Itinerari che passano vicini a luoghi, frazioni, borghi e paesi abbandonati…
1 …Come in Val Noci… con le piante che si stanno riappropriando del territorio……Come in Val Noci… con i tavoli da picnic…3 … con quello che resta di una cucina abbandonata neanche tanti anni fa… come si può vedere dalla tipologia degli elettrodomestici…
Itinerari che passano vicini a luoghi ormai abbandonati… come bunker … manufatti bellici… postazioni dismesse della Marina Militare…
Escursione sul Monte di Portofino… Uno dei bunkers in spesso cemento armato… “ricordo” abbandonato – da oltre 70 anni ormai – dall’Esercito Tedesco della Seconda Guerra Mondiale…Itinerario verso un manufatto bellico abbandonato… con vista mare… in attesa del tramonto… e il calar della sera…Verso quello che resta di una delle postazioni di avvistamento delle 5 Terre… dismessa e abbandonata da tempo dalla Marina Militare Italiana…
Itinerari che passano vicini a luoghi ormai abbandonati… con i lavatoi un tempo luoghi d’incontro… antichi mulini… colonie abbandonate che videro tempi migliori e sorrisi di bambini per i quali si narrano leggende e storie misteriose…
Lungo uno dei percorsi che portano al monte Antola nel parco dell’Antola…Case abbandonate con il lavatoio in Val Noci…La grande ruota del mulino abbandonato dell’entroterra genovese…La colonia estiva dei bambini per i quali si narrano leggende e storie misteriose…
… cantando e suonando una famosa canzone con foto e filmato da uno dei più famosi paesi abbandonati del mondo… Balestrino…
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… singing and playing a famous song with photos and a video from one of the most famous ghost towns in the world … Balestrino…
“I HAVE FOUND MY STARS AT BALESTRINO” (musica di Bob Lind, testo di Rita Tunes ed Enrico Pelos, chitarra e voce di Rita Tunes)
… cantando e suonando una famosa canzone con foto e filmato da una delle più famose città fantasma nel mondo… Balestrino…
… Rita ed Enrico ritornano nel luogo che li ha visti camminare, esplorare, fare delle foto, (alcune delle quali nel filmato risalenti agli anni ’80) tanti anni fa insieme per le strade del borgo abbandonato …
Questa canzone (scritta nel 2012) … narra…. di Shel che a Balestrino ha trovato le sue “stelle”, e che molti anni fa cantava con i Rokes, su questa musica di Bob Lind (titolo originale “Cheryl’s going home”, 1966), la famosa canzone “Ma che colpa abbiamo noi” scritta da Mogol (Giulio Rapetti) e che diventerà, per un certo periodo, il “manifesto” hippie (in Italia) degli anni ’66-’67 (titolo al quale si ispirerà anche un film di Carlo Verdone).
Uno degli spettacoli di Shel si ispira alla Beat Generation americana ed è arricchito qua e la da esibizioni musicali. Shel Shapiro è Direttore Artistico della Rassegna “Stars A Balestrino”, affascinante Borgo della Riviera Ligure di ponente che gli autori (Rita ed Enrico) avevano già frequentato e percorso nelle sue antiche vie molti decenni prima. Essi colpiti dalla coincidenza che Shel organizzasse questi spettacoli proprio a Balestrino, scrissero spontaneamente questo testo… ricordando quando erano fan dei Rokes a metà degli anni ’60…
Un omaggio simpatico, ed affettuosamente spiritoso, ai Rokes ed in particolare a Shel ed a quello che hanno rappresentato per le generazioni dell’epoca; e dedicata a Balestrino ed ai suoi abitanti.
Scritta, eseguita, filmata, edita per FINE NON COMMERCIALE E/O A SCOPO DI LUCRO.
Testo Depositato (C) Diritti Riservati dei rispettivi Autori citati.
