delle persone volontarie che organizzano la bella sagra annuale con i personaggi tipici a grandezza naturale.
Itinerari che ci portano nei luoghi dove è passata la storia, la poesia, la letteratura, la leggenda…
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Panorami sui monti e dai percorsi dei monti…
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Panorami sul mare, sui monti, sui paesi, sui borghi pittoreschi, dove trovare spettacoli unici da fotografare e che ci raccontano molte storie… le antiche tradizioni…
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Una delle esperienze più belle per un fotografo/trekker paesaggista/ambientalista/naturalista è programmare il viaggio con la partenza a notte fonda dalla località di base per raggiungere in tempo l’inizio del sentiero, sempre con il buio, ed arrivare sul luogo prefissato giusto in tempo per il sorgere del sole. Controllare i giorni prima il meteo e, se possibile, una delle app che danno la posizione del sorgere del sole in modo da non farsi cogliere di sorpresa… Non dimenticate la torcia o la lampada frontale per camminare più sicuri e spediti in funzione della fase della luna. Camminare nel silenzio della notte con la luna piena e senza nuvole, per chi viene dalla città, è quasi un’esperienza “irreale”. Da provare. Altro modo per essere in tempo al posto giusto al momento giusto e portarsi il sacco a pelo e, a seconda della stagione dormire, già sul posto o in un rifugio/riparo nei pressi.
One of the most beautiful experiences for a landscape / environmental / naturalist trekking photographer is to plan the trip with an early night departure from the base location to reach the beginning of the path in time, always in the dark, and arrive at the appointed place just in time. for the sunrise. Check the weather days before and, if possible, one of the apps that give the position of the sunrise so as not to be taken by surprise … Do not forget the torch or the headlamp to walk safer and faster according to the phase of the moon. Walking in the silence of the night with a full moon and without clouds, for those coming from the city, is almost an “unreal” experience. To try. Another way to be on time in the right place at the right time is to bring your sleeping bag and, depending on the season, sleep already on the spot or in a nearby shelter / shelter.
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