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ENRICO PELOS Photo & Writing Reflections Stories Advice Ideas… Blog
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Photography, publications, articles, writings for books, magazines, portals, sites etc.
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Fotografia, pubblicazioni, articoli, scritti per libri, riviste, portali, siti , ecc
La storia dei mulini prende a spunto il Mulino di Neirone il primo oggetto di ricerca nel 2005, ma poi si parla anche di quello di Roccatagliata, di Corsiglia, di Costamaglio, etc. per parlare della storia dei mulini, ad acqua, a vento o eolici… La pubblicazione – completa di fotografie anche di documenti dell’epoca – concerne la storia di uno degli ultimi mulini rimasti nella Val Fontanabuona di Genova, in Liguria ed ancora con grande ruota. E’ situato in un bel posto in mezzo ai monti liguri con interessanti escursioni e passeggiate e trekkings quali l’Itinerario dei Feudi Fliscani, l’Alta Via dei Monti Liguri, i 7 Passi, etc.
Un viaggio nell’entroterra ligure per andare a trovare un amico che ha deciso di andare a vivere fuori dalla grande città e precisamente a Neirone. E’ questa la storia di un rustico abbandonato che egli acquistato e in parte ristrutturato facendolo tornare a vivere nel mezzo di una valle un tempo ricca di mulini e di storia. Ora la quiete ed il silenzio – inusuali ormai per noi abitanti stressati delle città – ammantano i boschi di castagne.
L’acqua non fa più girare la ruota del mulino ma ha fatto scattare in me l’ingranaggio per far girare quella del tempo.
Questo libro prende quindi a spunto il Mulino di Neirone per raccontare altre storie di mulini dell’Appennino Ligure come quello di Roccatagliata, di Corsiglia, di Costamaglio, etc. per parlare della storia dei mulini, ad acqua, a vento o eolici…. Completo di tante belle fotografie e, per alcuni, con documenti originali, contiene inoltre le descrizioni degli itinerari che attraversano le terre un tempo della potente famiglia genovese dei Fieschi o altri interessanti i mulini descritti come l’IFF (Itinerario dei Feudi Fliscani) l’AVML (Alta Via dei Monti Liguri), il 7P l’Itinerario dei 7 Passi, l’ISC Itinerario Storico Colombiano, la Via dell’Ardesia o del Pane, il 2G dei 2 Golfi, Barbagelata… il Caucaso… la Valle dei Mulini a Portofino e Paraggi… sull’Acquedotto Storico di Genova… in Tèra Brigašca…
The history of the mills is inspired by the Mill of Neirone, the first object of research in 2005, but then I also talk about that of Roccatagliata, of Corsiglia, of Costamaglio, etc. to talk about the history of water, wind or wind mills … The publication – complete with photographs and documents of the time – concerns the history of one of the last remaining mills in Val Fontanabuona in Genoa, in Liguria and still with big wheel. It is located in a beautiful place in the middle of the Ligurian mountains with interesting excursions and walks and trekkings such as the Itinerary of the Feudi Fliscani, the Alta Via dei Monti Liguri, the 7 Passi, etc.
A trip to the Ligurian hinterland to visit a friend who has decided to go and live outside the big city and precisely in Neirone. This is the story of an abandoned farmhouse that he bought and partially restored, bringing him back to live in the middle of a valley once rich in mills and history. Now the stillness and silence – now unusual for us stressed inhabitants of the cities – cover the chestnut woods.
The water no longer turns the wheel of the mill but it has made me click the gear to turn that of time.
This book therefore takes inspiration from the Mill of Neirone to tell other stories of mills in the Ligurian Apennines such as the ones of Roccatagliata, of Corsiglia, of Costamaglio, etc. to talk about the history of water, wind or windmills …. Complete with many beautiful photographs and, for some, with original documents, it also contains descriptions of the itineraries that cross the lands that once belonged to the powerful Genoese Fieschi family or other interesting mills described as the IFF (Itinerary of the Feudi Fliscani), the AVML (Alta Via dei Monti Liguri), the 7P the Itinerary of the 7 Passes, the ISC Historical Colombian Itinerary, the Via dell’Ardesia or the Pane, the 2G of the 2 Gulfs, Barbagelata … the Caucasus … the Valley of the Mills in Portofino and Paraggi … on the Historical Aqueduct of Genoa … in Tèra Brigašca …
È ormai prossimo l’anniversario dei 10 anni († 20 10 2011) dell’assenza del Prof. Pierleone Massajoli. Torinese, ma ligure d’adozione, fu studioso e grande conoscitore soprattutto della cultura della terra brigasca. Egli però non fu solo questo perchè, tra i molti interessi, si occupò di cultura e antropologia Americana e India, ed anche di culture di stati singoli come Jugoslavia e Sardegna.
Mi fa quindi piacere tracciare un ricordo del tempo, 10 anni circa, nei quali ho avuto il piacere di conoscere lui e la sua famiglia e l’onore di collaborare con lui alla redazione della rivista R’ Ni d’Aigura (“Il nido d’aquila”, rivista etno-antropologica e linguistica delle culture delle Alpi Marittime, Montane e dell’Appenino Ligure fondata nel 1983) e all’attività dell’omonima omonima Associazione Culturale.
