IL MULINO DI NEIRONE… Dintorni… altri mulini… altre storie… V by enrico pelos

Un viaggio nell’entroterra ligure con l’amico Franco…

per andare trovare Rino l’amico del mulino… da lì la storia e le molte altre di mulini … di persone… che ne seguirono…

l’IFF o l’Itinerario dei Feudi Fliscani con Siestri Luogo Abbandonato sulle orme della Dantesca Fiumana bella…

nella Val Fontanabuona sulle tracce di Cristoforo Colombo, sul 7P l’Itinerario dei 7 passi,…

nella valle dei mulini abbandonati di Portofino e Paraggi, … fino ad arrivare ai Mulini del Ponente Ligure savonese… a Nasino sul Pennavaire… ai piedi del maestoso dolomitico Castellermo o Peso Grande…

A trip to the Ligurian hinterland with his friend Franco to go and find Rino the friend of the mill … from there the history and many others of mills … of people … who followed … the IFF o Itinerary of the Feudi Fliscani with Siestri Abandoned Place in the footsteps of the beautiful Dantesque Fiumana … in the Fontanabuona valley on the trail of Cristopher Colombus, on the 7P the Itinerary of the 7 steps, in the valley of the abandoned mills of Portofino and Paraggi, up to the Mulini del Ponente Ligure… in Nasino sul Pennavaire … at the foot of the majestic Castellermo or Peso Grande Dolomites …

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Passeggiate al Ponente LE CARTOLINE DI RAINER KRIESTER A GIOVANNI MERIANA pubblicate da Enrico Pelos (2008)

 
Lo scrittore Giovanni Meriana, grande conoscitore della terra di Liguria, delle sue storie e delle sue genti, non ha bisogno di presentazioni e lascio ai lettori e navigatori l’eventuale ricerca approfondita sul web. Rainer Kriester (Plauen, 12 giugno 1935 – Vendone, 14 maggio 2002) è stato invece un grande scultore nonché professore a Berlino. Aveva scelto una collina circondata dai monti di Liguria il docente e scultore tedesco, nato nella Germania Est. Egli era considerato un maestro della scultura contemporanea, le sue opere: dalle drammatiche sculture in bronzo e marmo rappresentazioni di teste o figure virili ai totem, ai calendari preistorici o alle “porte” sono esposte in tutto il mondo ed è diventato famoso in tutto il mondo anche per le sue grandi opere con la Pietra del Finale. Ebbe il piacere e l’onore di fare anche una sua mostra al palazzo Ducale di Genova (4 settembre – 24 ottobre 1999).
 
 
Io ebbi il piacere di conoscere le sue statue e lui al lavoro un giorno che mi accingevo per la prima volta ad affrontare la salita al monte Castellermo per fotografare, di fronte e dall’alto, il paese abbandonato (allora) di Colletta di Castelbianco. Grande fu la sorpresa allorquando, dopo una delle tante curve che contornano la strada panoramica che porta a Vendone ed alla collina di Castellaro, vidi alte ed imponenti delle grandi “pietre”. Alcune erano proprio dei monoliti grezzi posati su un grande prato su una collina. Altre mi fecero pensare alle grandi statue dell’Isola di Pasqua. Altre ancora mi ricordavano alcune forme delle terre dei nativi delle praterie dell’Arizona o dello Utah. Mi fermai e scesi per vedere di cosa si trattava. Che le pietre fossero messe li da qualche artista straniero (dietro queste “cose strane” in Liguria spesso c’è un artista inglese o tedesco…). Guardai verso il sole per cercare di capire se una qualche forma di raggio solare avesse potuto disegnare delle ombre particolari come quando anni prima, quando vivevo e lavoravo in Inghilterra, facemmo il viaggio vedere di persona la “mitica” Stonehenge. Che stesse creando anche in terra di Liguria una piccola cerchia di monoliti come quella vista nell’affascinante terra di Salisbury Plain? Notai un signore che con grande energia lavorava intorno a queste statue e chiesi se potevo fare qualche foto. Avutone il permesso inquadrai e scattai. Non volevo disturbare oltre, ringrazia e salutai anche perchè mi aspettava una bella camminata di qualche ora per arrivare sulla cima del monte Peso Grande (altro nome del monte Castellermo). Solo più tardi seppi con chi avevo avuto il piacere di parlare vedere all’opera.
 
