Lo scrittore Giovanni Meriana, grande conoscitore della terra di Liguria, delle sue storie e delle sue genti, non ha bisogno di presentazioni e lascio ai lettori e navigatori l’eventuale ricerca approfondita sul web. Rainer Kriester (Plauen, 12 giugno 1935 – Vendone, 14 maggio 2002) è stato invece un grande scultore nonché professore a Berlino. Aveva scelto una collina circondata dai monti di Liguria il docente e scultore tedesco, nato nella Germania Est. Egli era considerato un maestro della scultura contemporanea, le sue opere: dalle drammatiche sculture in bronzo e marmo rappresentazioni di teste o figure virili ai totem, ai calendari preistorici o alle “porte” sono esposte in tutto il mondo ed è diventato famoso in tutto il mondo anche per le sue grandi opere con la Pietra del Finale. Ebbe il piacere e l’onore di fare anche una sua mostra al palazzo Ducale di Genova (4 settembre – 24 ottobre 1999).
Io ebbi il piacere di conoscere le sue statue e lui al lavoro un giorno che mi accingevo per la prima volta ad affrontare la salita al monte Castellermo per fotografare, di fronte e dall’alto, il paese abbandonato (allora) di Colletta di Castelbianco. Grande fu la sorpresa allorquando, dopo una delle tante curve che contornano la strada panoramica che porta a Vendone ed alla collina di Castellaro, vidi alte ed imponenti delle grandi “pietre”. Alcune erano proprio dei monoliti grezzi posati su un grande prato su una collina. Altre mi fecero pensare alle grandi statue dell’Isola di Pasqua. Altre ancora mi ricordavano alcune forme delle terre dei nativi delle praterie dell’Arizona o dello Utah. Mi fermai e scesi per vedere di cosa si trattava. Che le pietre fossero messe li da qualche artista straniero (dietro queste “cose strane” in Liguria spesso c’è un artista inglese o tedesco…). Guardai verso il sole per cercare di capire se una qualche forma di raggio solare avesse potuto disegnare delle ombre particolari come quando anni prima, quando vivevo e lavoravo in Inghilterra, facemmo il viaggio vedere di persona la “mitica” Stonehenge. Che stesse creando anche in terra di Liguria una piccola cerchia di monoliti come quella vista nell’affascinante terra di Salisbury Plain? Notai un signore che con grande energia lavorava intorno a queste statue e chiesi se potevo fare qualche foto. Avutone il permesso inquadrai e scattai. Non volevo disturbare oltre, ringrazia e salutai anche perchè mi aspettava una bella camminata di qualche ora per arrivare sulla cima del monte Peso Grande (altro nome del monte Castellermo). Solo più tardi seppi con chi avevo avuto il piacere di parlare vedere all’opera.
Quando mi trovai a collaborare per la rivista Liguri.net per la quale avevo in cura il design e la messa online del portale portappennini.it ebbi il piacere di conoscere lo scrittore Giovanni Meriana del quale avevo letto molti testi ed anzi molte gite, passeggiate ed escursioni fotografiche in Liguria avevano tratto ispirazione ed informazioni da diverse pagine e fotografie dei suoi libri. Un giorno Meriana mi consegnò le Cartoline da pubblicarsi in una qualche forma sul portale web della rivista e quindi oltre a preparare delle pagine dedicate con i testi e le foto decisi di preparare anche una presentazione che oggi può essere vista anche sotto forma di filmato (colgo l’occasione per ringraziare Giovanni Meriana per la sua fiducia e amicizia). Kriester viveva e lavorarava, per lunghi periodi, in Liguria già dal 1982 ed ormai si sentiva quasi adottato. “Lavorando” la pietra di Finale ha fatto conoscere in tutto il mondo questa piccola frazione del Ponente Ligure: Castellaro di Vendone, che a sua volta lo onorò come “cittadino onorario” nel 1999. E lo scultore riposa ora proprio nel piccolo cimitero di questa località, a due passi dalla parrocchiale ed ha una bella vista sui suoi monoliti bianchi realizzati in 30 anni di lavoro. Ed oggi alle pendici del Castellermo, in mezzo ai vigneti e agli olivi, esiste un tempio a cielo aperto con statue e megaliti che ricordano gli antichi culti dei liguri.