Ricordo come fosse ieri quando, una sera del 1998, gli telefonai chiedendogli se gli avrebbe fatto piacere pubblicare sulla sua rivista alcune mie foto di un viaggio a Triora, Realdo, Verdeggia e della mia escursione a piedi fino alle cime del Monte Saccarello nell’ambito del mio progetto fotografico “Lungo l’Alta Via dei Monti Liguri” (che verrà poi pubblicato sulla guida ufficiale della Camera di Commerico di Genova).
La permanenza a Triora e Realdo mi aveva fatto conoscere posti unici e affascinanti ed anche scoprire una rivista che si occupava di queste zone. Ebbi quindi l’occasione di leggerne un numero e la mia attenzione venne subito attirata dalla semplice grafica in bianco e nero e dalla tipologia ddegli articoli, molti dei quali mi permisero di conoscere a fondo la cultura e le zone che stavo attraversando ed impararne la loro storia.
Egli ne fu entusiasta e mi propose subito di collaborare al Centro Studi della Rivista, se l’avessi gradito, con mie fotografie ed articoli e ringraziandomi per la disponibilità.
Io mi misi a disposizione dedicando una parte del mio tempo, quando libero da impegni, e da allora ci siamo incontrati molte volte sia per qualche gita insieme, sia per impostare gli articoli per la redazione della rivista in quanto, avendo egli saputo che lavoravo nel campo informatico e grafico, gli avrebbe fatto piacere che la riorganizzassi, in chiave un po’ più moderna, sempre restando con la stampa rigorosamente in Bianco e Nero come ormai si erano abituati i molti affezionati lettori. Ed infatti, oltre che alla rivista mi dedicai anche alla realizzazione di un sito (le cui pagine sono ormai oggetto da archivio e con una parte di esso ancora visibile al link con https://web.archive.org/web/20091121010734/http://www.liguri.net/portappennini/rnidaigura.htm# ) e di un blog ( https://rnidaigura.blogspot.com/ ) sempre con l’attenzione di accrescere l’interesse per la rivista ed a supporto dell’attività editoriale e promozionale della stessa.
Ebbi così l’occasione di entrare in contatto con molti poeti e scrittori, storici, disegnatori e fotografi, famosi sia a livello ligure ma anche nazionale ed internazionale. Furono molti gli Autori e le Autrici che contribuirono alla rivista nel corso degli anni, ebbi l’occasione di conoscerne diversi di persona e con alcuni di essi di avere anche il piacere della loro amicizia. Molti interessanti articoli furono pubblicati, come ad esempio di (in ordine alfabetico e mi scuso se ne ho dimenticato qualcuno): Mauro Balma, Werner Bätzing, Maria Antonietta Beringheli, Attilio Giuseppe Boano, Paola Boschieri, Caterina Bottero Marro, Massimo Brizzolara, Enrico Calzolari, Giorgio Casanova, Marco Cassioli, Fabio Costa, Nicola Farina, Luigi Felolo, Ippolito Edmondo Ferrario, Giovanni Ferrero, Guido Ferretti, Werner Forner, Patrizia Gavagnin, Paolo Giardelli, Giovanni Meriana, Jacques Giusto E Jacques Guido, Lorenzo Lanteri, Maurice Mauviel, Sara Medica, Roberto Moriani, Sandro Oddo, Paolo Bruno Olindo, Pastorelli di Briga, Nillo Rebaudo, Diego Rossi, Cristina Sala, Annibale Salsa, Sandro Sbarbaro, Giulia Petracco Siccardi, Gabriella Stanchi e Marina Tranchina.
Ebbi anche l’occasione, oltre che come autore di articoli e fotografie, di impaginare i disegni dei molti artisti collaboratori della rivista. Ogni numero era un po’ una nuova emozione man mano che mi arrivavano, tramite il Prof. Massajoli o via mail gli articoli, i disegni e le foto e soprattutto era importante la composizione della copertina che aveva spesso un disegno a tema montanaro/pastorale inviato quasi sempre dalle artiste Elena Pongiglione o Etta Lanza. Altre opere furono inviate da artisti e disegnatrici come Vanda Chiappero, Desana, Paola Fossati, Pola Lodesani, Niccoli, Paola Pastura, Leo Pecchioni, Ivy Pelish, Sara Pettinari, Ilaria Pilastro, Paola Trebini. Altri contributi particolari furono pubblicati da fotografie e/o notizie dal regista Richard Blank o dal climber Mario Nebiolo. Solo in un’occasione venne pubblicata in copertina una fotografia e per un’altra c’era già pronta un’altra foto ma non ci fu più il tempo per un nuovo numero insieme. Solo in un’occasione venne pubblicata in copertina una fotografia e c’era già pronta un’altra foto, ma non ci fu più il tempo per un nuovo numero insieme.
La rivista era anche l’occasione per la presentazione di libri sulla cultura alpina in generale e di molti dei lavori per la cultura brigasca che lo impegnarono per anni come ad esempio il Dizionario uscito in diversi volumi. Il nome dato ai “Brigaschi” deriva dalla cittadina di Briga Marittima, ora in Francia, da cui emigrarono molti abitanti per ragioni economiche, politiche e forse religiose, tra il XV e il XVI secolo. La rivista aveva, nei primi numeri le diciture “R Nì D’Áigüra“ e “A Vastéra” Uniun de Tradisiun brigasche con il simbolo della “Rosa dei Pastori” che per i Brigaschi è “A rösa di pastùu”.
