…Lilly Litte Maltese Trekking Dog has passed… on the film she walked with Rita & Enrico on the following Liguria Locations:
Passeggiata a Levante #13 Pian della Cavalla – Antola Park
Passeggiata a Levante #9 Forte puin – Forti di genova del Righi
Passeggiata a Levante #1 Alta Via dei Monti Liguri – Beigua Park
Passeggiate in Val Noci
Passeggiata Ceriale – Borghetto S.S. Castello Borelli (Luogo (ex) Abbandonato)
RigAntoCa Passeggiata Righi Antola Caprile
Ligurian Sea Coast
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Photography & Shooting with Nikon Cameras: Enrico Pelos
Assembling Editing Direction : Enrico Pelos
Music : “A dog named Lilly” : Enrico Pelos
Sound Design with Keyboard Synth on Ableton Daw : Enrico Pelos
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Tag: altaviadeimontiliguri
Luoghi Abbandonati (e non) I FORTI DELLO SBARRAMENTO DEL COL DI NAVA sull’Alta Via dei Monti Liguri sul Blog di Trucioli

Il Col di Nava è situato a 934 m di altezza, fa parte del territorio di Pornassio e separa due sottosezioni della Alpi Liguri: le Prealpi Liguri e le Alpi del Marguareis e due regioni: la Liguria e il Piemonte collegando l’Imperiese con il Monregalese ed il Cuneese. Il valico prende il nome dalla frazione di Nava che è composta da due borgate: Col di Nava e Case di Nava distante circa 500 metri. A pochi chilometri, alla fine del tratto in discesa, c’è poi Ponti di Nava che segna il confine tra le due regioni ed è già nel comune di Ormea in Piemonte. Il clima è tipicamente di montagna, anche se siamo a non molti chilometri dal mare, come lo testimoniano anche le molte abitazioni in stile alpino, perchè qui gli inverni sono con frequenti nevicate mentre le estati sono, in genere, fresche.
Il Colle di Nava è sempre stato un importante passaggio di frontiere già all’epoca della Repubblica di Genova e l’antico Ducato di Savoia i cui discendenti divennero in seguito Casa Savoia, la dinastia regnante in Italia. Nel XIX secolo la monarchia iniziò a temere le invasioni della Francia. Il nemico al di là del confine dei monti avrebbe potuto anche arrivare facilmente dal mare sbarcando a Imperia perchè la Marina Reale, formata da unità delle marine preunitarie, non era in grado di affrontare la forza navale francese o quella inglese e quindi non sarebbe riuscita a opporsi ad eventuali sbarchi sulle coste che avrebbero facilmente aggirato le fortificazioni sui monti e invaso la Pianura Padana. Venne decisa quindi la costruzione di una serie di fortificazioni a difesa dei passaggi dei confini tra le due nazioni ma anche per proteggere le zone di scambio commerciale e militare. Tra questi confini uno dei passaggi più importanti era allora proprio il Colle di Nava (altre fortificazioni furono costruite a Tenda e a Vinadio) tra la Valle Arroscia e la Val Tanaro. Lo stato maggiore dell’esercito decise così la costruzione, dal 1870 al 1888, di 5 forti: 3 sono oggi, di fatto, dei luoghi abbandonati ed in effetti furono proprio abbandonati ufficialmente dopo l’8 settembre 1943. Essi sono: il Forte Bellarasco, il Forte Pozzanghi ed il Forte Richermo. Un altro forte il Montescio è abbandonato ma una parte è stata oggetto di restauro ed ha indicazioni di proprietà privata. Il quinto, il Forte Centrale, non è abbandonato ed è restaurato e ben conservato.

- FORTE BELLARASCO (900 m s.l.m.)
Il Forte Bellarasco appare veramente maestoso dal suo piazzale panoramico. Esso è di proprietà del demanio militare, chiuso e abbandonato da anni. Costruito in posizione dominante la vista spazia dalla valle di Armo fino a Montegrosso Pian Latte, alle Alpi Marittime e verso i monti dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Esso è una grande costruzione su due piani con un piano terreno con cortile interno ed un piano sotterraneo dove sono ricavati rispettivamente 17 e 43 locali.
A fianco del portale, una lapide ricorda un episodio della guerra di liberazione quando l’11 marzo 1944 un gruppo di partigiani provenienti dalla Val Tanaro, da Pornassio e dalla costa Imperiese, si asserragliò nell’edificio assieme ai ribelli del Cap. Martinengo (Eraldo Hanau) che lo avevano espugnato alla Guardia Nazionale Repubblicana, e riuscì a contrastare e a respingere le forze nazifasciste che salivano dal mare per compiere un rastrellamento.
La zona di intervento copriva, oltre alla zona del colle vera e propria, le vallate ed i sentieri laterali, completandosi con l’azione svolta dalle opere del Saccarello ed i forti dello sbarramento di Zuccarello…

- FORTE MONTESCIO (930 s.l.m.)