“I HAVE FOUND MY STARS AT BALESTRINO” (music by Bob Lind, text by Rita Tunes and Enrico Pelos, voice and guitar by Rita Tunes )
… singing and playing a famous song with photos and a video from one of the most famous ghost towns in the world … Balestrino…
… Rita and Enrico returning to the place that saw them walk, explore and take pictures, (some of them in the movie are from the ’80s) many years ago along the streets of the abandoned village …
This song (written in 2012) is about Shel finding his “stars” in Balestrino and who sang with Rokes many years ago on the music of “Cheryl’s going home” (1966) by Bob Lind, the famous song “Ma che colpa abbiamo noi” written by Mogol (Giulio Rapetti) and was, for a time, the hippie “manifesto” (in Italy) in ’66 -’67.
In one of the shows Shel is inspired by the American Beat Generation and he enriched the show with some musical performances. Shell Shapiro is the Artistic Director of the “Stars in Balestrino,” Festival a charming village on the Western Riviera which authors (Rita and Enrico) had already visited and walked along its ancient streets decades ago. They where strucked by the coincidence that Shel would organize these shows just at Balestrino, and they spontaneously wrote this text … remembering when they were fans of the Rokes in the mid 60’s …
A nice and affectionately witty tribute, to the Rokes and to Shel in particular and to what represented for the generations of those times; and dedicated to Balestrino and its inhabitants.
Written, performed, shooted and edited for NON-COMMERCIAL PURPOSES AND/OR FOR-PROFIT
Registered text (C) Rights Reserved of the cited Authors.
..Ora anche su Vimeo… in HD da 720p (da originale 2K)
Estratto dal video originale per la presentazione del libro “Passeggiate a Levante” (45 itinerari con foto carte etc. nella Liguria di Levante Ed. Blu), con fotografie e musica presentato a Finalborgo, a palazzo Ricci nell’ambito della rassegna delle serate del CAI (Club Alpino Italiano) sez. di Finale Ligure (Sv) “Uno Zaino di Libri – Autori di Montagna”, patrocinato dal GISM e in collaborazione con Biblioteca Mediateca Finalese, libreria “Come un romanzo”, Città di Finale Ligure.
Il video originale dura 15 minuti nella tipologia multimediale (e senza marchio), 138 slides con le più belle immagini ed alcuni film-clips (127 foto e 4 movie clips nel formato 16:9, 1920×1080 Full HD; musiche composte e/o eseguite da E. Pelos, R. Tunes, P. Giacci), riflessioni, paesaggi di Liguria famosi ma anche di luoghi abbandonati, panorami di albe e tramonti … e 45 minuti nella versione con il commento dal vivo con presenter (200 foto circa) che mostrano i diversi aspetti della Liguria di Levante: laghi importanti del genovesato, antiche fortificazioni, paesaggi di mare e di monte, hiking e passeggiate, giri ad anello, sentiero liguria, alta via dei monti liguri, sentieri e vette panoramiche…
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Excerpt from the original video for the presentation of the book “Passeggiate a Levante” (Eastern Liguria Hikes, 45 itineraries with photos, maps etc… Blue Ed.) with images and music presented at the Finalborgo event, one of the evening encounters of CAI (Italian Alpine Club) of Finale Ligure (Sv) “A Backpack of Books – Mountains Authors” sponsored by GISM (Italian Mountain Authors Group) and in collaboration with Finale Library Media, the “Like a novel” book shop, and the City of Finale Ligure.
The original video lasts 15 minutes in the multimedia version (and without watermark), 138 slides with the most beautiful images and some movie-clips (127 pictures and 4 movie clips in the 16: 9 1920×1080 Full HD res.; music composed and/or played by E. Pelos, R. Tunes, P. Giacci.), thoughts, quotes, famous landscapes of Liguria but also abandoned places, breathtaking sunsets and sunrises … and 45 min. in the version with live commentary with presenter (over 200 photos) to illustrate the various aspects of Eastern Liguria: Genoa area major lakes, ancient fortifications, seascapes and mountain hiking and walks, ring, trails and scenic peaks, Liguria mountains high way trail …
Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.
Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…
Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
Forti di Liguria… Forti di Savona…
… i Forti di Genova… lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.
Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…
Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
Forti di Liguria… Forti di Savona…
… i Forti di Genova… lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.
Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…
Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
Forti di Liguria… Forti di Savona…
… i Forti di Genova… lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.
Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…
Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
Forti di Liguria… Forti di Savona…
… i Forti di Genova… lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
Ieri 28 giugno 2014 il Forte Begato (Genova) è stato riaperto per un giorno anche se solo limitatamente alle zone all’aperto. E’ un buon segnale di recupero di un grande bene comune di interesse per molti genovesi e appassionati di cose storiche ma anche di passeggiate e trekking.
Ci sono state molte iniziative collaterali con l’aiuto di volontari ed esperti storici che hanno illustrato i vari interventi e che hanno poi accompagnato alla visita di alcuni dei forti della città quanti non avessero avuto occasione di vederli e/o conoscerli meglio.
Un grazie a quanti hanno fatto in modo che fosse riaperto.
Il Forte Begato è lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
Ieri 28 giugno 2014 il Forte Begato (Genova) è stato riaperto per un giorno anche se solo limitatamente alle zone all’aperto. E’ un buon segnale di recupero di un grande bene comune di interesse per molti genovesi e appassionati di cose storiche ma anche di passeggiate e trekking.
Ci sono state molte iniziative collaterali con l’aiuto di volontari ed esperti storici che hanno illustrato i vari interventi e che hanno poi accompagnato alla visita di alcuni dei forti della città quanti non avessero avuto occasione di vederli e/o conoscerli meglio.
Un grazie a quanti hanno fatto in modo che fosse riaperto.
Il Forte Begato è lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
Ieri 28 giugno 2014 il Forte Begato è stato riaperto per un giorno anche se solo limitatamente alle zone all’aperto. E’ un buon segnale di recupero di un grande bene comune di interesse per molti genovesi e appassionati di cose storiche ma anche di passeggiate e trekking.
Ci sono state molte iniziative collaterali con l’aiuto di volontari ed esperti storici che hanno illustrato i vari interventi e che hanno poi accompagnato alla visita di alcuni dei forti della città quanti non avessero avuto occasione di vederli e/o conoscerli meglio.
Un grazie a quanti hanno fatto in modo che fosse riaperto.
Il Forte Begato è lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.
MULINO ABBANDONATO
Altra ruota… altro mulino abbandonato…
che tra pochi anni sarà coperto dai rovi…
Lungo uno degli itinerari di “PASSEGGIATE A LEVANTE” di Enrico Pelos, BLU Edizioni
#Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #Liguria #Levante
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ABANDONED MILL
Another wheel… another abandoned mill …
within few years it will be covered by bushes …
Along one of the hikes of “PASSEGGIATE A LEVANTE” (Eastern Liguria hikes&treks) by Enrico Pelos, BLUE pub.
#hiking #trekking #walking
Oggi vi porto a vedere un luogo che è stato abbandonato per molti decenni e che adesso, grazie ad un bell’intervento di restauro da parte di enti istituzionali, appartiene da poche settimane all’elenco degli “ex” Luoghi Abbandonati.
Si tratta del Forte Batteria Chiodo, realizzato intorno al 1900 e intitolato al Gen. Domenico Chiodo (Genova 1823 – La Spezia 1870), progettista dell’arsenale di La Spezia, il più moderno della Regia Marina.
E’ situato sulla sommità del promontorio di Punta Corvo, nel parco di Montemarcello, meta di sentieri e itinerari che portano in alcuni dei posti più belli della Liguria.
Il recupero è avvenuto nel rispetto delle caratteristiche dell’impianto fortificato in generale ed adeguato alle norme di ricettività turistico-ambientale più avanzate.
Un’ala è rimasta come l’impianto storico antico con pannelli illustrativi e l’altra è stata adibita per la ricezione turistica a gestione privata di persone con notevole esperienza in questo settore.