E questo un motivo ricorrente, intagliato nei collari delle pecore, nelle scatole per il formaggio e della buonissima toma da pecore brigasche che si può trovare anche ad Albenga, o in rappresentazioni in pietra, come portali, chiese, stipiti. Esso rappresenta probabilmente la ruota del sole ed è considerato di buon augurio. Il simbolo era in uso da anni prima che fosse adottato da un partito nazionale, poiché all’epoca non si pensava a registrare i marchi. I paesi Brigaschi sono 2 in Liguria, entrambi in provincia di Imperia: Realdo (Rêaud), frazione del comune di Triora (fino al 1947 frazione di Briga Marittima) Verdeggia (Vërdegia), frazione del comune di Triora. Essi sono 5 nel Piemonte e tutti in provincia di Cuneo: Briga Alta (Briga Àuta) comune composto delle frazioni di Carnino (Carnin) Upega (Üpëga) Piaggia (A Ciagia) Viozene (Viusèna), ed una frazione del comune di Ormea. Altri sono in Francia: La Brigue (fino al 1947 Briga Marittima, dal 1947 al 1976 La Brigue de Nice, in brigasco Ra Briga, in ligure Briga, in piemontese Briga) inclusa la frazione Morignole (fino al 1947 Morignolo, in brigasco Morignoo). In alcuni numeri comparirà nell’intestazione anche la croce occitana, simbolo di appartenenza dei Brigaschi all’identità occitana e legata alla grande famiglia dell’area franco-piemontese.
Tra i viaggi fatti insieme ricordo quando andammo ad Armo, paese montano dell’Alta Valle Arogna in provincia di Imperia, per un concorso di poesia “Pochi ma boi” e la presentazione della rivista. Seguimmo le attività della giornata come la processione della tradizionale Festa della Madonna e conoscendo molte persone del paese. Ricordo un altro viaggio fatto a Mendatica, in occasione della Transumanza, nel quale feci molte foto durante le manifestazioni tradizionali, che vennero poi pubblicate sulla rivista. Mi parlò infine di questo film in corso a Balestrino (Inkheart La leggenda di cuore d’inchiostro) e per il quale voleva farmi conoscere alcuni dei personaggi coinvolti, visto che la produzione era inglese e sapeva che io avevo lavorato a lungo in Inghilterra. Ma non ci fu il tempo, anche perchè in quel periodo ero impegnato nel mio lavoro fotografico che mi portava a viaggiare spesso nel Levante Ligure.
Per un altro viaggio mi fece scoprire molte delle belle zone della Val Roja, anch’esse piene di intrecci culturali a cavallo di Francia e Italia con le storie di paesi divisi dalla guerra e poi dai trattati che li fecero cambiare in diversi casi, lingua e nazione.
Purtroppo il tempo non ci permise di andare insieme a Realdo, il suo luogo “magico” del quale mi parlava spesso e dove amava trascorrere lunghi periodi di svago e di studio, e nel quale avrebbe voluto farmi da “speciale” guida, dato che io avevo esplorato quei luoghi e che lui aveva saputo farmi appassionare a questo particolare Ponente Ligure, anche se poi il mio libro sarebbe stato per l’altro versante della Liguria nelle “Passeggiate a Levante” e che gli sarebbe comunque piaciuto.
Un giorno mi comunicò che non avremmo più avuto occasione di continuare la rivista insieme e mi dispiacque molto al pensiero di quello che poi avrebbe potuto succedere e me ne rattristai molto. Anche per questo suo entusiasmo che mi aveva ormai contagiato ho continuato ad interessarmi alla ricerca della cultura ligure soprattutto dei monti, percorrendoli per molti chilometri e facendo altre molte conoscenze come avrebbe voluto che io continuassi a fare, anche se non più per la sua bella rivista in Bianco e Nero.
> Descrizione con foto sul Blog di Trucioli
> Link a R Ni d’Aigura I miei articoli Le fotografie (estratto dei 10 anni)
> Link alla 2a parte su Trucioli, Blog della Liguria e Basso Piemonte
Riprese TimeLapse del ponte sul Polcevera dal passaggio ad ex Ponte Morandi al nuovo Ponte San Giorgio di Genova. Un pensiero a pochi giorni dall’Anniversario della Tragedia…
Alla (ri)scoperta di luoghi abbandonati della Liguria: uno dei luoghi più “intriganti” che hanno sollecitato i desideri fotografici di molti UrbEx e non, c’è certamente la famosa base militare di Pian dei Corsi a Calice Ligure sulla cima di una vetta alta 1.028 m.s.l.m. e a pochi chilometri dalla costa.
Oggi gli edifici sono meta di escursionisti, bikers, camminatori e frequentatori vari ma per lungo tempo tutta l’area era interdetta ed avvolta nel mistero.
Il Piano dei Corsi è un monte sul crinale fra la valle della Bormida di Mallare a nord e la valle del torrente Porra, che sfocia nel Mar Ligure a Finale Ligure e si trova in una deviazione che si diparte dalla tappa 15 dell’Alta Via dei Monti Liguri, quella che va dal Colle del Melogno alla Colla di San Giacomo.
La sommità fu per lungo tempo una base militare con molti “segreti” sulla destinazione d’uso. Chi parlava di cunicoli sotterranei, di alloggiamenti di missili, (veri o presunti…), di apparecchiature e sistemi d’arma o elettronici particolari al centro di trame da vera e propria guerra fredda”.
Si vociferava anche che la base avesse anche gallerie sotterranee collegate con i monti di fronte e un accesso diretto al mare per eventuali sommergibili.
