Luoghi Abbandonati (e non) I FORTI DELLO SBARRAMENTO DEL COL DI NAVA sull’Alta Via dei Monti Liguri sul Blog di Trucioli

Luoghi Abbandonati (e non) I FORTI DELLO SBARRAMENTO DEL COL DI NAVA

Il Col di Nava è situato a 934 m di altezza, fa parte del territorio di Pornassio e separa due sottosezioni della Alpi Liguri: le Prealpi Liguri e le Alpi del Marguareis e due regioni: la Liguria e il Piemonte collegando l’Imperiese con il Monregalese ed il Cuneese. Il valico prende il nome dalla frazione di Nava che è composta da due borgate: Col di Nava e Case di Nava distante circa 500 metri. A pochi chilometri, alla fine del tratto in discesa, c’è poi Ponti di Nava che segna il confine tra le due regioni ed è già nel comune di Ormea in Piemonte. Il clima è tipicamente di montagna, anche se siamo a non molti chilometri dal mare, come lo testimoniano anche le molte abitazioni in stile alpino, perchè qui gli inverni sono con frequenti nevicate mentre le estati sono, in genere, fresche.
Il Colle di Nava è sempre stato un importante passaggio di frontiere già all’epoca della Repubblica di Genova e l’antico Ducato di Savoia i cui discendenti divennero in seguito Casa Savoia, la dinastia regnante in Italia. Nel XIX secolo la monarchia iniziò a temere le invasioni della Francia. Il nemico al di là del confine dei monti avrebbe potuto anche arrivare facilmente dal mare sbarcando a Imperia perchè la Marina Reale, formata da unità delle marine preunitarie, non era in grado di affrontare la forza navale francese o quella inglese e quindi non sarebbe riuscita a opporsi ad eventuali sbarchi sulle coste che avrebbero facilmente aggirato le fortificazioni sui monti e invaso la Pianura Padana. Venne decisa quindi la costruzione di una serie di fortificazioni a difesa dei passaggi dei confini tra le due nazioni ma anche per proteggere le zone di scambio commerciale e militare. Tra questi confini uno dei passaggi più importanti era allora proprio il Colle di Nava (altre fortificazioni furono costruite a Tenda e a Vinadio) tra la Valle Arroscia e la Val Tanaro. Lo stato maggiore dell’esercito decise così la costruzione, dal 1870 al 1888, di 5 forti: 3 sono oggi, di fatto, dei luoghi abbandonati ed in effetti furono proprio abbandonati ufficialmente dopo l’8 settembre 1943. Essi sono: il Forte Bellarasco, il Forte Pozzanghi ed il Forte Richermo. Un altro forte il Montescio è abbandonato ma una parte è stata oggetto di restauro ed ha indicazioni di proprietà privata. Il quinto, il Forte Centrale, non è abbandonato ed è restaurato e ben conservato.

