Antichissima abbazia abbandonata, con cripta, risalente al 1300…
L’antica abbazia appartenne un tempo alla potente famiglia dei Fieschi, poi passò ai Grimaldi che ancora regnano a Monaco di Montecarlo…. La particolare cripta di famiglia ha resistito nei secoli… silenziosa e misteriosa circondata dall’alone di qualche leggenda… in questo posto… lontano da centri abitati… Un tempo…
A very ancient abandoned abbey, with crypt and documents that go back to 1300… A nice walk in the Genoese inland reachable from Sestri Ponente or from a path that descends in the thick woods of chestnut and oak trees. The ancient abbey once belonged to the powerful Fieschi family, then passed to the Grimaldis who still reign in Monaco di Montecarlo …. The particular family crypt has endured over the centuries … silent and mysterious with the allure of some legend … in this place… far from the center inhabited … Once …
LUOGHI ABBANDONATI – ABANDONED PLACES La contessa Francesca Vacca Graffagni Agusta (Genova, 29 ottobre 1942 – Portofino, 8 gennaio 2001) visse a lungo in questa villa che ebbi l’opportunità di visitare con un caro amico urbex…Questa villa ha una storia antica e misteriosa la cui fama risale a… Lord Carnarvon… agli antichi egizi… Un tempo luogo abbandonato è stata venduta ed è in ristrutturazione…
The Countess Francesca Vacca Griffagni Agusta lived for a long time in this villa which I had the opportunity to visit with a dear urbex friend…This villa has an ancient history whose fame goes back to… CLord Carnarvon… and the ancient Egyptians … Once an abandoned place it has been sold and it is under renovation …
La contessa Francesca Vacca Graffagni Agusta (Genova, 29 ottobre 1942 – Portofino, 8 gennaio 2001) visse a lungo in questa villa che ebbi l’opportunità di visitare con un caro amico urbex…Questa villa ha una storia antica e misteriosa la cui fama risale a… Lord Carnarvon… agli antichi egizi…
Un tempo luogo abbandonato è stata venduta ed è oggi in ristrutturazione… –
Una bella villa dalle molte caratteristiche tipicamente liberty ha attratto la mia attenzione durante una delle escursioni nel Ponente Ligure tra il mare e i monti della costa cara al grande pittore Richard West…
A beautiful villa with many typically liberty features has attracted my attention during one of the excursions in the West Ligurian between the sea and the mountains of the coast so dear to the great painter Richard West …
CANCELLO IN FERRO BATTUTO DI ANTICHE MURA (quel che ne resta…) A volte, camminando in mezzo alla “giungla” della macchia mediterranea di Liguria, capita di incontrare delle rovine di questo tipo… – WROUGHT IRON GATE OF ANCIENT WALLS (what’s left …) Sometimes walking in the middle of the “jungle” of the Mediterranean woods of Liguria it happens to come across to remains of this kind… http://www.luoghiabbandonati.it https://www.facebook.com/LuoghiAbbandonatiAbandonedPlacesByEnricoPelos http://www.enricopelos.it
NEL PAESE DEGLI ELFI
–
IN THE VILLAGE OF THE ELVES
…nel paese degli elfi, ai piedi dell’alta via dei monti liguri, si narra che ancora oggi ci sia la possibilità di fare strani incontri e di trovare del vino buono nelle botti delle case diroccate…
–
…in the elves village, near the Ligurian mountains high way trek, it is said that even today you can have strange encounters and to find good wine in the barrels among the ruins of the houses …
paese degli elfi, village of the elves, elves, village, luoghi abbandonati, abandoned places, paesi abbandonati, abandoned villages, paesi fantasma, altaviadeimontiliguri, alta via dei monti liguri, urbex, villaggi fantasma, escursioni, hiking, enricopelos, enrico pelos photography, art, abbandonologia, abbandonologo, ghost towns, architettura, country exploration, rurex, rural exploration,photography, art, architettura, la mia liguria, abbandonologia, abbandonologo, liguria segreta, urbex italia, urbex liguria, liguriaabbandonata, liguriabbandonata, liguria abbandonata,
Il calare della nebbia autunnale contribuisce a rendere ancora più spettrale questo paese (sempre più) fantasma ai piedi dell’Alta Via dei Monti Liguri.
************************
The waning of the autumn mist helps to make the ghost village of Polarocca even more spooky at the foot of the Ligurian Mountains High Way trek.