In realtà sembra ormai accertato che fosse solo un centro comunicazioni che ospitava antenne radio per i collegamenti tra le unità della sesta flotta del Mediterraneo e la Germania. E infatti poco distante c’è ancora la la pista di atterraggio per gli elicotteri e le grandi piazzole in cemento che reggevano grandi parabole trasmittenti-riceventi. L’accesso era talmente proibito che neanche le forze dell’ordine italiane potevano entrare (almeno ufficialmente).
Coloro che potevano avere accesso, ad esempio per lavori di manutenzioni, avevano dei permessi speciali con l’ordine poi di rispettare il segreto più assoluto.
La base che è stata smantellata agli inizi degli anni ’90 del secolo scorso sorgeva su precedenti postazioni risalenti alla Seconda Guerra Mondiale.
Oggi alcuni cartelli la indicano (un po’ pomposamente…) come “Wind Farm” (“Fattoria del vento”) ed infatti alcune pale eoliche sono state installate per produrre energia “pulita” a discapito però di un nuovo landscape (panorama) forse un po’ invasivo.
L’area è oggi aperta al pubblico ed ogni tanto c’è anche qualche festa più o meno autorizzata o qualche “battaglia” di appassionati di soft-air.
Tutta la zona è stata “bonificata” da vecchi macchinari come generatori, quadri elettrici, ringhiere metalliche… che potevano rivelarsi pericolose ma occorre ugualmente prestare attenzione perchè qualche situazione di pericolo, ad esempio di caduta in qualche fossa, potrebbe presentarsi all’interno di alcuni locali.
Un complimento va ai vari artisti/writers e/o autori di graffiti vari, alcuni dei quali interessanti e che rallegrano un po’ il posto che in giornate nuovolose e di temporale ha un certo fascino da film horror.
Nelle belle giornate invece i panorami spaziano sui monti circostanti con fitti boschi, fino alla costa e al mare
Poco distante un cippo commemorativo è stato messo dall’ANPI a ricordo dei gravi fatti accaduti nella notte tra l’1 e il 2 febbraio 1945 quando 11 partigiani di Calice vennero uccisi.
Altre info sul blog di Trucioli
Itinerari che ci portano nei luoghi dove è passata la storia, la poesia, la letteratura, la leggenda…
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Un pomeriggio d’autunno. una visita ad una parente… Quel giorno Gigliola raccontandomi un fatto del suo passato mi disse che aveva delle foto di suo padre e… L’attore oggetto della storia di questo libro, è Gian Paolo Rosmino. La mamma è Ernestina Rosmino in arte Suzanne Fabre una delle dive degli anni ‘20/’30… ed anche sua compagna nella vita.
Un grande attore che aveva fatto quasi 100 film!
Chi era questo attore nato a Torino che aveva deciso di venire a finire i suoi giorni in riva al mare?
Un attore e di un grande periodo della storia del nostro Novecento tornava in vita grazie anche all’archivio fotografico della iglia.
Gian Paolo Rosmino (Torino 1888 - Rapallo 1982), fu uno degli attori più interessanti della sua epoca. Ha recitato e/o diretto alcune delle attrici e dive più importanti dei suoi anni: Lyda Borelli Susanne Fabre, Italia Almirante Manzini, Olimpia Barroero, Lydia Quaranta, Elena Makowska, e in tempi più recenti Gina Lollobrigida, Rossana Podesta’, Sylva Koscina…
> stampa con Lulu press > stampa con Blurb press
GIAN PAOLO ROSMINO CON CLARA CALAMAI TRA LE PRIME ATTRICI A GIRARE UNA SCENA DI NUDO NEL CINEMA
An autumn afternoon. A visit to a relative … That day Gigliola told me a fact of his past and that he had photos of his father… he was an actor… now covered by the story of this book…the name was Gian Paolo Rosmino. The mother is Ernestina Rosmino aka Suzanne Fabre one of the divas of the 20s / 30s … and also her life partner.
A great actor who had made almost 100 films!
Who was this Turin-born actor who decided to end his days by the sea?
An actor from a great period in the history of our twentieth century came to life thanks to his daughter’s photographic archive.
Gian Paolo Rosmino (Turin 1888 – Rapallo 1982), was one of the most interesting actors of his time. He has acted and/or directed some of the most important actresses and divas of his years: Lyda Borelli, Susanne Fabre, Italia Almirante Manzini, Olimpia Barroero, Lydia Quaranta, Elena Makowska and in more recent times Gina Lollobrigida, Rossana Podestà, Sylva Koscina…
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Una breve presentazione del libro con alcune delle fotografie fatte lungo le “Passeggiate a Levante”.
E’ stata anche l’occasione per iniziare a fare sperimentazioni musicali dirette imparando qualcosa sulle note … e la musica
suonando direttamente su tastiera …. dopo anni di ascolto di musiche elettroniche varie….
A brief presentation of the book with some of the photographs taken along the ” Eeastern Liguria walks”
it was also the opportunity to start making musical experimentation directly learning something about notes … and music
playing directly on a keyboard …. After years of listening to various electronic music ….
Keyboard Music Soundtrack prepared for the occasion
PASSEGGIATE A LEVANTE soundtrack composition
AUTHOR SITE PASSEGGIATEALEVANTE PUBLICATIONS
Fabbriche di Careggine è un paese abbandonato.
Più precisamente è proprio un paese fantasma.
Eh si, perchè compare ogni dieci anni circa.
