Passeggiate a Levante ISC ITINERARIO STORICO COLOMBIANO o SENTIERO DEL PANE (1994) by Enrico Pelos e Rodolfo Predieri with nature relaxing music

Fotografia: Enrico Pelos – Rodolfo Predieri (Gruppo Fotografico R.E.M)
Testi: Enrico Pelos
Montaggio proiezione dissolvenza incrociata con centralina HW&SW: Enrico Pelos
Musiche: Brani New Age dell’epoca di Hiroki Okano, Michael Brook, Gaia, Yanni e “A Rionda di Cuculli” del gruppo La Rionda.

LA STORIA DELL’ITINERARIO

Il “Sentiero del Pane” era così chiamato per la farina che, macinata nei mulini della Fontanabuona, veniva lungo questo percorso che passava a Tribogna poi fianco delle molte cave di ardesia, attraverso il Passo dei Casetti, le case di Cornua, il valico di Monte Cordona e veniva trasportata poi in città. Il sentiero svolgeva, allora, funzione di scambio economico commerciale tra la Valle Fontanabuona ed il Porto di Genova.
L’Itinerario Colombiano inizia a Terrarossa di Moconesi dove la tradizione vuole abbiano vissuto gli avi di Colombo e si conclude a Quinto dove poi si trasferirono.
Per questa via la famiglia del grande navigatore Cristoforo Colombo scese, mai più immaginando che entro una settantina d’anni si sarebbe conquistata gloria per tutti i secoli… (Gloria oggi messa un po’ in discussione… ma questa è un’altra storia…)

NOTE TECNICHE

Le fotografie furono realizzate con quella che allora era considerata la migliore pellicola diapositiva per la resa eccezionale dei colori ovvero la pellicola Velvia (Fuji). La proiezione è stata ripresa poi in studio ripreso con videocamera in vhs (che per l’epoca era già ad un buon livello…) che, allora, non disponeva di porte di collegamento digitali per cui la ripresa avvenne direttamente sullo schermo. In quel tempo si riuscivano a fare i primi fotomontaggi digitali (con Ibm 286…) per cui poi il filmato è stato digitalizzato da cui la qualità che non è paragonabile alle conversioni in digitale di oggi. Tuttavia le fotografie danno l’idea del lavoro di ricerca storica, ambientale, paesaggistica, e culturale tra case, campi, prati, acque di torrente, antichi mulini, cave di ardesia, veicoli abbandonati, ruderi abbandonati, lavatoi, etc… e quindi lasciatevi trasportare dal fascino delle immagini e della musica. Buona visione

Alcune delle pagine dell’Itinerario completo di cartina, descrizione e fotografie nel libro Passeggiate a Levante.

LE PROIEZIONI

La proiezione venne presentata nell’ottobre del 1994 in una “Serata dell’Audiovisivo” al teatro della società IP grazie alla disponibilità dei soci della sua Sezione Fotografica che misero a disposizione anche il primo hardware e software per la programmazione in automatico della proiezione in sincro con la musica.
Essa venne anche presentata il 4 Novembre in una serata nella prestigiosa sede della Fondazione Giacomo Costa. In quell’occasione la proiezione si avvalse, oltre che di immagini dell’ fotografo Rodolfo Predieri, amico e socio qui citato come co-autore, anche di fotografie del fotografo amico e socio Carmelo Marino e colgo l’occasione per salutare entrambi nel caso arrivassero a “navigare” in questa pagina.

http://www.enricopelos.it
http://www.passeggiatealevante.it
http://www.bluedizioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=476:passeggiate-a-levante&catid=51:titoli

Passeggiate a Levante… ALTA VIA DEI MONTI LIGURI di Enrico Pelos (2000)