Essa è dotata di centro multimediale ed è un bell’esempio di recupero che dovrebbe essere seguito a breve per altri forti della Liguria.
Questo ed molto altro lungo uno degli itinerari “Da Lerici a Montemarcello a Bocca di Magra lungo l’Alta Via del Golfo dei Poeti” a PAG. 181 di “PASSEGGIATE A LEVANTE” di Enrico Pelos, BLU Edizioni
#Liguria #Levante #Luoghiexabbandonati #exAbandonedPlaces #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #FortidellaLiguria #Montemarcello #Lerici #BoccadiMagra
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Today I am taking you to see a place that has been abandoned for many decades and now, thanks to a restoration by institutional bodies, it belongs now to the list of “former” Abandoned Places for a few weeks.
This is the Fort Chiodo, built around 1900 and named after Gen. Domenico Chiodo (Genoa 1823 – La Spezia 1870), the designer of the arsenal of La Spezia, the most modern of the old Italian Royal Navy.
It’s located on the promontory of Punta Corvo in the Park of Monte Marcello and it is placed at the centre of many paths and trails that lead to some of the most beautiful places of Liguria.
The restauration has occurred in respect of the characteristics of the forts in general and in accordance to the most advanced tourist-environmental standards.
A wing has remained as the historic old facility with illustrative panels and the other was used for the lodging industry, privately run by people with considerable experience in this area.
It is equipped with a media center and it is a good example of recovery that should be followed shortly by some of the other forts of Liguria.
This and much more you can find along one of the hikes from “Lerici to Monte Marcello to Bocca di Magra along the Poet’s Gulf High Way trek” as described at PAG. 181 of “PASSEGGIATE A LEVANTE” (Eastern Liguria hikes&treks) by Enrico Pelos, BLUE pub.
#hiking #trekking #walking
Oggi vi porto a vedere un luogo che è stato abbandonato per molti decenni e che adesso, grazie ad un bell’intervento di restauro da parte di enti istituzionali, appartiene da poche settimane all’elenco degli “ex” Luoghi Abbandonati.
Si tratta del Forte Batteria Chiodo, realizzato intorno al 1900 e intitolato al Gen. Domenico Chiodo (Genova 1823 – La Spezia 1870), progettista dell’arsenale di La Spezia, il più moderno della Regia Marina.
E’ situato sulla sommità del promontorio di Punta Corvo, nel parco di Monte Marcello, meta di sentieri e itinerari che portano in alcuni dei posti più belli della Liguria.
Il recupero è avvenuto nel rispetto delle caratteristiche dell’impianto fortificato in generale ed adeguato alle norme di ricettività turistico-ambientale più avanzate.
Un’ala è rimasta come l’impianto storico antico con pannelli illustrativi e l’altra è stata adibita per la ricezione turistica a gestione privata di persone con notevole esperienza in questo settore.
Essa è dotata di centro multimediale ed è un bell’esempio di recupero che dovrebbe essere seguito a breve per altri forti della Liguria.
Questo ed molto altro lungo uno degli itinerari “Da Lerici a Montemarcello a Bocca di Magra lungo l’Alta Via del Golfo dei Poeti” a PAG. 181 di “PASSEGGIATE A LEVANTE” di Enrico Pelos, BLU Edizioni
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Today I am taking you to see a place that has been abandoned for many decades and now, thanks to a restoration by institutional bodies, it belongs now to the list of “former” Abandoned Places for a few weeks.
This is the Fort Chiodo, built around 1900 and named after Gen. Domenico Chiodo (Genoa 1823 – La Spezia 1870), the designer of the arsenal of La Spezia, the most modern of the old Italian Royal Navy.
It’s located on the promontory of Punta Corvo in the Park of Monte Marcello and it is placed at the centre of many paths and trails that lead to some of the most beautiful places of Liguria.
The restauration has occurred in respect of the characteristics of the forts in general and in accordance to the most advanced tourist-environmental standards.