Ogni qualvolta l’Enel decide di svuotare il lago di Vagli, a Vagli di Sotto, in Garfagnana in provincia di Lucca, nella splendida Toscana.
Per la precisone è però dal 1994 che non si fa più vedere e quindi, questa volta sono tra poco circa venti anni…
Fabbriche di Careggine is an abandoned town. More precisely, it is a ghost town. Oh yes, because it appears every ten years. Whenever the Enel (the national electric energy authority) decides to empty the lake of Vagli, in Vagli di Sotto, in Garfagnana in the province of Lucca, in wonderful Tuscany. To be more precise, however, it is since 1994 that you cannot longer see the village, and therefore, they are about twenty years …
According to the my latest information may be it will not be possible to see the village for many years to come, or even nevermore. A similar story we have in Liguria. The construction of an Amga (the Genoise water supply authority) lake, the Brugneto in Antola Park, made to disappear two small villages called Frinti and Brugneto mills and they no longer reappeared with just one exception, the exception in a particulcularly drought year. These photographs, among the many taken with my friend Rodolfo, have been in the drawers for a long time and they also re-emerged from oblivion, as the ancient town, founded by blacksmiths from Brescia back in the thirteenth century, When the village came to light again … returned to life the ancient walls and environments, the church, the bell tower, the bridge on the Via Vandelli, etc…. Figures .. maybe ghosts … they say still wander within those walls, and hover over the waters at night since the lake was filled… … and his fame became so great that they came to see Fabbriche even by air TV crews from Japan …more on SITE – PUBLICATIONS
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https://linktr.ee/enricopelosLeggendo vecchie riviste… a proposito di corona virus… ho trovato…
Reading old magazines… about corona virus… I found…
“Sooner or later a deadly virus that can jump from birds to people will sweep the globe”
“Prima o poi un virus mortale che può saltare dagli uccelli alle persone spazzerà il globo”
Così scriveva, avvisando il mondo affinchè si preparasse, in un articolo di ben 31 pagine
– a firma di Tim Appenzeller con fotografie di Lynn Johnson –
il National Geographic nel lontano ottobre del 2005…
So wrote, advising the world to be prepared and in a 31-page article – signed by Tim Appenzeller with photographs by Lynn Johnson – the National Geographic way back in October 2005 …
KRAFTWERK Florian Schneider, uno dei fondatori, se n’è andato.
Ricordo come fosse ieri la prima volta che li vedemmo alla Roundhouse di Londra.
Una musica indefinita (a quel tempo) la loro ma che affascinava e ti ipnotizzava. Mitici il loro Autobahn (1974) e Trans Europe Express (1976) con il quale si viaggiava sia in realtà che con la fantasia. Sia in autostop che in treno, quando ancora si poteva viaggiare e trovare amici con poche lire in tasca e le frontiere erano aperte più di oggi.
Schneider era uno dei due cantanti ed un polistrumentista: suonava il sintetizzatore, il vocoder, il flauto, il sax ed altri strumenti.
Dal vivo, il loro concerto era già allora uno show multimediale con computer e tecnologie digitali con suoni ed effetti visivi sempre raffinati e belli. Lo show, seppur con una sorta di futurismo retrò con abiti antracite, camicie rosse e cravatte nere e capelli che parevano brillantinati ti trasportava in una sorta di mix futur-vintage
Avevano già programmato di tornare in Italia per celebrare il 50° anniversario della loro arte musical-tecnologica.
Qui un estratto delle pagine pubblicate tempo fa con fotografie del concerto alla Roundhouse.
KRAFTWERK Florian Schneider, one of the founders, has left.
I remember how it was yesterday the first time we saw them at the Roundhouse in London.
Their music was indefinite (at that time) but of the kind that left fascinated and hypnotized. Their Autobahn (1974) and Trans Europe Express (1976) were legendary, with which you could travel both in reality and with the fantasy. Both by hitchhiking and by train at tehat time you could still travel and find friends with a few lire in your pocket and the borders were open more than today.
Schneider was one of the two singers and a multi-instrumentalist: he played the synthesizer, the vocoder, the flute, the sax and other instruments.
Live, their concert was already then a multimedia show with computers and digital technologies with always refined and beautiful sounds and visual effects. The show, albeit with a sort of retro futurism with anthracite clothes, red shirts and black ties and hair that looked like glitter, transported you into a sort of future-vintage mix
They had already planned to return to Italy to celebrate the 50th anniversary of their musical-technological art.
Here an extract of the pages published some time ago with photos of the concert at the Roundhouse.
IL CORVO
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THE RAVEN
“Io sono il corvo
Io canto la mia presenza che ricorda anche la tua
non sono io la causa, non sono io il fato,
anche io sono fatto di sole e di aria sopra le cose,
anche io ho un bacio che non ferisce
uno sguardo che non marcisce
io canto da corvo perché sono qua”…
(testo di Davide Van De Sfroos, autore dell’opera sconosciuto ma… anch’egli cantava così la sua presenza…)
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(Ex località assistenza cure mentali)
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(Former mental health assistance location)
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http://www.enricopelos.it
http://www.luoghiabbandonati.it
#luoghiabbandonati #abandonedplaces #urbex #urbexliguria #liguriaurbex #DavideVanDeSfroos #DVDS #luoghidismessi #ilcorvo #thecrow #theraven #enricopelos #liguria #abandoned #abbandonologo #abbandonologia
Moltissimi conoscono il presepe di #Pentema, piccola località dell’entroterra del #LevanteLigure nel #Parcodell’Antola.