Mentre tutti i forti sono facilmente raggiungibili dall’abitato di Nava con delle belle passeggiate ed è comunque sufficiente richiedere qualche informazione agli abitanti del colle, l’itinerario per il Forte Montescio è più difficile da trovare ed è pure un soggetto con qualcosa di misterioso. E infatti occorre proprio andarselo a cercare. Innanzitutto, se chiedete in giro non molti sanno della sua esistenza e tanto meno sanno indicarvi con precisione la strada. Questo perchè lo stesso è in posizione distaccata rispetto al caposaldo degli altri Forti, è abbastanza lontano dalla piazza del colle ed è lungo la tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri che porta verso San Bernardo di Mendatica, che si distacca dalla SS 28 all’altezza del Sacrario degli Alpini. Da qui poi occorre percorrere una strada sterrata che anche se indicata ormai dai moderni strumenti gps o dalle app con le mappe dei cellulari e quindi non ci si può perdere, è comunque una bella camminata. Una volta usciti dal bosco, che tra l’altro in questi giorni presenta in diversi punti un bellissimo foliage mentre d’inverno è non di rado coperto dalla neve con formazioni ghiacciate, ci si trova davanti ad una costruzione veramente imponente in tutto il suo perimetro che è situato tra il Colle di Nava e la colla dei Cancelli di Cosio di Arroscia. Esso permetteva di sorvegliare la Valle del Tanarello, verso la Francia, fungendo altresì da collegamento tra la Piazza di Nava e quella di Cima di Marta e del Saccarello. Il forte è chiaramente abbandonato e diroccato in molti punti ma, e qui sta il “mistero”, sulla parte frontale c’è quello che sembrerebbe un ponte levatoio…


- FORTE POZZANGHI (1173 m s.l.m.)
Il Forte Pozzanghi domina il Col di Nava, dall’alto dell’omonimo poggio. Esso era dotato di una torre cannoniera con ingresso dal ponte levatoio. Ha la base tonda ed è dotato di un gran numero di feritoie da fucile lungo tutto il perimetro e a tratti intervallate da bocche di cannone per artiglieria. Esso incrociava i fuochi con il Forte Richermo installato sul versante opposto della valle e di uguale costruzione. Si trova nei pressi dell’Alta Via Dei Monti Liguri che porta a San Bernardo di Mendatica….




Articolo completo con altre foto sul Blog di Trucioli al link…
Alta Via dei Monti Liguri Oggi al Col di Nava… il colle del miele e della lavanda… Giornataccia buia e tempestosa…
Luoghi Abbandonati POILAROCCA PAESE ABBANDONATO sul blog di Trucioli lungo l’Alta Via dei Monti Liguri
Poilarocca, uno dei più affascinanti Luoghi Abbandonati e Ghost Village della Liguria di Ponente sull’interessante blog di Trucioli.it … e ci fu un tempo che aveva tante case, stradine, fontane, la chiesetta e il forno. Un reportage con Notizie e fotografie dalla località di Mamma Maria che qui visse fino a 104 anni e che fino a 97 non aveva avuto bisogno di un medico curandosi solamente con le erbe selvatiche del bosco… Vita e tradizioni d’altri tempi. … L’attività principale era la pastorizia che si svolgeva a 1400 m e fin su tra le malghe dei monti lungo l’Alta Via dei Monti Liguri… da Mendatica e su al monte Frontè e al monte Saccarello… con viste e paesaggi fino al Mar Ligure… ma era anche molto attiva lavorazione della terra per avere segale, grano, patate, rape… la raccolta di funghi e castagne…







Passeggiate a Levante TROVERAI PIÙ NEI BOSCHI CHE NEI LIBRI…
Troverai piu’ nei boschi che nei libri… “Gli alberi e le rocce ti diranno cose che nessun maestro ti dirà”…
(San Bernardo di Chiaravalle o Bernard de Fontaine, Dijon 1090 – Ville-sous-la-Ferté 1153 Monaco cistercense fondatore dell’abbazia di Chiaravalle…)

Slideshow https://youtu.be/Rbn_L0_CaAU
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Digital Art https://enrico-pelos.pixels.com/collections/digital+arts
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Luoghi Abbandonati… (ex) LA VILLA DELLA CONTESSA DI PORTOFINO… 20 ANNI FA… l’Anniversario – THE VILLA OF THE PORTOFINO COUNTESS… 21 YEARS AGO…the Anniversary
LUOGHI ABBANDONATI – ABANDONED PLACES
La contessa Francesca Vacca Graffagni Agusta (Genova, 29 ottobre 1942 – Portofino, 8 gennaio 2001) visse a lungo in questa villa che ebbi l’opportunità di visitare con un caro amico urbex…Questa villa ha una storia antica e misteriosa la cui fama risale a… Lord Carnarvon… agli antichi egizi…
Un tempo luogo abbandonato è stata venduta ed è in ristrutturazione…
The Countess Francesca Vacca Griffagni Agusta lived for a long time in this villa which I had the opportunity to visit with a dear urbex friend…This villa has an ancient history whose fame goes back to… CLord Carnarvon… and the ancient Egyptians …
Once an abandoned place it has been sold and it is under renovation …
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Luoghi Abbandonati… (ex) IL BAGNO DELLA CONTESSA… 20 anni fa… l’Anniversario – THE BATHROOM OF THE COUNTESS… 20 years ago… the Anniversary