Luoghi Abbandonati (e non) I FORTI DELLO SBARRAMENTO DEL COL DI NAVA
  • FORTE BELLARASCO (900 m s.l.m.)
    Il Forte Bellarasco appare veramente maestoso dal suo piazzale panoramico. Esso è di proprietà del demanio militare, chiuso e abbandonato da anni. Costruito in posizione dominante la vista spazia dalla valle di Armo fino a Montegrosso Pian Latte, alle Alpi Marittime e verso i monti dell’Alta Via dei Monti Liguri.
    Esso è una grande costruzione su due piani con un piano terreno con cortile interno ed un piano sotterraneo dove sono ricavati rispettivamente 17 e 43 locali.
    A fianco del portale, una lapide ricorda un episodio della guerra di liberazione quando l’11 marzo 1944 un gruppo di partigiani provenienti dalla Val Tanaro, da Pornassio e dalla costa Imperiese, si asserragliò nell’edificio assieme ai ribelli del Cap. Martinengo (Eraldo Hanau) che lo avevano espugnato alla Guardia Nazionale Repubblicana, e riuscì a contrastare e a respingere le forze nazifasciste che salivano dal mare per compiere un rastrellamento.
    La zona di intervento copriva, oltre alla zona del colle vera e propria, le vallate ed i sentieri laterali, completandosi con l’azione svolta dalle opere del Saccarello ed i forti dello sbarramento di Zuccarello…
Luoghi Abbandonati (e non) I FORTI DELLO SBARRAMENTO DEL COL DI NAVA
  • FORTE MONTESCIO (930 s.l.m.)
    Mentre tutti i forti sono facilmente raggiungibili dall’abitato di Nava con delle belle passeggiate ed è comunque sufficiente richiedere qualche informazione agli abitanti del colle, l’itinerario per il Forte Montescio è più difficile da trovare ed è pure un soggetto con qualcosa di misterioso. E infatti occorre proprio andarselo a cercare. Innanzitutto, se chiedete in giro non molti sanno della sua esistenza e tanto meno sanno indicarvi con precisione la strada. Questo perchè lo stesso è in posizione distaccata rispetto al caposaldo degli altri Forti, è abbastanza lontano dalla piazza del colle ed è lungo la tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri che porta verso San Bernardo di Mendatica, che si distacca dalla SS 28 all’altezza del Sacrario degli Alpini. Da qui poi occorre percorrere una strada sterrata che anche se indicata ormai dai moderni strumenti gps o dalle app con le mappe dei cellulari e quindi non ci si può perdere, è comunque una bella camminata. Una volta usciti dal bosco, che tra l’altro in questi giorni presenta in diversi punti un bellissimo foliage mentre d’inverno è non di rado coperto dalla neve con formazioni ghiacciate, ci si trova davanti ad una costruzione veramente imponente in tutto il suo perimetro che è situato tra il Colle di Nava e la colla dei Cancelli di Cosio di Arroscia. Esso permetteva di sorvegliare la Valle del Tanarello, verso la Francia, fungendo altresì da collegamento tra la Piazza di Nava e quella di Cima di Marta e del Saccarello. Il forte è chiaramente abbandonato e diroccato in molti punti ma, e qui sta il “mistero”, sulla parte frontale c’è quello che sembrerebbe un ponte levatoio…
Luoghi Abbandonati (e non) I FORTI DELLO SBARRAMENTO DEL COL DI NAVA
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  • FORTE POZZANGHI (1173 m s.l.m.)
    Il Forte Pozzanghi domina il Col di Nava, dall’alto dell’omonimo poggio. Esso era dotato di una torre cannoniera con ingresso dal ponte levatoio. Ha la base tonda ed è dotato di un gran numero di feritoie da fucile lungo tutto il perimetro e a tratti intervallate da bocche di cannone per artiglieria. Esso incrociava i fuochi con il Forte Richermo installato sul versante opposto della valle e di uguale costruzione. Si trova nei pressi dell’Alta Via Dei Monti Liguri che porta a San Bernardo di Mendatica….
Luoghi Abbandonati (e non) I FORTI DELLO SBARRAMENTO DEL COL DI NAVA….
Luoghi Abbandonati (e non) I FORTI DELLO SBARRAMENTO DEL COL DI NAVA
Luoghi Abbandonati (e non) I FORTI DELLO SBARRAMENTO DEL COL DI NAVA
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Luoghi Abbandonati FORTE CENTRALE DI ZUCCARELLO 4

LUOGHI ABBANDONATI - ABANDONED PLACES

Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.

Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…

Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
Forti di Liguria… Forti di Savona…
… i Forti di Genova… lungo uno degli itinerari della passeggiata “La via dei Forti e l’antica muraglia genovese” a pag 54 di PASSEGGIATE A LEVANTE, Blu edizioni.

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Luoghi Abbandonati FORTE CENTRALE DI ZUCCARELLO 3

LUOGHI ABBANDONATI - ABANDONED PLACES

Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.

Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…

Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
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Luoghi Abbandonati FORTE CENTRALE DI ZUCCARELLO 2

LUOGHI ABBANDONATI - ABANDONED PLACES

Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.

Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…

Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
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Luoghi Abbandonati FORTE CENTRALE DI ZUCCARELLO 1

LUOGHI ABBANDONATI - ABANDONED PLACES

Il Forte Centrale di Zuccarello è uno dei quattro forti dello “Sbarramento di Zuccarello” a guardia dei passaggi tra la Liguria ed il Piemonte attraverso la Val Neva e la Val Pennavaire.