La sua fama, dovuta alle figure a grandezza naturale posizionate nelle diverse stradine, ha varcato non solo i confini regionali ma anche quelli nazionali.
Non molti sanno invece che anche nel #PonentedellaLiguria c’era, fino a pochi anni fa, un presepe a grandezza naturale ai piedi della cornice suggestiva delle #AlpiLiguri nei pressi dell’ #AltaviadeiMontiLiguri.
Per diversi motivi, il presepe non è più stato allestito, ma in qualche occasione capita di vedere ancora “aggirarsi” per le strade le sue figure…
Sto parlando di Montegrosso Pian Latte, bella località vicino a #Mendatica e alle cascate dell’ #Arroscia…
I “personaggi” ci sono ancora e, secondo ultime notizie, forse il presepe si potrebbe rifare… magari se a chiederlo sono in tanti… chissà… con tanti auguri…
Il mito dei Pink Floyd rivivrà a Pompei in una mostra… attraverso immagini e suoni…
“…A novembre fu la volta dei Pink Floyd! Si trattava del British Winter Tour del 1974 al Wembley Empire Pool. Come resistere ad una simile occasione? All’epoca, e negli anni precedenti, ascoltavamo soprattutto questa musica così innovativa e non stavamo più in noi dalla gioia di ascoltarli live. Prendemmo il biglietto come al solito, spedendo le sterline nella busta e ricevendoli quasi subito i (la Royal Mail funzionava anche in mezza giornata). Sul biglietto da noi conservato, leggo Row 0, seat 18, ed era la seconda entrata, di sopra in galleria, comunque si vedeva ed ascoltava benissimo. Fin dal percorso in metropolitana notavo la differenza tra il pubblico dei vari concerti: questi dei Pink Floyd erano per la maggior parte silenziosi e calmi. Nessuno aveva più di 30 anni ed il capello lungo e l’abbigliamento pittoresco erano d’ordinanza….”
“I Pink Floyd sono stati il più affascinante insieme di talenti musicali della storia del rock insieme ai Beatles. Il gruppo fu fondato, nel 1965, da Roger Waters, Syd Barret, Richard Wright e Nick Mason. Dave Gilmour arrivò in seguito e nel ‘68 sostituì Syd Barret…”
(dalle pagine di “MEMORIE BEATLESIANE e dintorni”)
“… In November it was the turn of Pink Floyd! It was the British Winter Tour 1974 at the Wembley Empire Pool. How to resist such an opportunity? … We took the ticket as usual, sending the money in the envelope and receiving them almost immediately (the Royal Mail worked in half a day). The tcket we kept was for Row 0, seat 18, and was the second entrance, upstairs in the gallery, however, could be seen and listened very well. From the walk on the subway I noticed the difference in the audience of the various concerts: these Pink Floyd guys were for the most part silent and calm. No one had 30 years and the long hair and colorful clothes were to be the fashion of those times …. ”
“The Pink Floyd were the most fascinating ensemble of talented musicians in rock history with the Beatles. The group was founded in 1965 by Roger Waters, Syd Barret, Richard Wright and Nick Mason. Dave Gilmour came in ’68 and replaced Syd Barret … ”
(From the pages of “MEMORIE BEATLESIANE e dintorni”)
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– Stampa tutto a colori ISBN 978-88-909792-0-0 http://goo.gl/0gp2FI
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Arena è un paesino della Val Fontanabuona* diviso nelle frazioni inferiore e superiore ed è situato in bella posizione ai piedi dei monti nei pressi dei quali passa l’Alta Via dei Monti Liguri a cavallo con la valle dell’Aveto. Tra le principali emergenze c’è l’antica e caratteristica chiesetta dedicata a San Bartolomeo ormai senza tetto ed edificata per ringraziare della protezione per l’epidemia di colera…
Il paese è abbandonato da lungo tempo ma presenta qualche recente segno positivo di riutilizzo che è bene rispettare per la scelta di tranquillità e solitudine.
* Un bell’itinerario in Fontanabuona è descritto in dettaglio sul libro “Passeggiate a Levante” a pag. 101
> Itinerario Storico Colombiano
Arena is a village of the Fontanabuona* divided into upper and lower villages and it is a nice location at the foot of the mountains of which passes near the Ligurian Mountains High Way trek on the border of the Aveto valley. Among the main emergencies is the ancient small church dedicated to St. Bartholomew now without roof and built to thank for the protection from the old cholera epidemic…
The village has been bandoned for a long time but it presents some recent positive sign of reuse to be respected for of the choice of peace and solitude.
* A beautiful itinerary in Fontanabuona is described in detail in the book “Passeggiate a Levante” on p. 101
> Colombo Historic Route
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Due pagine molto interessanti sullo “Spopolamento delle valli” ed il relativo abbandono, a firma del giornalista Lorenzo Cresci del Secolo XIX, che ringrazio, con intervista, fotografie, informazioni, aspetti storici, sociali, culturali, analisi ed elaborazioni statistiche di Francesco Gastaldi. Con qualche segno indicatore di recupero…
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Traso è un paesino della Val Bisagno nei pressi di Bargagli, lungo la strada che da Genova porta a Torriglia. Qui si trova un bel percorso ad anello che, partendo dalla chiesa di S. Ambrogio, raggiunge il paese abbandonato di Barego, porta su una bella sommità panoramica nei pressi del monte Costa Lione, costeggia un centro di controllo del volo, attraversa la frazione abbandonata di Trapena Alta per poi ritornare alla chiesa. Il percorso è stato per molto tempo quasi completamente abbandonato e sarebbe stato presto nascosto tra i rovi senza l’intervento di un gruppo di volontari di Traso che con un grande lavoro di decespugliamento e pulizia lo ha reso fruibile a tutti.