LUOGHI ABBANDONATI – ABANDONED PLACES
La contessa Francesca Vacca Graffagni Agusta (Genova, 29 ottobre 1942 – Portofino, 8 gennaio 2001) visse a lungo in questa villa che ebbi l’opportunità di visitare con un caro amico urbex…Questa villa ha una storia antica e misteriosa la cui fama risale a… Lord Carnarvon… agli antichi egizi…
Un tempo luogo abbandonato è stata venduta ed è oggi in ristrutturazione… –
Countess Francesca Vacca Griffagni Agusta lived for a long time in this villa which I had the opportunity to visit with a dear urbex friend…This villa has an ancient history whose fame goes back to… Lord Carnarvon… the ancient Egyptians …
Once an abandoned place it has been sold and it is now under renovation …
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Passeggiate a Levante… ALTA VIA DEI MONTI LIGURI di Enrico Pelos (2000)
-DESCRIZIONE- Tanto tempo è passato, e dai “cassetti della memoria” riaffiorano lavori che credo possano essere ancora visti senza problemi da chi è interessato al paesaggio dei nostri monti di Liguria. Una proiezione in Power Point risalente ormai al “lontano” 2000 e convertita in video. E’ in bassa risoluzione. Certo, oggi siamo abituati all’HD e ai 4K ma a quel tempo i pc (ibm 486, pentium III… hard disk da 420 MB, 1 Gb..) non permettevano di far girare filmati complessi, per cui le foto erano “elaborate” in modo da non far venire il file troppo grande e di conseguenza molte immagini, effetti e dissolvenze, sono al passo con quanto si poteva fare con i pochi programmi di allora, e fanno ambientare il tutto nell'”atmosfera” di quel tempo. Lungo l’Altavia, o nei suoi pressi, si possono fare tanti incontri interessanti ed anche se alcuni luoghi sono ormai cambiati, come qualche paese che era abbandonato ed oggi è modernamente restaurato (ad es. Colletta di Castelbianco), o l’Abbazia di Tiglieto, altri sono rimasti simili ad allora come il borgo abbandonato di Balestrino, il borgo di Canate, o alcuni forti, e qualcuno saprà riconoscerli lo stesso. E poi lungo l’AV ci sono monti come il Saccarello, il Ramaceto il Toraggio, il Galero, il Beigua, l’Aiona, il Zatta, il Bue, il Maggiorasca, e molti altri, castelli come a Castelvecchio di Rocca Barbena, a Suvero o Calice al Cornovigilio, santuari di Montebruno, della Madonna del Lago, etc…, castelli, i laghi del Gorzente, di Osiglia, di Val Noci di Giacopiane, persone e lavori di antichi artigianati e tanto, molto altro. L’accompagnamento musicale contiene anche spazi di silenzio voluti e tra le altre musiche avevo inserito anche una parte di un brano, per gentile concessione, del gruppo genovese de La Rionda. Il cd/multimediale era stato preparato a seguito dell’uscita della guida ufficiale dell’Alta Via dei Monti Liguri del 1999 a cura dell’Unioncamere di Genova. Buona visione, buona lettura e buon ascolto. -DESCRIPTION- A long time has passed, and from the “drawers of memory” some works come out that I believe can still be seen by those interested in the landscape of our mountains of Liguria. A Power Point projection dating back to the “ancient” 2000 and converted into video. It is in low resolution. Of course, today we are used to HD and 4K but at that time PCs (ibm 486, pentium III … 420 MB hard disk, 1 Gb ..) did not allow any complex movies to run, so the photos were “elaborate” in order to have a lighter file and consequently many images, fading and other effects, are according to what could be done with the few programs of that time, and set the whole in the proper “atmosphere”. Along the AV, or in its vicinity, many interesting encounters can be made and even if some places have now changed, like some country villages that were abandoned and today have been modernly restored (eg Colletta di Castelbianco) or the Tiglieto Abbey, others are still the same as the ancient part of Balestrino, or the Canate village, but someone will recognize them anyway. And then along the AV there are mountains like the Saccarello, the Ramaceto the Toraggio, the Galero, the Beigua and many others, castles like in Castelvecchio di Rocca Barbena, in Suvero or in Calice Del Cornovigilio, sanctuaries, castles, the lakes of Gorzente, of Osiglia, of Val Noci, of Giacopiane, people and works of ancient craftsmanship and much, much more. The backing music also contains small silence parts and among the other music I had also included a part of a piece for kind courtesy of the La Rionda Genoese group. The multimedia/Ccd had been prepared following the release of the official guide of the Alta Via dei Monti Liguri in 1999 by the Unioncamere of Genoa. Have a nice vision, a good reading and a good listening.
Musiche di: Mark Adler Armand Amar Beethoven Enigma La Rionda Peter Kater Popul Vuh Trevor Jones & Randy Edelman (con Registrazione S.I.A.E.)