L’ingresso della chiesetta ingresso 2015 – Church entrance 2015
VEICOLI ABBANDONATI
Veicoli abbandonati se ne trovano un po’ ovunque camminando per i monti della Liguria. Spesso abbandonati da molti anni, sono sovente degli ammassi di ruggine e sono ormai parte integrante del “paesaggio” ma non è che ci facciano una bella figura ambientale…. Che poi uno si domanda anche come, in alcuni casi, ci siano arrivati in certi posti… ….altre foto e info al link http://www.luoghiabbandonati.it/photogalleries/liguria%20luoghi%20con%20veicoli%20abbandonati/index.html . Altre foto su http://www.enricopelos.it/
Arena è un paesino della Val Fontanabuona* diviso nelle frazioni inferiore e superiore ed è situato in bella posizione ai piedi dei monti nei pressi dei quali passa l’Alta Via dei Monti Liguri a cavallo con la valle dell’Aveto. Tra le principali emergenze c’è l’antica e caratteristica chiesetta dedicata a San Bartolomeo ormai senza tetto ed edificata per ringraziare della protezione per l’epidemia di colera…
Il paese è abbandonato da lungo tempo ma presenta qualche recente segno positivo di riutilizzo che è bene rispettare per la scelta di tranquillità e solitudine.
* Un bell’itinerario in Fontanabuona è descritto in dettaglio sul libro “Passeggiate a Levante” a pag. 101
> Itinerario Storico Colombiano
Arena is a village of the Fontanabuona* divided into upper and lower villages and it is a nice location at the foot of the mountains of which passes near the Ligurian Mountains High Way trek on the border of the Aveto valley. Among the main emergencies is the ancient small church dedicated to St. Bartholomew now without roof and built to thank for the protection from the old cholera epidemic…
The village has been bandoned for a long time but it presents some recent positive sign of reuse to be respected for of the choice of peace and solitude.
* A beautiful itinerary in Fontanabuona is described in detail in the book “Passeggiate a Levante” on p. 101
> Colombo Historic Route
Due pagine molto interessanti sullo “Spopolamento delle valli” ed il relativo abbandono, a firma del giornalista Lorenzo Cresci del Secolo XIX, che ringrazio, con intervista, fotografie, informazioni, aspetti storici, sociali, culturali, analisi ed elaborazioni statistiche di Francesco Gastaldi. Con qualche segno indicatore di recupero…
Traso è un paesino della Val Bisagno nei pressi di Bargagli, lungo la strada che da Genova porta a Torriglia. Qui si trova un bel percorso ad anello che, partendo dalla chiesa di S. Ambrogio, raggiunge il paese abbandonato di Barego, porta su una bella sommità panoramica nei pressi del monte Costa Lione, costeggia un centro di controllo del volo, attraversa la frazione abbandonata di Trapena Alta per poi ritornare alla chiesa. Il percorso è stato per molto tempo quasi completamente abbandonato e sarebbe stato presto nascosto tra i rovi senza l’intervento di un gruppo di volontari di Traso che con un grande lavoro di decespugliamento e pulizia lo ha reso fruibile a tutti.
BAREGO, paese abbandonato lungo l’itinerario.
LA CHIESA DI SANT’AMBROGIO partenza del percorso ad anello.
Il tratto su asfalto nei pressi del MONTE COSTA LIONE
Nei pressi della frazione abbandonata di TRAPENA ALTA
… cantando e suonando una famosa canzone con foto e filmato da uno dei più famosi paesi abbandonati del mondo… Balestrino…
–
… singing and playing a famous song with photos and a video from one of the most famous ghost towns in the world … Balestrino…
“I HAVE FOUND MY STARS AT BALESTRINO” (musica di Bob Lind, testo di Rita Tunes ed Enrico Pelos, chitarra e voce di Rita Tunes)
… cantando e suonando una famosa canzone con foto e filmato da una delle più famose città fantasma nel mondo… Balestrino…
… Rita ed Enrico ritornano nel luogo che li ha visti camminare, esplorare, fare delle foto, (alcune delle quali nel filmato risalenti agli anni ’80) tanti anni fa insieme per le strade del borgo abbandonato …
Questa canzone (scritta nel 2012) … narra…. di Shel che a Balestrino ha trovato le sue “stelle”, e che molti anni fa cantava con i Rokes, su questa musica di Bob Lind (titolo originale “Cheryl’s going home”, 1966), la famosa canzone “Ma che colpa abbiamo noi” scritta da Mogol (Giulio Rapetti) e che diventerà, per un certo periodo, il “manifesto” hippie (in Italia) degli anni ’66-’67 (titolo al quale si ispirerà anche un film di Carlo Verdone).