-DESCRIZIONE- Tanto tempo è passato, e dai “cassetti della memoria” riaffiorano lavori che credo possano essere ancora visti senza problemi da chi è interessato al paesaggio dei nostri monti di Liguria. Una proiezione in Power Point risalente ormai al “lontano” 2000 e convertita in video. E’ in bassa risoluzione. Certo, oggi siamo abituati all’HD e ai 4K ma a quel tempo i pc (ibm 486, pentium III… hard disk da 420 MB, 1 Gb..) non permettevano di far girare filmati complessi, per cui le foto erano “elaborate” in modo da non far venire il file troppo grande e di conseguenza molte immagini, effetti e dissolvenze, sono al passo con quanto si poteva fare con i pochi programmi di allora, e fanno ambientare il tutto nell'”atmosfera” di quel tempo. Lungo l’Altavia, o nei suoi pressi, si possono fare tanti incontri interessanti ed anche se alcuni luoghi sono ormai cambiati, come qualche paese che era abbandonato ed oggi è modernamente restaurato (ad es. Colletta di Castelbianco), o l’Abbazia di Tiglieto, altri sono rimasti simili ad allora come il borgo abbandonato di Balestrino, il borgo di Canate, o alcuni forti, e qualcuno saprà riconoscerli lo stesso. E poi lungo l’AV ci sono monti come il Saccarello, il Ramaceto il Toraggio, il Galero, il Beigua, l’Aiona, il Zatta, il Bue, il Maggiorasca, e molti altri, castelli come a Castelvecchio di Rocca Barbena, a Suvero o Calice al Cornovigilio, santuari di Montebruno, della Madonna del Lago, etc…, castelli, i laghi del Gorzente, di Osiglia, di Val Noci di Giacopiane, persone e lavori di antichi artigianati e tanto, molto altro. L’accompagnamento musicale contiene anche spazi di silenzio voluti e tra le altre musiche avevo inserito anche una parte di un brano, per gentile concessione, del gruppo genovese de La Rionda. Il cd/multimediale era stato preparato a seguito dell’uscita della guida ufficiale dell’Alta Via dei Monti Liguri del 1999 a cura dell’Unioncamere di Genova. Buona visione, buona lettura e buon ascolto. -DESCRIPTION- A long time has passed, and from the “drawers of memory” some works come out that I believe can still be seen by those interested in the landscape of our mountains of Liguria. A Power Point projection dating back to the “ancient” 2000 and converted into video. It is in low resolution. Of course, today we are used to HD and 4K but at that time PCs (ibm 486, pentium III … 420 MB hard disk, 1 Gb ..) did not allow any complex movies to run, so the photos were “elaborate” in order to have a lighter file and consequently many images, fading and other effects, are according to what could be done with the few programs of that time, and set the whole in the proper “atmosphere”. Along the AV, or in its vicinity, many interesting encounters can be made and even if some places have now changed, like some country villages that were abandoned and today have been modernly restored (eg Colletta di Castelbianco) or the Tiglieto Abbey, others are still the same as the ancient part of Balestrino, or the Canate village, but someone will recognize them anyway. And then along the AV there are mountains like the Saccarello, the Ramaceto the Toraggio, the Galero, the Beigua and many others, castles like in Castelvecchio di Rocca Barbena, in Suvero or in Calice Del Cornovigilio, sanctuaries, castles, the lakes of Gorzente, of Osiglia, of Val Noci, of Giacopiane, people and works of ancient craftsmanship and much, much more. The backing music also contains small silence parts and among the other music I had also included a part of a piece for kind courtesy of the La Rionda Genoese group. The multimedia/Ccd had been prepared following the release of the official guide of the Alta Via dei Monti Liguri in 1999 by the Unioncamere of Genoa. Have a nice vision, a good reading and a good listening.

Musiche di: Mark Adler Armand Amar Beethoven Enigma La Rionda Peter Kater Popul Vuh Trevor Jones & Randy Edelman (con Registrazione S.I.A.E.)

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Passeggiate A Levante… ALTA VIA DEI MONTI LIGURI CD

 

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LIGURIA Luoghi Abbandonati CIMITERO VALDESE dei CEREGHINO – WALDENSIAN CEMETERY Of CEREGHINO