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https://linktr.ee/enricopelosPasseggiate A Levante… ALTA VIA DEI MONTI LIGURI CD

Luoghi Abbandonati… VILLA LIBERTY NEL PONENTE LIGURE
A beautiful villa with many typically liberty features has attracted my attention during one of the excursions in the West Ligurian between the sea and the mountains of the coast so dear to the great painter Richard West …
LUOGHI ABBANDONATI – ABANDONED PLACES
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Luoghi Abbandonati… LA VILLA DELLO SCALONE – THE VILLA OF THE GREAT STAIRCASE
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Luoghi Abbandonati… LA VILLA DELLA BARCA – THE VILLA OF THE BOAT
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Luoghi Abbandonati… L’HOTEL DELLA CASCATA – THE WATERFALL HOTEL
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Luoghi Abbandonati… CANCELLO IN FERRO BATTUTO DELLE ANTICHE MURA DEL CASTELLO BORELLI DI BORGHETTO SANTO SPIRITO – WROUGHT IRON GATE OF THE ANCIENT WALLS OF THE BORELLI CASTELE IN BORGHETTO SS
CANCELLO IN FERRO BATTUTO DI ANTICHE MURA (quel che ne resta…)
A volte, camminando in mezzo alla “giungla” della macchia mediterranea di Liguria, capita di incontrare delle rovine di questo tipo…
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WROUGHT IRON GATE OF ANCIENT WALLS (what’s left …)
Sometimes walking in the middle of the “jungle” of the Mediterranean woods of Liguria it happens to come across to remains of this kind…
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Luoghi Abbandonati… IL CASTELLO DEL SENATORE BORELLI A BORGHETTO SANTO SPIRITO – THE SENATOR BORELLI CASTLE IN BORGHETTO SS
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Luoghi Abbandonati… LA SCALA A CHIOCCIOLA DELLA COLONIA ESTIVA ABBANDONATA AL CASTELLO BORELLI DI BORGHETTO SANTO SPIRITO
LA SCALA A CHIOCCIOLA DELLA COLONIA ESTIVA ABBANDONATA
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THE SPIRAL STAIRCASE OF THE ABBANDONED CHILDREN SUMMER VACATION BUILDING
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Luoghi Abbandonati… ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE IN TOSCANA – TUSCANY INDUSTRIAL ARCHEOLOGY Abandoned Places…
LUOGHI ABBANDONATI… ESPRESSIONI ARTISTICHE ANTICHE E… MODERNE(?) – ARTISTIC EXPRESSIONS. ANCIENT AND… MODERN(?) Abandoned Places…
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LUOGHI ABBANDONATI… L’AFFRESCO SU CANICCIO VILLA EX OSPEDALE – THE FRESCO ON CANEWORK VILLA FORMER HOSPITAL
LUOGHI ABBANDONATI L’AFFRESCO SU CANICCIO VILLA EX OSPEDALE –
THE FRESCO ON CANEWORK VILLA FORMER HOSPITAL
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LUOGHI ABBANDONATI LA SCARPA ROSSA VILLA EX OSPEDALE
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NEL PAESE DEGLI ELFI – IN THE VILLAGE OF THE ELVES
NEL PAESE DEGLI ELFI
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IN THE VILLAGE OF THE ELVES
…nel paese degli elfi, ai piedi dell’alta via dei monti liguri, si narra che ancora oggi ci sia la possibilità di fare strani incontri e di trovare del vino buono nelle botti delle case diroccate…
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…in the elves village, near the Ligurian mountains high way trek, it is said that even today you can have strange encounters and to find good wine in the barrels among the ruins of the houses …
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Passeggiate a Levante MULINO DI TREBBIE BURCHE in VAL TREBBIA
Un mulino in stato di abbandono (ora ex) con una bella storia di rinascita.
Nelle mie #passeggiatealevante incontro spesso #luoghiabbandonati che raccontano, con un po’ di tristezza, del passare del tempo, delle persone che vi abitavano e ormai andate via per sempre, dell’oblio di una frazione, di un paese, di un borgo di un mulino…
Non sempre però è così. Passeggiando per la #Valtrebbia, non lontano di una delle tappe dell’#AltaViaDeiMontiLiguri, sono passato nei pressi di un mulino che ricordavo in stato di abbandono per averlo fotografato diversi anni fa.
E’ il caso del mulino di Trebbie Burche che è stato acquistato da una famiglia che l’ha restaurato con propositi interessanti di sviluppo quali agriturismo e produzione di prodotti locali.
L’origine di questo mulino risale a diversi secoli fa. Siamo non molto distanti da una delle battaglie più famose della storia: quella di un Annibale giovane ma già esperto stratega che varcò con gli elefanti le Alpi e sconfisse le legioni romane nella famosa “Battaglia del Trebbia” nel 213 a.C.
Il mulino e’ collegato a Barbagelata, il comune più alto dell’Alta Via ed è tra l’altro citato in una bella poesia di Rita Biggio Casassa una delle più importanti poetesse della Val Trebbia: “La ruota arruginita/ora è ferma, immobile./Offre asilo al tordo, al merlo, al passerotto…”
(Le fotografie attuali del mulino sono state fatte con l’autorizzazione del proprietario che ringrazio)
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In my hiking around Eastern Liguria I often arrive near #abandonedplaces which have always a story with some kind of sadness, of time passing by, about people who lived there and now gone away forever, a village, a hamlet, a mill …
But not always this is the case. Walking across the #Valtrebbia, not far from one of the treks of ‘#LiguriaMountainsHighWay, I passed near a mill that I remembered in a state of neglect for having photographed it several years ago.