Questo Forte era il principale dello sbarramento situato proprio sulla strada che da Albenga porta a Garessio, in Piemonte, attraverso il Colle di San Bernardo, tappa dell’Alta Via dei Monti Liguri.
Il forte è ormai quasi del tutto scomparso a causa della costruzione di una grande cava ma alcuni particolari sono ancora visibili: corpo di guardia, ponte sul Neva che in origine era levatoio, feritorie, parte del fossato etc…

Da queste parti il generale Massena (dei Forti di Genova…) stabilì il quartier generale per la Battaglia di Loano…quì nacque e visse la bella Ilaria del Carretto celebrata in un monumento… qui c’è il castello dei Clavesana, passato ai Del Carretto… alla Repubblica di Genova…
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FORTINO GENOVESE DI ALBENGA

Questo fortino fu costruito nel 1586 dalla Repubblica di Genova con lo scopo di proteggere Albenga dalle incursioni barbaresche ma anche, narrano le cronache, per tenerla meglio sotto controllo.
La costruzione è a pianta quadrata con posti di guardia sui quattro lati e fu costruito direttamente sulla spiaggia. Oggi dista dalla linea del mare duecento metri circa a causa degli apporti alluvionali, avvenuti nel corso dei secoli, del fiume Centa.

Dal terrazzo si ha una buona vista anche su un’altra parte della storia dell’albenganese, quella legata a Napoleone. Da qui infatti si possono vedere quella che era la linea di difesa della sua armata da capo S. Spirito a Ormea.

Il Comune di Albenga ne potè disporre definitivamente nel 2006 e in poco meno di sette anni ne ha effettuato il recupero e il restauro. E’ sede di un bel museo multimediale sull’isola della Gallinara, un lounge bar e promuove iniziative culturali di vario genere.

Forse il restauro avrebbe potuto essere un po’ più coerente con lo stile originale ma indubbiamente questo recupero rappresenta un bell’esempio per … alcuni dei forti di Genova… e ora più di un navigante penserà, con amarezza, ad un certo Forte Begato… abbandonato e fermo, da tanti anni, con le quattro frecce come direbbe Brumotti…

FORTINO GENOVESE DI ALBENGA

FORTINO GENOVESE DI ALBENGA

FORTINO GENOVESE DI ALBENGA

FORTINO GENOVESE DI ALBENGA

This fort was built in 1586 by the Republic of Genoa, with the aim of protecting Albenga from the barbarian raids, but also, the chronicles, better to keep it under control.
The building has a square base with guard posts on the four sides and was built directly on the beach. Today the line of the sea is about two hundred meters distant because of the alluvional deposits, which occurred over the centuries, by the river Centa.

The terrace has a good view on another part of the history of Albenga, tied to Napoleon. From here you can see that in fact it was the line of defense of his army along the inland to Ormea.

The City of Albenga had it definitively in 2006 and in less than seven years did restoration works. It has a multimedia museum on the island of Gallinara, a lounge bar and promotes cultural activities of various kinds.

Perhaps the restoration could have been a bit ‘more consistent with the original style but undoubtedly this is a fine example for recovery … some of the forts of Genoa … and now more than a sailor will think, bitterly, at some Fort Begato …

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CASTELVECCHIO di ROCCA BARBENA

Notabili, belle dame, guardie in uniforme, un religioso perplesso…
Tutti in agitazione e in attesa …

Ma quale fatto o avvenimento succederà mai di così interessante in quel di

Castelvecchio di Rocca Barbena, uno dei borghi più belli d’Italia e dell’entroterra ligure….?
CASTELVECCHIO di ROCCA BARBENA
Notables, beautiful ladies, uniformed guards, a religious puzzled …
All in turmoil and waiting …
But what a fact or event will never happen so interesting that in Castelvecchio of Rocca Barbena,

one of the most beautiful villages in Italy and the Ligurian hinterland ….?