LIGURIA Luoghi Abbandonati CIMITERO VALDESE dei CEREGHINO – WALDENSIAN CEMETERY Of CEREGHINO
A volte, percorrendo il Levante della Liguria, si arriva in posti particolari come un piccolissimo e semplice cimitero abbandonato, con una storia molto interessante.
Siamo nei pressi di Favale di Malvaro e in un tranquillo boschetto tra i castagni si “narra” la storia travagliata della famiglia dei Cereghino, contadini ma anche musicisti e cantastorie della seconda metà del 1800, convertitisi al credo valdese e dei problemi che ebbero con la comunità cattolica di Favale di Malvaro.
Il luogo, molto picccolo ma significativo, ha consegnato questa famiglia alla storia anche perchè narra dell’amore tra Giuseppe Cereghino morto a 24 anni, e di Caterina Costa. Siccome non volevano seguire la fede cattolica il parroco di allora Don Cristoforo Repetti non volle sposarli, li osteggiò ed essendo andati a vivere insieme chiamò i carabinieri che li imprigionarono, nella torre di Chiavari per condotta immorale e cospirazione religiosa. Oggi sembra paradossale ma i tempi erano quelli. Furono però liberati poco dopo grazie addirittura all’intervento di un decreto del re di allora Carlo Alberto. Questo fatto fu però fatale a Giuseppe che mori dopo pochi mesi.
Conosciuti con il soprannome di Scialìn Andrea, Stefano, Antonio e Giovanni e Giuseppe Cereghino in inverno emigravano con le loro storie musicate verso il Piemonte e la Lombardia. In uno dei loro viaggi arrivarono a Torre Pellice dove iniziarono ad appassionarsi a quello che predicava la comunità Valdese e che si basava sulla Bibbia. Tornati a Favale cominciarono a parlare ai loro compaesani dove trovarono diverse persone che li ascoltarono. Costruirono così una chiesa (oggi è proprietà privata ma il proprietario ha avuto il grande pregio di ristrutturarla il minimo necessario e mantenendo allo stato originale gli ambienti) dove Stefano Cereghino venne nominato pastore e arrivando ad avere fino a oltre 110 fedeli.
Le loro canzoni sono tornate ad essere suonate grazie alla scoperta dei fogli originali da parte dei musicisti de “Il Gruppo” che ne hanno eseguito diverse ballate e che sono suonate anche dal gruppo “La Rionda”, che per alcune versioni è affiancato da Max Manfredi, rendendole ancora più suggestive.
Il posto merita la visita anche perchè è incastonato nei boschi in località Castello nella bella valle di Malvaro in Fontanabuona con la cornice dei monti Pagliaro tra i torrenti Arena e Castello e nei pressi del monte Ramaceto sull’Alta Via dei Monti Liguri.
Se ci andate fatelo con il dovuto rispetto dovuto a questi luoghi e se credete in qualcosa, qualsiasi sia il vostro credo, un piccolo pensiero potrà forse essere di conforto alle traversie che hanno dovuto passare.
Fortunatamente e finalmente nel gennaio di quest’anno Favale ha visto la posa di una targa ricordo come simbolo di “riappacificazione”.

Notizie storiche da un mio articolo, del luglio-dicembre del 2004, pubblicato sulla rivista R Ni d’Aigura (Il Nido d’Aquila) e per chi fosse interessato a saperne di più può andare al link http://www.enricopelos.it/articles/i%20cereghino%20e%20le%20loro%20canzoni%20itineranti%20di%20enrico%20pelos.pdf

LIGURIA Luoghi Abbandonati CIMITERO VALDESI CEREGHINO

 

LIGURIA Luoghi Abbandonati CIMITERO VALDESI CEREGHINO

 

LIGURIA Luoghi Abbandonati CIMITERO VALDESI CEREGHINO

Sometimes, along the Eastern Liguria, we arrive at a particular location such as a very small and simple abandoned cemetery, with a very interesting history.
We are near Favale di Malvaro and in a quiet wood between among chestnut trees you can now know the troubled history of the family of Cereghino, peasants but also musicians and storytellers of the second half of 1800. They converted to the Waldensian church and the problems they had with the Catholic community of Favale di Malvaro.
The place is very small but significant, this family has handed down in history because it also tells of the love between Joseph Cereghino died at age 24, and Catherine Costa. Since they do not want to follow the Catholic faith, then the parish priest Don Christopher Repetti, he would not marry them and as they start to live together he called the gendarmes that imprisoned them in the tower of Chiavari for immoral conduct and religious conspiracy. Today it seems paradoxical, but the times were those. But they were released shortly after even thanks to a decree of King Carlo Alberto. This fact, however, was fatal to Joseph, who died a few months later.
Known by the nickname od “Scialìn” Andrea, Stephen, Anthony and John and Joseph Cereghino in winter emigrated with their stories and music to Piedmont and Lombardy. In one of their travels arrived in Torre Pellice where they began to have a passion for what was preached by the Waldesian community mainly based upon the Bible. Back in Favale began to speak to their neighbors where they found several people who listen to them. They built a church (today it is private property, but the owner had the great sensibility of decorating the minimum necessary and keeping its original state environments) where Cereghino Stefano was appointed pastor and they had more than 110 faithful.
Their songs are to be played back with the discovery of the original sheets from the musicians of “The Group” who have performed several ballads, which are also played by the group “La Rionda,” which for some versions is joined by Max Manfredi, making them even more suggestive.
The place is worth a visit because it is also nestled in the woods in the small part village named Castle in the beautiful valley of Malvaro in Fontanabuona with the back of the mountain Pagliaro, between the rivers Arena and Castle and near Mount Ramaceto along the Ligurian Mountains High Way.
If you go there, do it with the due respect to these places and if you believe in something, whatever your beliefs, a little thought will perhaps be of comfort to the hardships that they had to go.
Fortunately and finally in January of this year Favale saw the laying of a plaque as a symbol of “reconciliation”.