 
Quando mi trovai a collaborare per la rivista Liguri.net per la quale avevo in cura il design e la messa online del portale portappennini.it ebbi il piacere di conoscere lo scrittore Giovanni Meriana del quale avevo letto molti testi ed anzi molte gite, passeggiate ed escursioni fotografiche in Liguria avevano tratto ispirazione ed informazioni da diverse pagine e fotografie dei suoi libri. Un giorno Meriana mi consegnò le Cartoline da pubblicarsi in una qualche forma sul portale web della rivista e quindi oltre a preparare delle pagine dedicate con i testi e le foto decisi di preparare anche una presentazione che oggi può essere vista anche sotto forma di filmato (colgo l’occasione per ringraziare Giovanni Meriana per la sua fiducia e amicizia). Kriester viveva e lavorarava, per lunghi periodi, in Liguria già dal 1982 ed ormai si sentiva quasi adottato. “Lavorando” la pietra di Finale ha fatto conoscere in tutto il mondo questa piccola frazione del Ponente Ligure: Castellaro di Vendone, che a sua volta lo onorò come “cittadino onorario” nel 1999. E lo scultore riposa ora proprio nel piccolo cimitero di questa località, a due passi dalla parrocchiale ed ha una bella vista sui suoi monoliti bianchi realizzati in 30 anni di lavoro. Ed oggi alle pendici del Castellermo, in mezzo ai vigneti e agli olivi, esiste un tempio a cielo aperto con statue e megaliti che ricordano gli antichi culti dei liguri.
 
 
Le sue opere osservano maestose il paesaggio cercando di passare, inutilmente, inosservate tra le fasce con in lontananza il mare e la Piana di Albenga La moglie Cristiane, che ebbi il piacere di conoscere, fu (Cristiane Dass Kriester Meyer è mancata a Berlino nel 2020) modella, scrittrice, giornalista ed esperta d’arte e curò la memoria del marito e delle sue opere con eventi ed iniziative sulla collina con l’antica torre saracena di Castellaro. Il compito di portare avanti la conoscenza del Parco delle sculture è ora affidato all’esperto d’arte Jean Marc Beyer con il quale si sposò in seguito. Prendetevi un po’ di tempo, rilassatevi e leggete con la musica di sottofondo per relax e mindfulness perche i testi e le foto sono qualcosa di unico e la bellezza delle parole di un importante scrittore ben si accompagnano alla potenza delle creazioni del grande scultore che fu Rainer Kriester.
 
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http://www.enricopelos.it
http://www.passeggiatealevante.it
http://www.luoghiabbandonati.it
http://www.staglieno.it
http://www.lulu.com/spotlight/enricopelos
http://www.bluedizioni.it/index.php?option=com_content&view=article&id=476:passeggiate-a-levante&catid=51:titoli
Paesaggio Fotografico Di Liguria (eBook) https://www.lulu.com/en/en/shop/enrico-pelos/paesaggio-fotografico-di-liguria/ebook/product-1v97q2p6.html (fai link al titolo
Liguria Landscape Photography (eBook) https://www.lulu.com/en/en/shop/enrico-pelos/liguria-landscape-photography/ebook/product-1qn8jqee.html
Paesaggio Fotografico Di Liguria (Paper) https://www.lulu.com/en/en/shop/enrico-pelos/paesaggio-fotografico-di-liguria/hardcover/product-1845jwzk.html
Liguria Landscape Photography (Paper) https://www.lulu.com/en/en/shop/enrico-pelos/liguria-landscape-photography/hardcover/product-1nv9rrem.html

LIGURIA PAESI (ex) ABBANDONATI Colletta di Castelbianco

Colletta, frazione del comune di Castelbianco, è oggi abitata anzi quasi “esclusiva”. I suoi attuali abitanti, avendone comprato muri e servizi, desiderano la quiete e la tranquillità in una delle più belle valli della Liguria – semisconosciuta alla maggior parte dei liguri – la Val Pennavaire. Si trova nell’immediato entroterra di Albenga, ai piedi del “selvaggio” monte Castellermo (o Castell’Ermo o Peso Grande m. 1092), al confine con il Piemonte, lungo uno delle importanti vie del sale che dalla costa permetteva il trasporto e lo scambio delle merci con il nord su fino in Svizzera.
Ci fu però un tempo, non molto lontano, che Colletta era stato abbandonato. E lo fu per tanti e tanti anni, dal lontano 1878 anno del terremoto.

