MEMORIE BEATLESIANE e dintorni …. di Rita Tunes & Enrico Pelos

HARRISON GRAVE “Eleanor Rigby, died in the church And was buried along with her name…

GENOA CEMETERIES ... but not only...

 

HARRISON GRAVE “Eleanor Rigby, died in the church And was buried along with her name
Nobody came
Father McKenzie, wiping the dirt
From his hands as he walks from the grave
No one was saved

All the lonely people
Where do they all come from?
All the lonely people
Where do they all belong?”
Beatles

“Eleanor Rigby morì nella chiesa
E fu sepolta insieme al suo nome
Non venne nessuno
Padre McKenzie si scrolla la polvere
Dalle mani mentre si allontana dalla tomba
Nessuno fu salvato

Tutta la gente sola
Da dove viene?
Tutta la gente sola”
Di dov’è?”
Beatles

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“I READ THE NEWS TODAY OH BOY four thousand holes in Blackburn, Lancashire …”

“I READ THE NEWS TODAY OH BOY four thousand holes in Blackburn, Lancashire …”
“Ho letto le notizie oh ragazzi, quattromila buchi in Blackburn, Lancashire …”
Beatles

LUOGHI ABBANDONATI - ABANDONED PLACES
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“LIFE IS VERY SHORT and there’s no time, for fussing and fighting my friend”.

“LIFE IS VERY SHORT and there’s no time, for fussing and fighting my friend”.
Beatles

Staglieno borough of Genoa, Staglieno  Monumental cemetery of Genoa, ... but not only...

“La vita è così breve che non c’è tempo per agitarsi e litigare amico mio”
Beatles

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COMMODORE 64 Sono passati 30 anni – 30 years of age for the C64 pc

Il Commodore 64 compie 30 anni. Fu nel 1982 che, al CES di Las Vegas venne presentato – dall’inventore Jack Tramiel (informatico polacco nato a Lodz nel 1928 e naturalizzato statunitense – un computer a 8 Bit che avrebbe iniziato le vendite dall’agosto al prezzo di 600 dollari circa. In Italia cominciò a trovarsi in vendita a fine 1982/inizio 1983 a 1 milione di lire circa.

Commodore C64 Personal Computer - 30 years of age in 2012
My Commodore C64 Personal Computer station - 30 years of age in 2012

Più di un internauta avrà iniziato il suo rapporto da amatore informatico, ma anche forse lavorativo, con questo pc. Qualcuno avrà ancora in qualche cassetto le cassette che si usavano sul lettore “mangiacassette” dedicato (che in molti casi era il “solito” Philips che quasi tutti avevano in casa. Poi, venne l'”avanzato” lettore di FD da 5 1/4″.
Io ho regalato tutto ma ricordo bene i primi preventivi di lavoro fatti con lo “spreadsheet” o l'”elaboratore testi” o le prove con i listati in codice Basic per fargli fare qualcosa di più. Il tutto partiva con i comandi “”Load…press play on tape…run” e poi stampato sui fogli perforati utilizzati dalle stampanti ad aghi. La maggior parte degli utenti però lo usava per i videogames di “Pac-man” o “Mario Bros”.
Il Commodore è il computer che ha avuto maggior fama nella storia, anche perchè i concorrenti si contavano sulla dita di una mano (Atari, Apple…) ma soprattutto perchè aveva il miglior rapporto qualità prezzo. Era dotato di “ben” 64Kb di RAM (che diventatavno poi 35/40 free), una capacità considerata grande per l’epoca ma ovviamente ridicola per gli standard anche di un telefonino di oggi. Raggiunse il record di vendita, a tutt’oggi imbattuto, di 17 milioni di unità.
Poi usci, e lo comprai, il 128. Era molto più bello con un design elegante, ma il “feeling” non era più lo stesso.
Nel 2010 è “rinato” ovviamente con componenti più aggiornati ma la concorrenza è ormai agguerrita e diversificata e la storia, negli anni a venire, sarà diversa.
Sul web si trovano ancora programmi ed emulatori e’ non è solo una questione di nostalgia se qualcuno come la “C64 Orchestra” o il gruppo rock danese dei “Press play on Tape” suona oggi brani che si ispirano all’effetto, per alcuni quasi “ipnotico”, delle musichette degli antichi “giochini” o effetti “speciali”.
Un grazie a Jack per la sua straordiaria invenzione.