Historical information from an article published, of July-December 2004 in the magazine R Ni of Aigura (The Eagle’s Nest) and for those interested to know more can go to the link http://www.enricopelos.it/articles/i%20cereghino%20e%20le%20loro%20canzoni%20itineranti%20di%20enrico%20pelos.pdf which is in Italian but with a comprehensive resume in the English language.

 

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ALTA VIA dei MONTI LIGURI Il CD multimediale

Nel 2000 usciva il cd multimediale “Lungo l’Alta Via dei Monti Liguri” per conto dell’Associazione dell’Alta Via dei Monti Liguri e dell’UnionCamere di Genova

Il CD multimediale "Lungo l'Alta Via dei Monti Liguri" con foto, sw/web design e produzione by enrico pelos
Il CD multimediale "Lungo l'Alta Via dei Monti Liguri" con foto, sw/web design e produzione by Enrico Pelos

Il cd, con fotografie dell’autore, è stato elaborato come software, design, scelta delle musiche della colonna sonora – tra i quali un brano dei liguri La Rionda – e produzione del materiale fino alla confezione e apposizione del bollino Siae.

L’incarico di elaborare una presentazione dell’Alta Via dei Monti Liguri, oggi datata perché con con i programmi odierni con pochi clic del mouse si assembla il tutto anche in grandi dimensioni, era stata per me – informatico al quale l’hw/sw per slideshow non offriva allora poco o niente (l’web era ancora di là da venire…) – quasi una sfida.

Le foto – originali da diapositive Velvia – avevo dovuto scannerizzarle. Non essietva nessun service e la digitalizzazione fotografica cominciava i piccoli passi con la grande novità dei PhotoCd della Kodak che portai anche dal mio amico fotografo Carlo che aveva un negozio. I files erano troppo grandi per i pc di allora che al massimo montavano un 486 con qualche mega di ram (si avete letto bene) e quindi ho dovuto ridurli a delle immagini a bassa risoluzione perchè il pc si sarebbe fermato. Gli hd erano poi al massimo da 420 Mb (anche qui avete letto bene). Per la presentazione ho dovuto preparare degli add-in che funzionassero con Power Point – unico programma di presentazione – per avere qualche effetto.

Stesso discorso per i files audio, riduzione della dimensione, senza scendere troppo di qualità sonora. Se erano troppo grandi il pc ci metteva molto a caricarli e di conseguenza la presentazione partiva in ritardo. Una volta fatto tutto il lavoro di selezione, sincronismo etc si passava alla masterizzazione. Un’avventura.
Qualcuno ricorderà ancora la tragica fantozziana scritta del “Buffer underrun“. La memoria aveva perso i dati per lo “sforzo” e anche se mancava solo un minuto dovevi buttare via il cd, perchè diventato inservibile. E ricominciare.
Un altro capitolo riguarderebbe le copertine che in massima parte dovevano essere fatte quasi a mano.
Comunque riuscii a fare le copie richieste e la presentazione piacque molto.

Parliamo di neanche 10 anni fa. Del Giurassico informatico insomma, o quasi.

The CD, with photographs by the author, is being developed as software, design, choice of music on the soundtrack – including a song by the Ligurian group La Rionda – and production of the material to the packaging and the SIAE procedure.

The task of developing a presentation about the Ligurian Mountains High Way trail, is today out of date, because with today’s programs with a few mouse clicks you all assembled a show also of a large dimensions, but it had been for me – to which the computer hw/sw for slideshows was not very little or nothing (the web was still to come …) – quite a challenge.

The photos – from the original Velvia slides – were all manually scanned. There was no photo scanning service and the small steps were just beginning with the big news of the Kodak PhotoCD that I took from Charles a friend photographer running also a shop. The files were too large for the PC so that at most a few were equipped with 486 megs of RAM (you read that right) and then I had to reduce them to low resolution images because the computer would stop. The HD was then a maximum of 420 Mb (again, you read that right). I had to prepare for the presentation few add-ins to work with PowerPoint – unique presentation program – to have some effect.

ThesSame it was for the audio files, size reduction, without loosing too much sound quality. If they were too big the PC took was long to load and therefore the presentation started late. Once you’ve done all the work of selection, timing , etc. you had to burn all in a cd. An adventure.
Does anyone still remember the tragic fantozziana written ” buffer underrun” . The memory had lost the data for the “effort ” and even if you had missed just one minute to throw away the CD , because it became useless. And start over. Another chapter would take the making of the cover also phisically as you had to do almost by hand.

However I was able to make therequested copies of the presentation and they were very pleased.

We are talking of about 10 years ago. Jurassic computer age, or nearly so.

 

 

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