This is the case of Trebbie Burche mill that was purchased by a family who restored it with interesting proposals for development as a farm and for the production of local products.
The origin of this mill goes back several centuries ago. We are not far from one of the most famous battles in history: the one where a young but already experienced strategist man called Hannibal crossed the Alps with elephants and defeated the Roman legions in the famous “Battle of the Trebbia” in 213 BC.
(The current photographs of the mill were made with the owner’s permission, whom I thank)
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RAYS OF LIGHT IN THE CLOUDS – Raggi di luce tra le nuvole dell’Alta Via Dei Monti Liguri
Raggi di luce tra le nuvole dell’Alta Via dei Monti Liguri.
(Sullo sfondo il paese di Montegrosso Pian Latte ai piedi delle Alpi Liguri)
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Rays of light through the clouds of the Liguria Mountains High Way trek.
(In the background the village of Montegrosso Pian Latte at the foot of the Ligurian Alps)
ATMOSFERA CULINARIA RURALE II
(la cucina di una villa lungo l’Alta Via dei Monti Liguri in stato di abbandono…)
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(The kitchen of a mansion house in abandoned state along tha Liguria Mountains High Way trek)
ALTA VIA dei MONTI LIGURI tra Pra Riondo e il Passo Del Faiallo
Luoghi Abbandonati FONDAZIONE DEVOTO lungo l’Alta Via dei Monti Liguri
#FondazioneDevoto dalle finestre la faggetta sull’ #AltaViadeiMontiLiguri
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#FondazioneDevoto and from the windows the wood with the #LigurianMountainsHighWay trek
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LUOGHI ABBANDONATI Il calare della nebbia autunnale contribuisce a rendere ancora più spettrale il paese (sempre più) fantasma di Poilarocca ai piedi dell’Alta Via dei Monti Liguri
The waning of the autumn mist helps to make this ghost village even more spooky at the foot of the Ligurian Mountains High Way trek
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LUOGHI ABBANDONATI Il calare della nebbia autunnale contribuisce a rendere ancora più spettrale il paese (sempre più) fantasma di Poilarocca lungo l’Alta Via dei Monti Liguri
Il calare della nebbia autunnale contribuisce a rendere ancora più spettrale questo paese (sempre più) fantasma ai piedi dell’Alta Via dei Monti Liguri.
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The waning of the autumn mist helps to make the ghost village of Polarocca even more spooky at the foot of the Ligurian Mountains High Way trek.
L’ingresso della chiesetta ingresso 2015 – Church entrance 2015
Chiesetta ingresso 1997 – Church entrance 1997
Chiesetta interno 1997- Church interior 1997
Chiesetta interno 2015 – Church interior 2015
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CIAÈ IL RIFUGIO L’ANTICO PONTE E IL SENTIERO BOTANICO nei pressi dell’Alta Via dei Monti Liguri
… siamo su un sentiero/mulattiera antico proveniente da Genova…
…Si possono ben immaginare, cavalieri e mulattieri, ma anche pellegrini, mercanti e contadini che partivano dalla grande città… raggiungevano S. Olcese e facevano tappa in questo Borgo di Ciaè. Essi attraversavano questo antico ponte “romano”/medievale per arrivare al passo appenninico di Crocetta d’Orero, che è il valico più basso, e quindi raggiungere la Valle Scrivia… la Val Trebbia… la Valle Padana…
Non lontano da una delle stazioni del trenino Genova-Casella è un Itinerario di raccordo che porta all’Alta Via dei Monti Liguri. La passeggiata permette di effettuare un bel percorso in mezzo a molte varietà di piante, descritte in molti casi con pannelli lllustrativi, grazie al lavoro di ripristino del sentiero e restauro di alcuni edifici adibiti a rifugio effettuato dal Comune e dai volontari di S. Olcese.
Altri possono essere una scoperta come la cava della Valle Lagorara o l’intero complesso delle fortificazioni di Genova o l’itinerario particolare nel Cimitero Monumentale di Staglieno.
Il libro, corredato da molte fotografie, cartine, note tecniche, è pensato per chi vuole andare alla scoperta di un paesaggio di particolare bellezza tra mare e monti, itinerari tra rinomate spiagge o su promontori che offrono squarci su scogliere o che si inoltrano nell’entroterra in zone rurali e montane attraversate da vie del sale e antiche mulattiere. Box di approfondimento si soffermano su aspetti storici, naturalistici e artistici senza dimenticare il folklore e le tradizioni gastronomiche.
