
Oggi passeggiata #13 alla fioritura dei Narcisi al Pian della Cavalla nel Parco dell’Antola. Fiori non molti, temperatura 6…9, gr a tratti soleggiato, con forte vento per tutto il giorno…
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Oggi passeggiata #13 alla fioritura dei Narcisi al Pian della Cavalla nel Parco dell’Antola. Fiori non molti, temperatura 6…9, gr a tratti soleggiato, con forte vento per tutto il giorno…
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https://linktr.ee/enricopelosUna breve presentazione del libro con alcune delle fotografie fatte lungo le “Passeggiate a Levante”.
E’ stata anche l’occasione per iniziare a fare sperimentazioni musicali dirette imparando qualcosa sulle note … e la musica
suonando direttamente su tastiera …. dopo anni di ascolto di musiche elettroniche varie….
A brief presentation of the book with some of the photographs taken along the ” Eeastern Liguria walks”
it was also the opportunity to start making musical experimentation directly learning something about notes … and music
playing directly on a keyboard …. After years of listening to various electronic music ….
Keyboard Music Soundtrack prepared for the occasion
PASSEGGIATE A LEVANTE soundtrack composition
AUTHOR SITE PASSEGGIATEALEVANTE PUBLICATIONS
-DESCRIZIONE- Tanto tempo è passato, e dai “cassetti della memoria” riaffiorano lavori che credo possano essere ancora visti senza problemi da chi è interessato al paesaggio dei nostri monti di Liguria. Una proiezione in Power Point risalente ormai al “lontano” 2000 e convertita in video. E’ in bassa risoluzione. Certo, oggi siamo abituati all’HD e ai 4K ma a quel tempo i pc (ibm 486, pentium III… hard disk da 420 MB, 1 Gb..) non permettevano di far girare filmati complessi, per cui le foto erano “elaborate” in modo da non far venire il file troppo grande e di conseguenza molte immagini, effetti e dissolvenze, sono al passo con quanto si poteva fare con i pochi programmi di allora, e fanno ambientare il tutto nell'”atmosfera” di quel tempo. Lungo l’Altavia, o nei suoi pressi, si possono fare tanti incontri interessanti ed anche se alcuni luoghi sono ormai cambiati, come qualche paese che era abbandonato ed oggi è modernamente restaurato (ad es. Colletta di Castelbianco), o l’Abbazia di Tiglieto, altri sono rimasti simili ad allora come il borgo abbandonato di Balestrino, il borgo di Canate, o alcuni forti, e qualcuno saprà riconoscerli lo stesso. E poi lungo l’AV ci sono monti come il Saccarello, il Ramaceto il Toraggio, il Galero, il Beigua, l’Aiona, il Zatta, il Bue, il Maggiorasca, e molti altri, castelli come a Castelvecchio di Rocca Barbena, a Suvero o Calice al Cornovigilio, santuari di Montebruno, della Madonna del Lago, etc…, castelli, i laghi del Gorzente, di Osiglia, di Val Noci di Giacopiane, persone e lavori di antichi artigianati e tanto, molto altro. L’accompagnamento musicale contiene anche spazi di silenzio voluti e tra le altre musiche avevo inserito anche una parte di un brano, per gentile concessione, del gruppo genovese de La Rionda. Il cd/multimediale era stato preparato a seguito dell’uscita della guida ufficiale dell’Alta Via dei Monti Liguri del 1999 a cura dell’Unioncamere di Genova. Buona visione, buona lettura e buon ascolto. -DESCRIPTION- A long time has passed, and from the “drawers of memory” some works come out that I believe can still be seen by those interested in the landscape of our mountains of Liguria. A Power Point projection dating back to the “ancient” 2000 and converted into video. It is in low resolution. Of course, today we are used to HD and 4K but at that time PCs (ibm 486, pentium III … 420 MB hard disk, 1 Gb ..) did not allow any complex movies to run, so the photos were “elaborate” in order to have a lighter file and consequently many images, fading and other effects, are according to what could be done with the few programs of that time, and set the whole in the proper “atmosphere”. Along the AV, or in its vicinity, many interesting encounters can be made and even if some places have now changed, like some country villages that were abandoned and today have been modernly restored (eg Colletta di Castelbianco) or the Tiglieto Abbey, others are still the same as the ancient part of Balestrino, or the Canate village, but someone will recognize them anyway. And then along the AV there are mountains like the Saccarello, the Ramaceto the Toraggio, the Galero, the Beigua and many others, castles like in Castelvecchio di Rocca Barbena, in Suvero or in Calice Del Cornovigilio, sanctuaries, castles, the lakes of Gorzente, of Osiglia, of Val Noci, of Giacopiane, people and works of ancient craftsmanship and much, much more. The backing music also contains small silence parts and among the other music I had also included a part of a piece for kind courtesy of the La Rionda Genoese group. The multimedia/Ccd had been prepared following the release of the official guide of the Alta Via dei Monti Liguri in 1999 by the Unioncamere of Genoa. Have a nice vision, a good reading and a good listening.