A wing has remained as the historic old facility with illustrative panels and the other was used for the lodging industry, privately run by people with considerable experience in this area.
It is equipped with a media center and it is a good example of recovery that should be followed shortly by some of the other forts of Liguria.
This and much more you can find along one of the hikes from “Lerici to Monte Marcello to Bocca di Magra along the Poet’s Gulf High Way trek” as described at PAG. 181 of “PASSEGGIATE A LEVANTE” (Eastern Liguria hikes&treks) by Enrico Pelos, BLUE pub.
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Oggi vi porto a vedere un luogo che è stato abbandonato per molti decenni e che adesso, grazie ad un bell’intervento di restauro da parte di enti istituzionali, appartiene da poche settimane all’elenco degli “ex” Luoghi Abbandonati.
Si tratta del Forte Batteria Chiodo, realizzato intorno al 1900 e intitolato al Gen. Domenico Chiodo (Genova 1823 – La Spezia 1870), progettista dell’arsenale di La Spezia, il più moderno della Regia Marina.
E’ situato sulla sommità del promontorio di Punta Corvo, nel parco di Monte Marcello, meta di sentieri e itinerari che portano in alcuni dei posti più belli della Liguria.
Il recupero è avvenuto nel rispetto delle caratteristiche dell’impianto fortificato in generale ed adeguato alle norme di ricettività turistico-ambientale più avanzate.
Un’ala è rimasta come l’impianto storico antico con pannelli illustrativi e l’altra è stata adibita per alla ricezione turistica a gestione privata di persone con notevole esperienza in questo settore.
Essa è dotata di centro multimediale ed è un bell’esempio di recupero che dovrebbe essere seguito a breve per altri forti della Liguria.
Questo ed molto altro lungo uno degli itinerari “Da Lerici a Montemarcello a Bocca di Magra lungo l’Alta Via del Golfo dei Poeti” a PAG. 181 di “PASSEGGIATE A LEVANTE” di Enrico Pelos, BLU Edizioni
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Today I am taking you to see a place that has been abandoned for many decades and now, thanks to a restoration by institutional bodies, it belongs now to the list of “former” Abandoned Places for a few weeks.
This is the Fort Chiodo, built around 1900 and named after Gen. Domenico Chiodo (Genoa 1823 – La Spezia 1870), the designer of the arsenal of La Spezia, the most modern of the old Italian Royal Navy.
It’s located on the promontory of Punta Corvo in the Park of Monte Marcello and it is placed at the centre of many paths and trails that lead to some of the most beautiful places of Liguria.
The restauration has occurred in respect of the characteristics of the forts in general and in accordance to the most advanced tourist-environmental standards.
A wing has remained as the historic old facility with illustrative panels and the other was used for the lodging industry, privately run by people with considerable experience in this area.
It is equipped with a media center and it is a good example of recovery that should be followed shortly by some of the other forts of Liguria.
This and much more you can find along one of the hikes from “Lerici to Monte Marcello to Bocca di Magra along the Poet’s Gulf High Way trek” as described at PAG. 181 of “PASSEGGIATE A LEVANTE” (Eastern Liguria hikes&treks) by Enrico Pelos, BLUE pub.
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Si tratta del Forte Batteria Chiodo, realizzato intorno al 1900 e intitolato al Gen. Domenico Chiodo (Genova 1823 – La Spezia 1870), progettista dell’arsenale di La Spezia, il più moderno della Regia Marina.
E’ situato sulla sommità del promontorio di Punta Corvo, nel parco di Monte Marcello, meta di sentieri e itinerari che portano in alcuni dei posti più belli della Liguria.
Il recupero è avvenuto nel rispetto delle caratteristiche dell’impianto fortificato in generale ed adeguato alle norme di ricettività turistico-ambientale più avanzate.