Le sue opere osservano maestose il paesaggio cercando di passare, inutilmente, inosservate tra le fasce con in lontananza il mare e la Piana di Albenga La moglie Cristiane, che ebbi il piacere di conoscere, fu (Cristiane Dass Kriester Meyer è mancata a Berlino nel 2020) modella, scrittrice, giornalista ed esperta d’arte e curò la memoria del marito e delle sue opere con eventi ed iniziative sulla collina con l’antica torre saracena di Castellaro. Il compito di portare avanti la conoscenza del Parco delle sculture è ora affidato all’esperto d’arte Jean Marc Beyer con il quale si sposò in seguito. Prendetevi un po’ di tempo, rilassatevi e leggete con la musica di sottofondo per relax e mindfulness perche i testi e le foto sono qualcosa di unico e la bellezza delle parole di un importante scrittore ben si accompagnano alla potenza delle creazioni del grande scultore che fu Rainer Kriester.
Fotografie: Enrico Pelos
Montaggio Slideshow: Enrico Pelos
Musiche: Traditionals Emiliano-Romagnole
Emilia Romagna e Marche con i loro paesaggi. Un viaggio di vacanza e “culturalmente e un po’ anche se non troppo (volutamente) “impegnato” dal punto di vista fotografico … per vedere, da ligure, com’è il mare dall’altra parte dello stivale.
Una serie di foto da “turista”… con un pizzico di spensieratezza data anche dall’accompagnamento del sound traditional della “Romagna mia”…
Ed ecco quindi una carrellata di foto da: campi di lavanda della pianura, dalla bella ridente “Fattoria Belvedere” che ci ha ospitati per diversi giorni, da piscine e spiagge romagnole, dai murales, da Rimini, dalla notte rosa della riviera adriatica, da Ravenna con il Mausoleo (della prima metà del V secolo) di Galla Placidia (Costantinopoli, 392 – Roma, 27 novembre 450), gli splendidi mosaici d’epoca bizantina di S. Apollinare in Classe con ritratti degli arcivescovi ravennati dipinti nei muri della navata centrale ed in gran parte eseguiti durante il XVIII secolo… Il Mausoleo di Teodorico (prima del 526), la tomba (Costruita nel biennio 1780-81 dall’architetto Camillo Morigia) del Sommo Poeta Dante Alighieri (Firenze, 21 giugno 1265 – Ravenna, 14 settembre 1321), dalle saline, dalle tante tracce dei passaggi del patriota e condottiero Giuseppe Garibaldi (Nizza, 4 luglio 1807 – La Maddalena, 2 giugno 1882), dalla Rocca e dal Castello di San Leo le cui prigioni “ospitarono” l’avventuriero, esoterista e alchimista Conte di Cagliostro (?, … – San Leo, 26 agosto 1795), dai bei panorami delle tante rocche, da Pennabilli con il ricordo degli echi della campana di Lhasa, dai campi coltivati con le loro “grafiche”… dai percorsi di San Francesco… dai Sentieri della Regina, da Pesaro e da Urbino, dalla “mesta” casetta del grande poeta Giovanni Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912) a Castelvecchio località che rese famosa con i suoi Canti e che pertanto le intitolò il paese. E poi ancora Da San Marino (repubblica libera fin dal XIII secolo e quindi la più antica del mondo), con i suoi panorami fino al mare, dalle sue genti come Domenico Massaroni “il meccanico che fa cantare i vecchi trattori” ma anche le vecchie moto… Al mulino di Poggio Berni con le sue tramogge e macine rimesse a nuovo… alle saline di Cervia… ai canali navigabili con le barche a celle solari… a Urbino con il suo magnifico palazzo Ducale… agli affreschi in giro per le molte chiese… i monumenti… i palazzi… le piazze… i suoi studenti… le case dei grandi artisti… i “torricini”… una serata con Beppe Braida… i campi di girasoli… e poi ancora… Bobbio con il suo Ponte Gobbo… le sue chiese… i mulini… i campi… là dove si incontrano i fiumi Trebbia e Aveto… i castelli… monti… Ottone… Piacenza…