Musiche di: Mark Adler Armand Amar Beethoven Enigma La Rionda Peter Kater Popul Vuh Trevor Jones & Randy Edelman (con Registrazione S.I.A.E.)
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(Stradina di mare e stradina di monte, parco di Portofino)
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SEA AND MOUNTAINS HIKE NARROW ROADS
(Portofino Park)
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Il calare della nebbia autunnale contribuisce a rendere ancora più spettrale questo paese (sempre più) fantasma ai piedi dell’Alta Via dei Monti Liguri.
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The waning of the autumn mist helps to make the ghost village of Polarocca even more spooky at the foot of the Ligurian Mountains High Way trek.
L’ingresso della chiesetta ingresso 2015 – Church entrance 2015
Chiesetta ingresso 1997 – Church entrance 1997
Chiesetta interno 1997- Church interior 1997
Chiesetta interno 2015 – Church interior 2015
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LIGURIA Luoghi Abbandonati CIMITERO VALDESE dei CEREGHINO – WALDENSIAN CEMETERY Of CEREGHINO
A volte, percorrendo il Levante della Liguria, si arriva in posti particolari come un piccolissimo e semplice cimitero abbandonato, con una storia molto interessante.
Siamo nei pressi di Favale di Malvaro e in un tranquillo boschetto tra i castagni si “narra” la storia travagliata della famiglia dei Cereghino, contadini ma anche musicisti e cantastorie della seconda metà del 1800, convertitisi al credo valdese e dei problemi che ebbero con la comunità cattolica di Favale di Malvaro.
Il luogo, molto picccolo ma significativo, ha consegnato questa famiglia alla storia anche perchè narra dell’amore tra Giuseppe Cereghino morto a 24 anni, e di Caterina Costa. Siccome non volevano seguire la fede cattolica il parroco di allora Don Cristoforo Repetti non volle sposarli, li osteggiò ed essendo andati a vivere insieme chiamò i carabinieri che li imprigionarono, nella torre di Chiavari per condotta immorale e cospirazione religiosa. Oggi sembra paradossale ma i tempi erano quelli. Furono però liberati poco dopo grazie addirittura all’intervento di un decreto del re di allora Carlo Alberto. Questo fatto fu però fatale a Giuseppe che mori dopo pochi mesi.
Conosciuti con il soprannome di Scialìn Andrea, Stefano, Antonio e Giovanni e Giuseppe Cereghino in inverno emigravano con le loro storie musicate verso il Piemonte e la Lombardia. In uno dei loro viaggi arrivarono a Torre Pellice dove iniziarono ad appassionarsi a quello che predicava la comunità Valdese e che si basava sulla Bibbia. Tornati a Favale cominciarono a parlare ai loro compaesani dove trovarono diverse persone che li ascoltarono. Costruirono così una chiesa (oggi è proprietà privata ma il proprietario ha avuto il grande pregio di ristrutturarla il minimo necessario e mantenendo allo stato originale gli ambienti) dove Stefano Cereghino venne nominato pastore e arrivando ad avere fino a oltre 110 fedeli.
Le loro canzoni sono tornate ad essere suonate grazie alla scoperta dei fogli originali da parte dei musicisti de “Il Gruppo” che ne hanno eseguito diverse ballate e che sono suonate anche dal gruppo “La Rionda”, che per alcune versioni è affiancato da Max Manfredi, rendendole ancora più suggestive.