Uno degli spettacoli di Shel si ispira alla Beat Generation americana ed è arricchito qua e la da esibizioni musicali. Shel Shapiro è Direttore Artistico della Rassegna “Stars A Balestrino”, affascinante Borgo della Riviera Ligure di ponente che gli autori (Rita ed Enrico) avevano già frequentato e percorso nelle sue antiche vie molti decenni prima. Essi colpiti dalla coincidenza che Shel organizzasse questi spettacoli proprio a Balestrino, scrissero spontaneamente questo testo… ricordando quando erano fan dei Rokes a metà degli anni ’60…
Un omaggio simpatico, ed affettuosamente spiritoso, ai Rokes ed in particolare a Shel ed a quello che hanno rappresentato per le generazioni dell’epoca; e dedicata a Balestrino ed ai suoi abitanti.
Scritta, eseguita, filmata, edita per FINE NON COMMERCIALE E/O A SCOPO DI LUCRO.
Testo Depositato (C) Diritti Riservati dei rispettivi Autori citati.
“I HAVE FOUND MY STARS AT BALESTRINO” (music by Bob Lind, text by Rita Tunes and Enrico Pelos, voice and guitar by Rita Tunes )
… singing and playing a famous song with photos and a video from one of the most famous ghost towns in the world … Balestrino…
… Rita and Enrico returning to the place that saw them walk, explore and take pictures, (some of them in the movie are from the ’80s) many years ago along the streets of the abandoned village …
This song (written in 2012) is about Shel finding his “stars” in Balestrino and who sang with Rokes many years ago on the music of “Cheryl’s going home” (1966) by Bob Lind, the famous song “Ma che colpa abbiamo noi” written by Mogol (Giulio Rapetti) and was, for a time, the hippie “manifesto” (in Italy) in ’66 -’67.
In one of the shows Shel is inspired by the American Beat Generation and he enriched the show with some musical performances. Shell Shapiro is the Artistic Director of the “Stars in Balestrino,” Festival a charming village on the Western Riviera which authors (Rita and Enrico) had already visited and walked along its ancient streets decades ago. They where strucked by the coincidence that Shel would organize these shows just at Balestrino, and they spontaneously wrote this text … remembering when they were fans of the Rokes in the mid 60’s …
A nice and affectionately witty tribute, to the Rokes and to Shel in particular and to what represented for the generations of those times; and dedicated to Balestrino and its inhabitants.
Written, performed, shooted and edited for NON-COMMERCIAL PURPOSES AND/OR FOR-PROFIT
Registered text (C) Rights Reserved of the cited Authors.
Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.
Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…
Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
Forti di Liguria… Forti di Savona…
… i Forti di Genova… lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.
Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…
Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
Forti di Liguria… Forti di Savona…
… i Forti di Genova… lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.
Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…
Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
Forti di Liguria… Forti di Savona…
… i Forti di Genova… lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.
Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…
Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
Forti di Liguria… Forti di Savona…
… i Forti di Genova… lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
–
I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d”Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
–
I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d”Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
–
I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d’Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
–
I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d’;Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Uno dei paesi abbandonati nei pressi di uno degli itinerari descritti nel libro “PASSEGGIATE A LEVANTE”, Blu editore.
CHI LO RI/CONOSCE?
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #Abandoned Places #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages
–
One of the abandoned villages met near one of the itineraries described in “PASSEGGIATE A LEVANTE”, Blue publisher.
WHO KNOWS WHERE IS THIS ABANDONED VILLAGE?
Luoghi Abbandonati LA CASA DELLE PARETI ROSSE
Paesi Abbandonati della Val Bisagno
–
Abandoned Places THE HOUSE OF THE RED WALLS
Abandoned villages of the Bisagno Valley
Luoghi Abbandonati LA CASA DELLA SCALA TRA I PIANI
Paesi Abbandonati della Val Bisagno
–
Abandoned Places THE HOUSE OF THE STAIRWAY BETWEEN FLOORS
Abandoned villages of the Bisagno Valley