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Questo ed molto altro lungo uno degli itinerari “Da Lerici a Montemarcello a Bocca di Magra lungo l’Alta Via del Golfo dei Poeti” a PAG. 181 di “PASSEGGIATE A LEVANTE” di Enrico Pelos, BLU Edizioni
#Liguria #Levante #Luoghiexabbandonati #exAbandonedPlaces #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #FortidellaLiguria #Montemarcello #Lerici #BoccadiMagra
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Today I am taking you to see a place that has been abandoned for many decades and now, thanks to a restoration by institutional bodies, it belongs now to the list of “former” Abandoned Places for a few weeks.
This is the Fort Chiodo, built around 1900 and named after Gen. Domenico Chiodo (Genoa 1823 – La Spezia 1870), the designer of the arsenal of La Spezia, the most modern of the old Italian Royal Navy.
It’s located on the promontory of Punta Corvo in the Park of Monte Marcello and it is placed at the centre of many paths and trails that lead to some of the most beautiful places of Liguria.
The restauration has occurred in respect of the characteristics of the forts in general and in accordance to the most advanced tourist-environmental standards.
A wing has remained as the historic old facility with illustrative panels and the other was used for the lodging industry, privately run by people with considerable experience in this area.
It is equipped with a media center and it is a good example of recovery that should be followed shortly by some of the other forts of Liguria.
This and much more you can find along one of the hikes from “Lerici to Monte Marcello to Bocca di Magra along the Poet’s Gulf High Way trek” as described at PAG. 181 of “PASSEGGIATE A LEVANTE” (Eastern Liguria hikes&treks) by Enrico Pelos, BLUE pub.
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Lungo uno degli itinerari “Da Lerici a Monte Marcello a Bocca di Magra lungo l’Alta Via del Golfo dei poeti” a PAG. 181 di “PASSEGGIATE A LEVANTE” di Enrico Pelos, BLU Edizioni
#Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #bunkers #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #Liguria #Levante
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Along one of the hikes from “Lerici to Monte Marcello to Bocca di Magra” described at PAG. 181 “PASSEGGIATE A LEVANTE” (Eastern Liguria hikes&treks) by Enrico Pelos, BLUE pub. #hiking #trekking #walking #sunset #ILoveLiguria
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
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I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d”Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
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I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d”Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
–
I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d’Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Erano 18 anni che desideravo tornare a Canate, da quando cioè l’avevo visitato nel mio trekking lungo l’Alta Via dei Monti Liguri, ed infine sono riuscito a rivederlo.
Il paese è raggiungibile senza problemi. A Canate i prati erano in fiore, nelle case che io ricordavo con mobili vari e con una certo arredo sono rimaste solo qualche botte e qualche bottiglia…
La stradina principale era in ordine con il lavatoio con acqua fresca…
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #AbandonedPlaces #canate #Acquedotto #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages #altaviadeimontiliguri #valbisagno
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I had wanted to go back to Canate for 18 years and I was finally able to see this abandoned village again a few days ago as I had visited the place on my trekking along the Ligurian Mountains High Way trail.
The route can be covered without any problems. At Canate the meadows were blossoming, I remembered the houses with various furniture and with a certain setting but only few things remained … some bottles …
The main street was in order with fresh water…
Canate è una frazione di Marsiglia nel comune di Davagna nell’entroterra di Genova ed e’ abbandonata (semi) da molti anni.
Veniva tramandato, fino a non molti anni fa dalle nonne ai nipoti, che il primo nucleo abitato fosse stato fondato da saraceni in fuga dalla costa e questo spiegherebbe il fatto che non abbia neanche una minuscola chiesetta e che effettivamente qualche discendente avesse dei tratti somatici orientaleggianti.
E’ situato in in piccolo pianoro soleggiato a 550m circa nei pressi del monti Lago e Alpesisa (989 m), lungo l’Alta Via dei Monti Liguri e nelle sue vicinanze scorre il rio Canate che va ad alimentare le acque un tempo incanalate nell’Acquedotto Storico di Genova ed oggi utilizzate dall’ente di ditribuzione dell’acqua di Genova.