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45 itineraries (with 283 photos and 47 maps) among the many I have done in Eastern Liguria which varies from easily walking paths to more demanding hiking and trekkings. The book is fully illustrated with photos and enriched with reference maps and it is thought either for the tourist and the excursion traveller and trekker who wants to discover a landscape of beauty. The book accompanies the reader/walker not only to renowed beaches landscapes like 5 Terre but also to inland mount paths like in Antola, Aveto, Trebbia valleys, etc. or particular sites like Jasper Lagorara Valley, the Genoa ancient fortresses or the Staglieno Monumental Cemetery. Detailed boxes illus
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CIAÈ antico borgo con frazione mulino abbandonata
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LOANO TRAMONTO su mare e monti (con fiori)
LOANO (Liguria, Italy)
Tramonto su mare e monti (con fiori) (sullo sfondo monti dell’ Alta Via dei Monti Liguri)
Sunset on sea and mountains (with flowers)
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Passeggiate a Levante TRENINO GENOVA CASELLA III
La giornata è brutta e allora in questa festa del 1o Maggio andiamo a farci un giretto virtuale (nell’attesa di una riapertura, che tutti vogliamo sperare certa) con alla guida un lavoratore tra i tanti protagonisti che hanno contribuito a rendere famoso questo trenino…
La “Ferrovia Genova Casella” è un mezzo di trasporto “alternativo” caro a molti genovesi e turisti liguri perchè, con la sua comoda stazione principale nel centro di Genova e con le sue stazioni, ponti e viadotti, è meta di partenza di tante passeggiate, escursioni e trekking. Esse sono a volte semplicemente nel verde della campagna per una gita e pranzo a S. Olcese o a Casella con gli amici ma altre in luoghi anche importanti e storici dell’entroterra genovese come ad esempio i Forti di Genova, l’Acquedotto Storico di Genova, il rifugio di Ciaè e in tratti su tappe dell’Alta Via dei Monti Liguri.
La ferrovia è meglio conosciuta come “Il trenino di Casella” ed è uno dei rari esempi di antica ferrovia a scartamento ridotto italiana, essendo entrata in servizio nel 1929.
Èssa è lunga poco più di 24 km e, negli anni, ha funzionato a fasi spesso alternate a periodi di inattività per motivi diversi, e proprio in questo periodo è inattiva per adeguamenti tecnico-normativi e a causa di alcune frane. Si spera ritorni presto in servizio…
AUTISTA TRENINO GENOVA CASELLA (1995, fotografia da scansione diapositiva)
TRENINO GENOVA CASELLA dalle parti di Orero (1995, fotografia da scansione diapositiva)
(stazione di partenza per una delle tappe dell’Alta Via dei Monti Liguri)
TRENINO GENOVA CASELLA dalle parti di Orero (1995, fotografia da scansione diapositiva)
(stazione di partenza per una delle tappe dell’Alta Via dei Monti Liguri)
The “Genoa Casella Railway” is a means of transport very loved by many Genoese and Ligurian tourists because, with its convenient main station in the center of Genoa and its stations, bridges and viaducts, is the destination of the departure of many walks, hikes, excursions and trekkings. They are sometimes simple hikes in the countryside just for a salami snack or lunch at St. Olcese or Casella with friends but also in historical and very important places of the Genoese hinterland such as the Forts of Genoa, the Historical Aqueduct of Genoa, the Ciaè hamlet, and some itineraries along the Liguria Mountains High Way trail.
The railroad is better known as “The small Casella train” and is one of the rare examples of ancient narrow gauge type Italian railways being put into service in 1929.
It is just over 24 km long and, over the years, it worked alternatively with periods of inactivity for different reasons and at this time it is inactive for technical improvements also due to new Italian rules and regulations and also because of some landslides. We really hope it will return in service again very soon…
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14/04/2015 @Ph.EnricoPelos
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Luoghi Abbandonati ARENA Paese Abbandonato
Arena è un paesino della Val Fontanabuona* diviso nelle frazioni inferiore e superiore ed è situato in bella posizione ai piedi dei monti nei pressi dei quali passa l’Alta Via dei Monti Liguri a cavallo con la valle dell’Aveto. Tra le principali emergenze c’è l’antica e caratteristica chiesetta dedicata a San Bartolomeo ormai senza tetto ed edificata per ringraziare della protezione per l’epidemia di colera…
Il paese è abbandonato da lungo tempo ma presenta qualche recente segno positivo di riutilizzo che è bene rispettare per la scelta di tranquillità e solitudine.
* Un bell’itinerario in Fontanabuona è descritto in dettaglio sul libro “Passeggiate a Levante” a pag. 101
> Itinerario Storico Colombiano
Arena is a village of the Fontanabuona* divided into upper and lower villages and it is a nice location at the foot of the mountains of which passes near the Ligurian Mountains High Way trek on the border of the Aveto valley. Among the main emergencies is the ancient small church dedicated to St. Bartholomew now without roof and built to thank for the protection from the old cholera epidemic…
The village has been bandoned for a long time but it presents some recent positive sign of reuse to be respected for of the choice of peace and solitude.
* A beautiful itinerary in Fontanabuona is described in detail in the book “Passeggiate a Levante” on p. 101
> Colombo Historic Route
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Passeggiate a Levante – TRENINO GENOVA CASELLA FORTI DI GENOVA ACQUEDOTTO STORICO DI GENOVA ALTA VIA DEI MONTI LIGURI II
Visto il successo di likes, shares e richieste varie che hanno avuto le mie foto del Trenino di Casella, segno che è nel cuore e nei ricordi di tante persone (e ringrazio tutti gli amici e simpatizzanti…), ecco il …
TRENINO GENOVA CASELLA II
La “Ferrovia Genova Casella” è un mezzo di trasporto “alternativo” caro a molti genovesi e turisti liguri perchè, con la sua comoda stazione principale nel centro di Genova e con le sue stazioni, ponti e viadotti, è meta di partenza di tante passeggiate, escursioni e trekking. Esse sono a volte semplicemente nel verde della campagna per una gita e pranzo a S. Olcese o a Casella con gli amici ma altre in luoghi anche importanti e storici dell’entroterra genovese come ad esempio i Forti di Genova, l’Acquedotto Storico di Genova, il rifugio di Ciaè e in tratti su tappe dell’Alta Via dei Monti Liguri.