Un po’ di storia…
“… Fu nel 1975 che venne immesso sul mercato il primo computer a livello di personal grazie all’Altair, subito seguita da Radio Shack e Commodore, ma costavano ancora migliaia di dollari, una cifra non proprio alla portata di tutti.
Nel 1978, circa quando risiedevo e lavoravo in Inghilterra, l’ufficio di progettazione dove lavoravo acquistò una stazione di lavoro CAD (Computere Aided Design – Progettazione assistita da calcolatore) molto grande, complessa e molto costosa. Il computer era ancora solo per le grosse e medie società. Tornato in Italia constatai che quasi nessuno era al corrente di questa “rivoluzione” che stava per investire tutti, ma sarebbe stato così solo per poco tempo ancora.
Il primo grande passo avanti in questo senso avviene grazie a Steve Jobs, un 18enne, universitario mancato, figlio adottivo, vagabondo, appassionato di meditazione trascendentale e degli Hare Krishna, amante della musica dei Beatles, lavoratore part time all’Atari (allora compagnia di video giochi) ma snobbato perchè pieno di idee eccentriche. Fa un viaggio in India e quando torna in California conosce Stephen Wozniak e fonda la Apple con l’obiettivo di fare un personal computer alla portata di tutti”…
Ma questa è tutta un’altra storia, arrivata fino ai giorni nostri…

(da “Il computer nella professione del traduttore, Un po’ di storia” di Enrico Pelos pubblicato su Columbus Nr 1 del 1992, periodico informativo dell’AITI (Ass. Italiana Traduttori e Interpreti) Sez. Liguria.

The Commodore 64 turns 30. It was in 1982 that, at CES in Las Vegas was presented – by the inventor Jack Tramiel (a computer expert Polish born in Lodz in 1928 and naturalized U.S.) an 8-bit computers that sales would begin in August at a price of about $ 600. In Italy began to be sold at the end of 1982/beginnin of 1983 at about one million liras.
More than a surfer will have started to go digital his relationship as an amateur, but also perhaps working with this PC. Someone will still have some cassette tapes that were used on the player “cassette” dedicated (which in many cases was the “usual” Philips that almost all had at home. Then came the “advanced” 5 1/4 FD driver.
I gave away all the components, but I still remember well the first works done with the “spreadsheet” or the ‘”word processor” or the listings in Basic code to make it do something more. Everything started with the commands “” Load … Press play on tape … run “and then printed on perforated sheets used by dot matrix printers. Most users, however, used it for video games like “Pac-Man” or “Mario Bros”.
The Commodore is the computer that has been most famous in history, partly because competitors were counted on the fingers of one hand (Atari, Apple …) but mostly because he had the best value for money. It was equipped with 64Kb of RAM, a capacity considered large for its time but obviously ridiculous even by the standards of a mobile phone today. Sales rose to a record, undefeated so far, of about 17 million units.
Then I bought the C128. It was truly an elegant design, but the “feeling” was no longer the same.
In 2010, was “born again” and of course with the latest components but the competition is now fierce and history in the years to come, will be different.
On the Web there are still programs and emulators, and ‘is not just a matter of nostalgia as if someone like “C64 Orchestra” or the Danish rock band “Press Play on Tape” today play songs that are inspired by the effect, for some almost “hypnotic”, of the tunes of the old “toys ” with their “special” effects.
Thanks to Jack for his extarordinary invention.

A little ‘ history …
“… It was in 1975 that was released, by Atari, the first personal computers, closely followed by Radio Shack and Commodore, but still cost thousands of dollars, a figure not quite for everyone.
In 1978 about, when I lived and worked in England, the design office where I worked bought a CAD workstation (Computer Aided Design) very large, complex and very expensive. The computer was still only for large and medium-sized companies. Back in Italy I noticed that almost no one was aware of this “revolution” was going to invest us all, but it would be so only for a little while longer.
The first major step in this direction is due to Steve Jobs, a 18 year old, academic failure, adopted child, wanderer , passionate about transcendental meditation and the Hare Krishna, a lover of music of the Beatles , working part-time with Atari (then video game company) but snubbed because full of quirky ideas. He takes a trip to India and when he returned to California knew Stephen Wozniak and founded Apple, and with the objective of making a personal computer to bring all ” …
But that’s another story, came up to the present day …

(from ” The computer in the profession of the translator, a little ‘history’ by Enrico Pelos published on Columbus No. 1 of 1992 , the magazine’s information of AITI (Italian Association of Translators and Interpreters) of Liguria.

 

50o Salone Nautico di GENOVA 2010 – 2010 50th Genoa Boatshow

50o Salone Nautico alla Fiera di Genova - 2010 Genoa Boatshow

Documents from an era: Knebworth 1976 Festival… Waiting for the ROLLING STONES

Just to go sometime out of Liguria….