BAREGO, paese abbandonato lungo l’itinerario.
LA CHIESA DI SANT’AMBROGIO partenza del percorso ad anello.
Il tratto su asfalto nei pressi del MONTE COSTA LIONE
Nei pressi della frazione abbandonata di TRAPENA ALTA
Altre foto di Barego e Trapena Alta nella pagina dei Luoghi Abbandonati al link
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Una visione d’insieme del monte di Portofino e del Golfo Paradiso ripresa all’alba da uno dei monti che fanno da corona al risveglio del Golfo e dei sui abitanti.
Il Monte di Portofino è uno dei luoghi più belli della Liguria di Levante. Da qui partono molti sentieri per passeggiate e mete turistiche.
Le località di Camogli, San Rocco, Recco, Sori, Pieve Ligure e Bogliasco sono lungo il Golfo Paradiso e meta di partenze per escursioni sia lungo la costa che sulle alture dei monti che le circondano, come ad essempio:
> Lungo la Via Crucis di Bogliasco a pag.80
> Salire in Paradiso per il Santuario di Santa Croce da Pieve Ligure a pag. 84
> Il sentiero della transumanza da Sori al Monte Cornua a pag. 88
> Dal passo della Ruta di Camogli al Santuario di Caravaggio a pag. 91
> Sul promontorio di Portofino da Camogli a San Rocco e Punta Chiappa a pag. 94
> Da Portofino Vetta all’antica abbazia di San Fruttuoso di Camogli a pag. 98
> L’Itinerario Storico Colombiano a pag. 101
–
An overview of Portofino mount and the Golfo Paradiso dawn shooting from one of the mountains that surround the wake of the Gulf and its inhabitants.
The Monte di Portofino is one of the most beautiful places in eastern Liguria. From here you can have many hiking trails and tourist destinations.
The towns of Camogli, Recco, Sori, Pieve Ligure and Bogliasco are along the Paradise Gulf and point of departures for trips along the coast on the top of the mountains that surround them as for example:
> Along the Via Crucis of Bogliasco at page 80
> Go up to Heaven for the Sanctuary of the Holy Cross from Pieve Ligure at page 84
> The path of transhumance from Sori to Monte Cornua page. 88
> From the Ruta Pass of Camogli at Caravaggio Sactuary page. 91
> On the promontory of Portofino from Camogli to San Rocco and Punta Chiappa at page 94
> From Portofino Vetta to the ancient abbey of San Fruttuoso at page 98
> The Colombo Historic Route at page 101
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Il 14 marzo 1977, andammo all’Hammersmith Odeon per assistere al concerto dei Black Sabbath dato che il famoso promoter Harvey Goldsmith stava promuovendo a livello internazionale il loro “Technical Ecstasy” tour. … fu una grande emozione quando entrò la formazione “storica” di “Paranoid” con Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward… originari di Birmigham sono stati tra i primi gruppi Heavy Metal, e probabilmente anche il più importante…
da pag. 102 di “MEMORIE BEATLESIANE e dintorni”
On the 14th of March 1977 we went to the Hammersmith Odeon went for the Black Sabbath concert as the famous promoter Harvey Goldsmith was promoting at their “Technical Ecstasy” tour international level … It was a great thrill when they started to play “Paranoid” with Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler and Bill Ward … they are from Birmigham and they were among the first Heavy Metal groups… probably the most important …
from pag. 102 of “MEMORIE BEATLESIANE e dintorni”
– Stampa tutto a colori ISBN 978-88-909792-0-0 http://goo.gl/0gp2FI
– Stampa copertina a colori e foto in Bianco/Nero ISBN 978-88-909792-1-7 http://goo.gl/1dmYNS
– eBook ( pdf tutto a colori) ISBN 978-88-909792-2-4 http://goo.gl/vLXbiA
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“Al mio ragazzo era sempre piaciuto il cosiddetto Krautrock. Così era chiamata dalla stampa e critica angloamericana la scena musicale,costituita dai gruppi attivi in Germania negli anni ‘70. E così mi
raccontò di coloro che producevano in varia misura forme musicali nuove sulla base del rock progressivo o della musica elettronica tedesca (ad esempio Karlheinz Stockhausen) dei decenni precedenti. La definizione comprendeva gruppi spesso diversi tra loro, che spaziava dallo sperimentalismo alle influenze cosmiche dei Tangerine Dream e dei Cluster, alle anticipazioni di New Age degli Ash Ra Temple e dei Popol Vuh, ai “precursori” techno Kraftwerk fino al rock apocalittico degli Amon Düül. Alcuni componenti come Klaus Schulze furono tra i più
importanti innovatori di questa straordinaria “new wave”… Piuttosto perplessa all’ascolto di questa musica, ero curiosa di ascoltarla dal vivo quando prendemmo i biglietti per il concerto dei Tangerine Dream, il 26 ottobre; infatti il gruppo nell’autunno fece un tour di tre settimane. Andammo in metropolitana al Rainbow Theatre, Finsbury Park,…
Il nome del gruppo sembra derivi dalle due parole “Tangerine Dream”, come omaggio agli “influssi onirici” della canzone “Lucy in the sky with diamonds” nel disco “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” dei Beatles, dove si parla di“Tangerine trees”….