La ferrovia è meglio conosciuta come “Il trenino di Casella” ed è uno dei rari esempi di antica ferrovia a scartamento ridotto italiana, essendo entrata in servizio nel 1929.
Èssa è lunga poco più di 24 km e, negli anni, ha funzionato a fasi spesso alternate a periodi di inattività per motivi diversi, e proprio in questo periodo è inattiva per adeguamenti tecnico-normativi e a causa di alcune frane. Si spera ritorni presto in servizio…
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The “Genoa Casella Railway” is a means of transport very loved by many Genoese and Ligurian tourists because, with its convenient main station in the center of Genoa and its stations, bridges and viaducts, is the destination of the departure of many walks, hikes, excursions and trekkings. They are sometimes simple hikes in the countryside just for a salami snack or lunch at St. Olcese or Casella with friends but also in historical and very important places of the Genoese hinterland such as the Forts of Genoa, the Historical Aqueduct of Genoa, the Ciaè hamlet, and some itineraries along the Liguria Mountains High Way trail.
The railroad is better known as “The small Casella train” and is one of the rare examples of ancient narrow gauge type Italian railways being put into service in 1929.
It is just over 24 km long and, over the years, it worked alternatively with periods of inactivity for different reasons and at this time it is inactive for technical improvements also due to new Italian rules and regulations and also because of some landslides. We really hope it will return in service again very soon…
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Passeggiate a Levante – TRENINO GENOVA CASELLA FORTI DI GENOVA ACQUEDOTTO STORICO DI GENOVA ALTA VIA DEI MONTI LIGURI II
La “Ferrovia Genova Casella” è un mezzo di trasporto “alternativo” caro a molti genovesi e turisti liguri perchè, con la sua comoda stazione principale nel centro di Genova e con le sue stazioni, ponti e viadotti, è meta di partenza di tante passeggiate, escursioni e trekking. Esse sono a volte semplicemente nel verde della campagna per una gita e pranzo a S. Olcese o a Casella con gli amici ma altre in luoghi anche importanti e storici dell’entroterra genovese come ad esempio i Forti di Genova, l’Acquedotto Storico di Genova, il rifugio di Ciaè e in tratti su tappe dell’Alta Via dei Monti Liguri.
La ferrovia è meglio conosciuta come “Il trenino di Casella” ed è uno dei rari esempi di antica ferrovia a scartamento ridotto italiana essendo entrata in servizio nel 1929.
È lunga poco più di 24 km e, negli anni, ha funzionato a fasi spesso alternate a periodi di inattività per motivi diversi e proprio in questo periodo è inattiva per adeguamenti tecnico-normativi e a cause di alcune frane. Speriamo ritorni presto in servizio…
The “Genoa Casella Railway” is a means of transport very dear to many Genoese and Ligurian tourists because, with its convenient main station in the center of Genoa and its stations, bridges and viaducts, is the destination of the departure of many walks, hikes, excursions and trekkings. They are sometimes simple hikes in the countryside just for a lunch at St. Olcese or Casella with friends but also in historical and important places very of the Genoese hinterland such as the Forts of Genoa, the Historical Aqueduct of Genoa, the Ciaè hamlet, and some itineraries along the Liguria Mountains High Way trail.
The railroad is better known as “The small Casella train” and is one of the rare examples of ancient narrow gauge type Italian railway being put into service in 1929.
It is just over 24 km long and, over the years, worked alternatively with periods of inactivity for different reasons and at this time is inactive for legislation and technical improvements and also because of some landslides. We really hope that it returns again in service very soon…
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Passeggiate a Levante – LAGO DI GIACOPIANE VALLE STURLA PARCO DELL’AVETO ALTA VIA DEI MONTI LIGURI
Il lago di Giacopiane è situato nel territorio del comune di Borzonasca, in Valle Sturla, nel Parco dell’Aveto ed è inserito in un contesto paesaggistico di grande pregio. Esso è situato in un pianoro su un terreno di importante interesse geologico circondato da foreste di faggi, boschi di castagno, terrazzamenti agricoli a fasce. Dalle passeggiate ed escursioni dai monti dell’Alta Via dei Monti Liguria e dai monti circostanti e nelle giornate giornate limpide, il panorama spazia su gran parte della Liguria di Levante in Corsica.
The Giacopiane lake is located in the territory of the municipality of Borzonasca, in the Sturla Valley, in the Aveto Park, and has landscapes of great value. It is located on a plateau of great geological interest, surrounded by forests of beech, chestnut and agricultural terraces lands. From walks and excursions from the mountains of and around the Liguria Mountains High Way trail there are great panorama views of the Eastern Liguria and up to Corsica island.