…Queste e altre fotografie  fatte dagli autori e scansionate da diapositive originali dell’epoca e molto altro

nel libro “MEMORIE BEATLESIANE e dintorni”…

https://www.facebook.com/pages/Memorie-Beatlesiane-e-dintorni-by-Rita-Tunes-Enrico-Pelos/466043970185353

ebook http://goo.gl/vLXbiA
copertina a colori e foto in Bianco/Nero http://goo.gl/1dmYNS
tutto a colori http://goo.gl/0gp2FIwww.enricopelos.itwrite to the Enrico Pelos

http://www.enricopelos.it

ANNI 60: La scuola genovese dei cantautori (III)

In questo gruppo, che era proprio un gruppo di “quattro amici al bar” come dice Paoli e del quale faceva parte, c’erano anche Bruno Lauzi (nato in Eritrea, ma cresciuto a Genova) che controcorrente si definiva liberale ma da fine osservatore già scriveva allora “Arrivano i Cinesi” e la bella “Amore caro Amore bello”. Collaborò fino a poco prima di morire anche con gli attuali Buio Pesto. C’erano anche Umberto Bindi e Luigi Tenco, anche se egli era di Ricaldone in Piemonte. In misura diversa c’era anche Paolo Conte che scrisse “Genova per noi” per i piemontesi. Prima di loro già facevano parte di questo gruppo Natalino Otto ed in misura minore Joe Sentieri,.
Oggi quella vena artistica è un po’ offuscata ma ci sono dei cantatutori famosi come Ivano Fossati che continuano su questa tradizione e negli ultimi tempi si è affermato in modo importante Max Manfredi che è proprio con de Andrè alla “Fiera della Maddalena” e che proprio da lui venne designato come “erede”.
Ci sono altri a continuare la tradizione, tra questi: Federico Sirianni, Sergio Alemanno e il noto Francesco Baccini. In questo contesto hanno avuto anche grande importanza diverse band genovesi come i New Trolls o i Ricchi e Poveri e i Matia Bazar ma questa … mi sono già dilungato fin troppo… in fondo…. è un’altra storia.
Per approfondire:
“Via della povertà” Fabrizio De André canta la cover di Desolation Row di Bob Dylan
Bruno Lauzi nelle canzoni scritte da Battisti-Mogol
e molti, molti altri… cercate gente cercate… (sul web)

ANNI 60: La scuola genovese dei cantautori (II)

I “cantautori genovesi” cantavano, già in quegli anni e quasi in sordina, il boom economico e le sue contraddizioni, il capitalismo con i suoi valori forse non del tutto positivi, la storia, la politica, partendo dalla tradizione anche francese di protesta sul “grotesque” (Brassens) o affidandosi alla vena malinconico-intimistica del grande Leonard Cohen (Suzanne con Giovanna d’Arco lato-B traduzione “Joan of Arc”1972, It seems so Long Ago) o la protesta di Dylan.
Io abitavo allora a pochi decine di metri di distanza dalla sua casa, dove provava le canzoni accompagnandosi con la chitarra. Una cara amica di allora mi descrisse, con fare un pò sorpreso, questi “suoni” che provenivano dal “vicino” della sua abitazione. Certo allora, non immaginavo chi sarebbe diventato anche se io avevo già comprato qualche suo LP che, essendo allora studente, mi costavano un capitale. Altro che mp3 in “free” download!


ANNI 60: La scuola genovese dei cantautori (I)

Negli anni 60, quando l’Inghilterra (ma non solo), impazziva  per i Beatles, a Genova si affermava la cosiddetta “scuola dei cantautori genovesi”.
Questo termine era stato dato ad un gruppo di giovani appassionati di Genova, della città, delle sue strade, dei suoi abitanti e delle sue cose. Con pregi e difetti.
Questi giovani volevano fare i “cantatutori” ed alcuni ci riuscirono bene, anzi si può ben dire che tra questi c’era quello che sarebbe diventato poi il più famoso, il più bravo, il più amato: Fabrizio De Andrè (non me ne vogliano i Gucciniani che lo metto subito dopo… ma venne anche dopo…) oggi oggetto di tesi, studio nelle scuole, quasi “beatificato”.
Chissà se a lui sarebbe poi piaciuto.
Da quel gruppo sarebbe anche venuto fuori uno dei più grandi comici: l’attore-autore Paolo Villaggio, che con De Andrè scrisse da giovane la “goliardica” e per allora un pò “azzardata” canzone di Carlo Martello (Volume I, 1967, Carlo Martello Ritorna Dalla Battaglia Di Poitiers) che arriverà, sempre attuale, fino ai giorni nostri.
La “Bocca di rosa” che ben altro scandalo (per allora) avrebbe poi creato era sempre di quell’anno.
Genova era insomma una fucina di talenti, chissà forse sarà stata l’aria del mare.