Cercando lungo l’Alta Via dei Monti Liguri paesi, popoli e storie sono arrivato tanti anni fa in mezzo a queste case che seppure in rovina rimanevano ritte a testimoniare con la loro silente presenza il fascino di un luogo, immerso nella pace degli ulivi, che sarebbe tornato a far parte della storia.
Queste fotografie, riprese prima che fosse acquistato e trasformato nel primo “villaggio telematico” in Italia ad opera del famoso architetto Giancarlo De Carlo, mostrano l’aspetto di uno dei tanti paesi liguri abbandonati che, fortunatamente in questo caso, è tornato a rivivere ed entrando di diritto in quella corrente archittetonico-sociale definita come neoruralismo. L’inaugurazione avvenne nel 1998 con un concerto per Theremin di Lydia Kavina, nipote dell’inventore del precursore di tutti gli strumenti elettronici Leon Theremin da cui il nome.

Il primo a credere in questa avventura da “aquile solitarie” (vengono così definiti suoi abitanti in quanto persone desiderose di stare in un posto ritirato ma a contatto con il resto del mondo tramite le cosiddette nuove tecnologie, per allora) è stato un professore di Genova che ho avuto il piacere di conoscere.
Ho avuto però il piacere di conoscere e fotografare anche l’ultimo abitante. Cosi si autodefiniva anche se nelle frazioni limitrofe era definito come “abusivo”. Fatto sta che abitava felicemente nei locali dell’odierna “Locanda delle Antiche Pietre” con le sue caprette coltivando gli ulivi dei terreni circostanti e ricavandone un ottimo olio.
Colletta di Castelbianco è entrata a far parte della ristretta cerchia dei “borghi più belli d’Italia” (19 in Liguria).

Informazioni storiche da:
Enrico Zunino, Rita Olivari, “Notizie sulla storia del territorio e dell’insediamento di Colletta di Castelbianco” 1994.

COLLETTA di CASTELBIANCO (ex) Paese Abbandonato

COLLETTA di CASTELBIANCO (ex) Paese Abbandonato

COLLETTA di CASTELBIANCO (ex) Paese Abbandonato

COLLETTA di CASTELBIANCO (ex) Paese Abbandonato

COLLETTA di CASTELBIANCO (ex) Paese Abbandonato

COLLETTA di CASTELBIANCO (ex) Paese Abbandonato

Colletta, in the municipality of Castelbianco, is now inhabitated and almost “exclusive”. His current inhabitants, having bought walls and services, want peace and tranquility in one of the most beautiful valleys in Liguria – little known to most of the Ligurian – Val Pennavaire. It is located in the hinterland of Albenga, at the foot of the “savage” mountain Castellermo (or Castell’Ermo or Great Weight m. 1092), on the border with Piedmont, along one of the main routes of the salt from the coast allowed the transport and the exchange of goods with the north up to Switzerland.
But there was a time, not long ago, that Colletta was abandoned. And it was for so many years, from 1878 year of the earthquake.

Looking along the Alta Via dei Monti Liguri countries, people and stories I got many years ago in the midst of these houses even in ruins remained upright to show their silent presence the charm of a place immersed in the peace of the olive trees, which would come back to be part of history.
These photographs, taken before it was purchased and transformed into the first “electronic village” in Italy by the famous architect Giancarlo De Carlo, show the appearance of one of the many Ligurian abandoned villages, fortunately in this case, he returned to new life. The inauguration took place in 1998 with a concert for Theremin by Lydia Kavina, grandson of the inventor of the precursor of all electronic instruments Leon Theremin hence the name.

The first one to believe in this adventure for “solitary eagles” (defined so its inhabitants are people who want to stay in a solitary place but withdrew in contact with the rest of the world through the so-called new technologies, by then, was a professor from Genoa I had the pleasure to know.
But I had also the pleasure of meeting and photographing the last inhabitant. So called himself though in the neighboring villages was defined as “abusive”. The fact is that he lived happily in the premises of today’s “Inn of the Ancient Stones” with his goats cultivating the olive trees of the surrounding land and obtaining an excellent oil.
Colletta di Castelbianco became part of the inner circle of the “most beautiful villages in Italy” (19 in Liguria).

Historical information from:
Enrico Zunino, Rita Olivari, “Notizie sulla storia del territorio e dell’insediamento di Colletta di Castelbianco” 1994.

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