Non è mai stato raggiunto da una strada carozzabile e le case furono allacciate alla linea elettrica intorno al 1930. Stupiscono alcune case costruite con particolare cura e con materiali di una certa qualità data la posizione non molto accessibile. Infatti la via più breve, per raggiungere la strada carrozzabile ed i mezzi pubblici a Prato, alla periferia di Genova, passava un tempo per un sentiero denominato dei mille scalini oggi frequentato dagli escursionisti.
Un tempo però molti abitanti andavano a lavorare nel porto di Genova e quindi pur percorrendo ogni giorno due ore per andare e due per tornare, spesso a dorso di mulo, potevano contare su una rendita e quindi permettersi qualche piccola comodità.
Il terreno esposto al sole permetteva lo sviluppo della vite che gli abitanti coltivavano su diverse fasce e infatti è stato possibile trovare damigiane, botti di legno e attrezzi per la produzione del vino. Il borgo aveva quindi anche un forno ed una classe elementare ed ogni famiglia aveva due o più mucche.
Il borgo è stato teatro di rappresaglie durante la seconda guerra mondiale, tanto da essere incendiato, ed e’ stato abbandonato dagli ultimi abitanti alla fine degli anni 50 allorquando Marsiglia, raggiungibile a piedi nel bosco, venne raggiunta dalla strada asfaltabile e da una corriera.
Informazioni storiche da:
– Felolo Luigi, “I turchi di Canate”, R Ni d’;Aigura, Genova, nr. 20, Luglio – Dicembre 1993
– Fezzardi Marco “Monte Bano, molte storie. Guida ai villaggi abbandonati alle spalle di Genova”, Ed. Grafiche G7, 2004
Uno dei paesi abbandonati nei pressi di uno degli itinerari descritti nel libro “PASSEGGIATE A LEVANTE”, Blu editore.
CHI LO RI/CONOSCE?
#Liguria #Levante #Luoghiabbandonati #Abandoned Places #urbex #hiking #EnricoPelos #Passeggiatealevante #PaesiAbbandonati #Abandonedvillages
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One of the abandoned villages met near one of the itineraries described in “PASSEGGIATE A LEVANTE”, Blue publisher.
WHO KNOWS WHERE IS THIS ABANDONED VILLAGE?
Questo ed altri forti negli itinerari della “Via dei forti e l’antica muraglia genovese” alle pagg. 54..59 di “PASSEGGIATE A LEVANTE”, Blu editore
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This and other forts in the itineraries of the “The fortress way trek and the ancient Genoese wall” on pages. 54 .. 59 of “PASSEGGIATE A LEVANTE” (Eastern Liguria walks and hikes), Blue publisher
Luoghi Abbandonati LA CASA DELLE PARETI ROSSE
Paesi Abbandonati della Val Bisagno
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Abandoned Places THE HOUSE OF THE RED WALLS
Abandoned villages of the Bisagno Valley
Luoghi Abbandonati LA CASA DELLA SCALA TRA I PIANI
Paesi Abbandonati della Val Bisagno
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Abandoned Places THE HOUSE OF THE STAIRWAY BETWEEN FLOORS
Abandoned villages of the Bisagno Valley
“Da qui messere si domina la valle
Lascia lente le briglie del tuo ippogrifo, o Astolfo, e sfrena il tuo volo dove più ferve l’opera dell’uomo.”
(BMS)
Paese abbandonato della Val Fontanabuona, (Liguria)
Il lavatoio, luogo pubblico delle necessità quotidiane, era anticamente anche luogo di incontro, scambio di informazioni e conoscenze sulla vita di tutti i giorni delle popolazioni delle città e dei paesi …
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The washing basin, public place for the family daily necessities, it was also in ancient times a place of meeting, exchange of information and knowledge about the everyday life of people in the cities and in the villages …
MULINO ABBANDONATO, quel che resta di uno dei tanti mulini che operavano lungo il torrente Nervi (Genova, Liguria).
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ABANDONED MILL, all that remains of one of the many mills that operated along the Nervi river (Genoa, Liguria).