… molte persone salgono la stradina che proviene da Zuccarello, il paese di Ilaria del Carretto

e che porta all’antico castello medievale, accorrendo dai paesi vicini per l’evento che si annuncia particolarmente interessante per il borgo…

CASTELVECCHIO di ROCCA BARBENA

… many people walk along the road that comes from Zuccarello, the country of Ilaria del Carretto

and that leads to the ancient medieval castle, rushing from neighboring villages

for the event which promises to be particularly interesting for the village …

Castelvecchio di Rocca Barbena ha una formazione costruttiva distribuita attorno al castello che fu eretto nell’XI secolo, passando nel tempo sotto Zuccarello, i Del Carretto, i Savoia e la Repubblica di Genova. Le antiche case di aspetto mediterraneo, furono costruite forse dai primi abitanti saliti fin qui dalla costa per sfuggire alle incursioni saracene e molte sono oggi restaurate pur mantenenedo intatta l’architettura di un tempo, con le finestre ridipinte con le tipiche cornici bianche di lontana eco alpino-provenzale. Molti degli impianti interni sono stati eseguiti ex-novo, le coperture a terrazza sono state restaurate ed il paese offre una vista unica.
Il suo nome deriverebbe dal termine antico Vallis Cohedani, toponimo di una “Via del Sale”, (le vie di commercio per olio e vino, tra il Piemonte e la Liguria di ponente) e punto importante di sosta del percorso che partiva dal mare di Albenga, costeggiava Consciente famoso per le sue olive ed il suo frantoio con la macina, caso raro, azionata dall’acqua. Attraversava la Val Neva,una delle zona più belle e naturali della Liguria, e da Zuccarello l’antico borgo fortificato saliva su fino al Colle di Scravaion… sull’Alta Via dei Monti Liguri… la porta di accesso che conduceva a Bardineto e Calizzano e da qui nelle terre piemontesi… e che passa, ancora oggi, nei pressi dell’austera Rocca Barbena e dei suoi boschi…
…”Quella sera stava tornando dopo diversi giorni trascorsi sulle montagne a fotografare la natura incontaminata della Val Neva, la stessa che secondo un progetto di cui si parlava da anni, rischiava di essere messa in pericolo dalla costruzione di una nuova autostrada. All’inizio si era trattato solo di una voce, una fola che quando però aveva preso consistenza e credibilità aveva scosso in modo violento la coscienza della gente. L’idea di costruire un’autostrada aveva fatto insorgere gli abitanti della Val Neva; per qualche settimana non si era parlato d’altro, da Cisano sul Neva a Castelvecchio di Rocca Barbena, fino a Bardineto, tutti si erano preparati alla mobilitazione generale e alla lotta. Poi…era tornata la pace…” ... (la frase tra virgolette è di un altro autore amante di Crb…)…

CASTELVECCHIO di ROCCA BARBENA

Castelvecchio di Rocca Barbena has a constructive distribution around the castle, which was built in the eleventh century, passing the time in Zuccarello, of the Del Carretto family, then under the Savoy Reign and the Republic of Genoa. The old houses of Mediterranean appearance, were built by the first inhabitants probably escaping from the coast after the Saracen attacks and many are now restored mantaining, in many cases, the original architecture of the past, with the windows now painted over with the typical white frames of distant Alpine-Provence influence. Many of the interiors works were carried out from scratch, the roof terrace has been restored and the country offers nowadays a unique view.

Its name derives from the ancient word Cohedani Vallis, a name of a “Via del Sale” (the “Salt Ways” ancient trade routes for oil and wine commerce, between Piedmont and western Liguria) and important stopping point of the itinerary from the seacoast of Albenga, passing nearby Consciente famous for its olives and its oil mill driven by water. The route crossed the Neva Valley, one of the most beautiful and well preserved in Liguria, and near Zuccarello, the ancient fortified village, took the way up to the Colle di Scravaion … along the Ligurian Mountains High Way trek the access door that led to Bardineto and Calizzano and here in the lands of Piedmont … and passing, even today, near the austere fortress of Rocca Barbena and its woods …
… “That evening he was returning after several days spent in the mountains to photograph the nature of the Neva Valley, at risk by the construction of a new highway. At the beginning it had been only a rumor, a myth, however, that when he had taken consistency and credibility it was shaken in a violent people’s consciousness. The idea of building a highway had given rise to the inhabitants of Val Neva, for a few weeks they did not talked to the each other, from Cisano sul Neva in Castelvecchio di Rocca Barbena up to Bardineto, everyone was prepared for a general mobilization and struggle… but fortunately then … it was peace again … ” … (the phrase in quotes is from another author… a Crb fan …)…

…intanto… sempre a Castelvecchio di Rocca Barbena…

…in the meanwhile in Castelvecchio di Rocca Berbena….

CASTELVECCHIO di ROCCA BARBENA

CASTELVECCHIO di ROCCA BARBENA

… TO BE CONTINUED…….

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