Il posto merita la visita anche perchè è incastonato nei boschi in località Castello nella bella valle di Malvaro in Fontanabuona con la cornice dei monti Pagliaro tra i torrenti Arena e Castello e nei pressi del monte Ramaceto sull’Alta Via dei Monti Liguri.
Se ci andate fatelo con il dovuto rispetto dovuto a questi luoghi e se credete in qualcosa, qualsiasi sia il vostro credo, un piccolo pensiero potrà forse essere di conforto alle traversie che hanno dovuto passare.
Fortunatamente e finalmente nel gennaio di quest’anno Favale ha visto la posa di una targa ricordo come simbolo di “riappacificazione”.
Notizie storiche da un mio articolo, del luglio-dicembre del 2004, pubblicato sulla rivista R Ni d’Aigura (Il Nido d’Aquila) e per chi fosse interessato a saperne di più può andare al link http://www.enricopelos.it/articles/i%20cereghino%20e%20le%20loro%20canzoni%20itineranti%20di%20enrico%20pelos.pdf
Sometimes, along the Eastern Liguria, we arrive at a particular location such as a very small and simple abandoned cemetery, with a very interesting history.
We are near Favale di Malvaro and in a quiet wood between among chestnut trees you can now know the troubled history of the family of Cereghino, peasants but also musicians and storytellers of the second half of 1800. They converted to the Waldensian church and the problems they had with the Catholic community of Favale di Malvaro.
The place is very small but significant, this family has handed down in history because it also tells of the love between Joseph Cereghino died at age 24, and Catherine Costa. Since they do not want to follow the Catholic faith, then the parish priest Don Christopher Repetti, he would not marry them and as they start to live together he called the gendarmes that imprisoned them in the tower of Chiavari for immoral conduct and religious conspiracy. Today it seems paradoxical, but the times were those. But they were released shortly after even thanks to a decree of King Carlo Alberto. This fact, however, was fatal to Joseph, who died a few months later.
Known by the nickname od “Scialìn” Andrea, Stephen, Anthony and John and Joseph Cereghino in winter emigrated with their stories and music to Piedmont and Lombardy. In one of their travels arrived in Torre Pellice where they began to have a passion for what was preached by the Waldesian community mainly based upon the Bible. Back in Favale began to speak to their neighbors where they found several people who listen to them. They built a church (today it is private property, but the owner had the great sensibility of decorating the minimum necessary and keeping its original state environments) where Cereghino Stefano was appointed pastor and they had more than 110 faithful.
Their songs are to be played back with the discovery of the original sheets from the musicians of “The Group” who have performed several ballads, which are also played by the group “La Rionda,” which for some versions is joined by Max Manfredi, making them even more suggestive.
The place is worth a visit because it is also nestled in the woods in the small part village named Castle in the beautiful valley of Malvaro in Fontanabuona with the back of the mountain Pagliaro, between the rivers Arena and Castle and near Mount Ramaceto along the Ligurian Mountains High Way.
If you go there, do it with the due respect to these places and if you believe in something, whatever your beliefs, a little thought will perhaps be of comfort to the hardships that they had to go.
Fortunately and finally in January of this year Favale saw the laying of a plaque as a symbol of “reconciliation”.
Historical information from an article published, of July-December 2004 in the magazine R Ni of Aigura (The Eagle’s Nest) and for those interested to know more can go to the link http://www.enricopelos.it/articles/i%20cereghino%20e%20le%20loro%20canzoni%20itineranti%20di%20enrico%20pelos.pdf which is in Italian but with a comprehensive resume in the English language.
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Photographs of my backpack trek days (in 1996), along the Italian side of the Tour du Mont Blanc. This itinerary was is almost a “must” for every walker/hiker/trekker for the vision of unique landscapes and unforgettable moments that will remain forever.
Fotografie delle mie giornate di trekking (nel 1996), lungo il lato italiano del Tour du Mont Blanc. Questo itinerario è una tappa quasi “obbligata” per ogni camminatore/escursionista/trekker. Ma forse è meglio dire “necessaria” per la visione di paesaggi unici ed emozioni indimenticabili che rimarranno per sempre.