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STAGLIENO … but not only… CIMITERO CEREGHINO VALDESE Favale di Malvaro in Fontanabuona
A volte, percorrendo il Levante della Liguria (e in alcune foto, sullo sfondo, passa l’Alta Via dei Monti Liguri),, si arriva in posti particolari come un piccolissimo e semplice cimitero abbandonato, con una storia molto interessante. Siamo nei pressi di Favale di Malvaro e qui potete conoscere la storia travagliata della famiglia dei Cereghino, contadini e cantastorie della seconda metà del 1800 e dei problemi che ebbero con la comunità cattolica di Favale di Malvaro.
Il luogo ha consegnato questa famiglia alla storia anche perchè narra dell’amore tra Giuseppe Cereghino e Caterina Costa. Siccome non volevano seguire la fede cattolica il parroco di allora Don Cristoforo Repetti non volle sposarli ed essendo andati a vivere insieme agì in modo da farli imprigionare a Chiavari per condotta immorale e cospirazione religiosa. Oggi sembra paradossale ma i tempi erano quelli. Furono però liberati poco dopo ma questo fatto fu però fatale a Giuseppe che mori dopo pochi mesi. Conosciuti con il soprannome di “Scialìn” i Cereghino in inverno emigravano verso il Piemonte e la Lombardia. In uno dei loro viaggi arrivarono a Torre Pellice dove iniziarono ad appassionarsi a quello che predicava la comunità Valdese. Tornati a Favale costruirono così una chiesa (oggiproprietà privata) dove Stefano Cereghino venne nominato pastore e arrivando ad avere fino a oltre 110 fedeli. Le loro canzoni furono soperte dai musicisti de “Il Gruppo” e suonate anche da “La Rionda” con Max Manfredi. Il posto merita la visita anche perchè la località è nella bella valle di Malvaro in Fontanabuona con il monte Pagliaro, i torrenti Arena e Castello, e il monte Ramaceto sull’Alta Via dei Monti Liguri. Se ci andate fatelo con il dovuto rispetto dovuto a questi luoghi. A Favale è stata posata, nel gennaio del 2014, una targa ricordo come simbolo di “riappacificazione”. Notizie storiche da un mio articolo, del luglio-dicembre del 2004, pubblicato sulla rivista R Ni d’Aigura (Il Nido d’Aquila) e per chi fosse interessato a saperne di più può andare al link http://www.enricopelos.it/articles/i%20cereghino%20e%20le%20loro%20canzoni%20itineranti%20di%20enrico%20pelos.pdf Altre foto su http://www.enricopelos.it/
WALDENSIANS CEMETERY of CEREGHINO Family
Sometimes, along the Eastern Liguria, we arrive at a particular location such as a very small and simple abandoned cemetery, with a very interesting history. We are near Favale di Malvaro and you can now know the troubled history of the family of Cereghino, peasants but also and storytellers of the second half of 1800 and the problems they had with the Catholic community of Favale di Malvaro. The place has handed down in history because tells of the love between Joseph Cereghino and Catherine Costa. Since they do not want to follow the Catholic faith, then the parish priest Don Christopher Repetti, did not marry them and, as they start to live together, he act to have them in prison in Chiavari for immoral conduct and religious conspiracy. Today it seems paradoxical, but the times were those. But they were released shortly after but this fact, however, was fatal to Joseph, who died a few months later. Known by the nickname od “Scialìn” the Cereghinos in winter emigrated to Piedmont and Lombardy. In one of their travels arrived in Torre Pellice where they began to have a passion for what was preached by the Waldesian community. Back in Favale they built a church (today private property) where Cereghino Stefano was appointed pastor and they had more than 110 faithful. Their songs are played by the musicians of “The Group” and also by the group “La Rionda” with Max Manfredi. The place is worth a visit because it is in the beautiful valley of Malvaro in Fontanabuona with mount Pagliaro, between the rivers Arena and Castle, and near mount Ramaceto along the Ligurian Mountains High Way trek. If you go there, do it with the due respect. In January of year 2014 Favale saw the laying of a plaque as a symbol of “reconciliation”. Historical information from an article published, of July-December 2004 in the magazine R Ni of Aigura (The Eagle’s Nest) and for those interested to know more can go to the link http://www.enricopelos.it/articles/i%20cereghino%20e%20le%20loro%20canzoni%20itineranti%20di%20enrico%20pelos.pdf which is in Italian but with a comprehensive resumé in the English language. More photos at http://www.enricopelos.it/
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Passeggiate a Levante – ALTA VIA DEI MONTI LIGURI
Luoghi Abbandonati – CANATE di MARSIGLIA 2014 4 Paese abbandonato (ma non del tutto…)
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
–
I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
https://www.facebook.com/LuoghiAbbandonatiAbandonedPlacesByEnricoPelos
https://www.facebook.com/pages/Enrico-Pelos-Passeggiate-A-Levante/353283381370877
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Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d”Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Luoghi Abbandonati – CANATE di MARSIGLIA 2014 3 Paese abbandonato (ma non del tutto…) IL LAVATOIO
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
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I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
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Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d”Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Luoghi Abbandonati – CANATE di MARSIGLIA 2014 2 Paese abbandonato (ma non del tutto…)
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
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I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
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CANATE DI MARSIGLIA
Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d’Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Luoghi Abbandonati – CANATE di MARSIGLIA 2014 1 Paese abbandonato (ma non del tutto…)
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
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I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
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CANATE DI MARSIGLIA
Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d’;Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004