Photography, texts & translations, map, slideshow by Enrico Pelos, http://www.enricopelos.com
I wish to thank Giorgio Robino (Solyaris) for the use of his music
“Antelao Adrift” from the CD “Wanderer”
“Felsenmeer Endless Labyrint” from the CD “Ascension and Revelation”
Licensed under Creative Commons
Giorgio music link: http://www.solyaris.altervista.org
Canate di Marsiglia è una ridente frazione – oggi semi abbandonata – dell’Appennino genovese.
Risale al tempo medievale, e si narra fosse stata fondata da antichi pirati in fuga dalla costa.
Alcune foto – fatte nel 1996 – ne mostrano alcuni aspetti e panoramiche.
Canate of Marsiglia is on the Genoise Apenines.
Its Origins go back to medieval times and ancient storytellers are saying that it was founded by pirates.
Some photos – made in 1966 – show here some aspects of the village.
Il torrente Cerusa, nell’omonima valle, ha origine anche da alcuni rii del Bric del Dente e sfocia a Voltri dopo aver percorso circa 9 km tra i versanti dei monti Reixa e Tardia. La particolare conformazione delle pareti rocciose strette e ripide delle valle e la climatologia del luogo hanno garantito un flusso costante di acqua nel torrente con una buona forza idraulica, per cui sin dai tempi remoti sono state attive molte cartiere. La più antica – quella di San Gorgio – risale al 1580 ed è ancora funzionante. La carta, prodotta con il nome “Genova” era famosa e ricercata a livello internazionale.
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Cerusa river, in the Cerusa valley, originates also from some the rivers and flows fro Bric del Dente at goes the Voltri sea after about 9 km from among the slopes of Reixa and Tardia mountains. The special shape of the narrow and steep cliffs of the valley and the climatology of the area have ensured a steady flow of water into the river with a good hydraulic power, and since very ancient times many paper mills have been active. The oldest – that of Saint George – dates back to 1580 and is still working. The paper, produced under the name “Genoa” was famous and sought after internationally.
La Val Cerusa è una valle genovese e Fiorino, che deve il suo nome alle molte varietà di fiori, è il centro più importante. È ai piedi dei monti del Beigua e, pur esssendo non molto distante dal mare, presenta caratteristiche simili agli ambienti alpini.
I fenomeni di erosione, caratteristici del Parco del Beigua, hanno creato un paesaggio particolare spesso impervio ed hanno mantenuto il torrente in un ambiente naturale, sorvolato da diverse specie di uccelli nel periodo del loro sorvolo stagionale.
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The Cerusa valley is a Genoese valley and Fiorino, which owes its name to the many varieties of flowers, is the most important center. It is at the foot of the Beigua mountains and although not far from the sea, has characteristics similar to alpine environments.
The erosion, characteristic of Beigua Park, have created a special landscape, often inaccessible, and have kept the river in a natural environment, overflown by several species of birds during the overflight of the season.
Attraversare il ponte sul fiume di Deiva entrando nel comune di Framura (curiosamente quasi tutti pensano di essere a Deiva ma oltre il ponte fa parte del Comune di Framura, attenzione però perchè i vigili di Deiva hanno la delega per fare le multe anche a Framura…) e proseguire verso il campeggio Framura. Poco prima della galleria prendere la salitina sulla sinistra di fronte alla casa rossa.
Si sale rapidamente su sentiero dilavato e dopo aver superato il punto soprastante il campeggio con una bella vista panoramica si prosegue fino ad incontrare una grande sterrata. Si gira quindi a destra (se si sale a sinistra si torna giù a Deiva facendo un piccolo anello) e si prosegue sempre sulla sterrata in mezzo al bosco e alla macchia mediterranea.
Arrivati ad un piccolo spiazzo con tavolo da picnic noterete, sulla destra, l’indicazione per Punta Apicchi. Se avete tempo andateci, sono pochi minuti ed arriverete in breve al giardinio botanico (abbandonato…) con bella area con tavoli picnic e panorama. Continuando sulla sterrata si arriva in breve in vista delle frazioni di Framura e della sua bella e panoramica costa. Si scende quindi sulla strada asfaltata e si arriva a visitare alcune delle frazioni che meritano una visita. Scendendo verso il mare si arriva alla stazione, dove si può anche proseguire per la caratteristica spiaggia di Vandarecca o per il piccolo scalo davanti allo scoglio di Ciamia (il più grande della Liguria) e si può prendere il treno per il ritorno o risalire il percorso di andata.
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