da pag. 73 di “MEMORIE BEATLESIANE e dintorni”
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“My boyfriend had always liked the so-called Krautrock. So it was called by the Anglo-American press and critics music scene and made up of the groups active in Germany in the 70s and who produce new musical forms in varying degrees on the basis of progressive rock or the German electronic music (such as Karlheinz Stockhausen) of the previous decades. The definition included groups often different, that ranged from experimentalism to cosmic influences like Tangerine Dream and Cluster and New Age pioneers as Ash Ra Temple and the Popol Vuh, and also the techno “precursors” Kraftwerk to apocalyptic rock Amon Düül. Some components such as Klaus Schulze were among the most important innovators of this extraordinary “new wave” … I was so very curious to hear them live and we got the tickets for the concert of Tangerine Dream, October 26; In fact, the group took a tour in the fall of three weeks. We went by underground at the Rainbow Theatre, Finsbury Park, …
The group’s name is likely to come from the two words “Tangerine Dream”, as a tribute to “dream influences” of the song “Lucy in the sky with diamonds” on the album “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” by the Beatles, which speaks of “Tangerine trees”…
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La Fanzine ufficiale dell’Ass. “Beatlesiani d’Italia Associati – The Beatle People Association of Italy” – pubblica un articolo sul libro, a cura di Rolando e Alice Giambelli che ringraziamo ( al link http://www.beatlesiani.com tutte le info su BDIA), uscita questo mese.
La Fanzine ufficiale dell’Ass. “Beatlesiani d’Italia Associati – The Beatle People Association of Italy” – pubblica un articolo sul libro, a cura di Rolando e Alice Giambelli che ringraziamo ( al link http://www.beatlesiani.com tutte le info su BDIA), uscita questo mese.
http://enricopelos.it/memorie%20beatlesiane%20e%20dintorni/memorie%20beatlesiane%20e%20dintorni%20by%20rita%20tunes%20enrico%20pelos.htm
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Ciaoo a tutti! Stiamo pensando… ad una traduzione del nostro libro in inglese!
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Infatti… recentemente siamo venuti in contatto con Beatlesfans americani, inglesi, e un po’ di tutto il mondo, veramente, e di tutte le età, che ascoltano, suonano, si divertono ancora con i nostri amati Fab4. I più anziani raccontano della pazzesca British Invasion che portò la Beatlesmania in U.S.A. nel 1964, descrivono i concerti, con la polizia che sorvegliava e le ambulanze che portavano via le ragazze svenute, alcune delle quali erano scappate di casa per assistere ai concerti, di quali davvero si udiva ben poco…ma si vedevano loro! Alcune venivano poi punite e rinchiuse in casa una settimana, ma ne valeva la pena!
I più giovani sono interessati a quell’epoca, ai costumi, alle mode, ai concerti ed anche curiosi di sapere cosa succedeva nelle altre nazioni, Italia compresa……….
Il 50enario negli Usa è già avvenuto, in Italia sarà quest’anno! Fine giugno…il lungo tour li portò a Milano, Genoa, Roma per poi proseguire in Francia, Spagna e , ad agosto, culminò nel mitico ed indimenticabile Shea Stadium Concert! (continua)…
Estratto dal video originale per la presentazione del libro “Passeggiate a Levante” (45 itinerari con foto carte etc. nella Liguria di Levante Ed. Blu), con fotografie e musica presentato a Finalborgo, a palazzo Ricci nell’ambito della rassegna delle serate del CAI (Club Alpino Italiano) sez. di Finale Ligure (Sv) “Uno Zaino di Libri – Autori di Montagna”, patrocinato dal GISM e in collaborazione con Biblioteca Mediateca Finalese, libreria “Come un romanzo”, Città di Finale Ligure.
Il video originale dura 15 minuti nella tipologia multimediale (e senza marchio), 138 slides con le più belle immagini ed alcuni film-clips (127 foto e 4 movie clips nel formato 16:9, 1920×1080 Full HD; musiche composte e/o eseguite da E. Pelos, R. Tunes, P. Giacci), riflessioni, paesaggi di Liguria famosi ma anche di luoghi abbandonati, panorami di albe e tramonti … e 45 minuti nella versione con il commento dal vivo (200 foto circa) che mostrano i diversi aspetti della Liguria di Levante: laghi importanti del genovesato, antiche fortificazioni, paesaggi di mare e di monte, hiking e passeggiate, giri ad anello, sentieri e vette panoramiche…
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Excerpt from the original video for the presentation of the book “Passeggiate a Levante” (Eastern Liguria Hikes, 45 itineraries with photos, maps etc… Blue Ed.) with images and music presented at the Finalborgo event, one of the evening encounters of CAI (Italian Alpine Club) of Finale Ligure (Sv) “A Backpack of Books – Mountains Authors” sponsored by GISM (Italian Mountain Authors Group) and in collaboration with Finale Library Media, the “Like a novel” book shop, and the City of Finale Ligure.
The original video lasts 15 minutes in the multimedia version (and without watermark), 138 slides with the most beautiful images and some movie-clips (127 pictures and 4 movie clips in the 16: 9 1920×1080 Full HD res.; music composed and/or played by E. Pelos, R. Tunes, P. Giacci.), thoughts, quotes, famous landscapes of Liguria but also abandoned places, breathtaking sunsets and sunrises … and 45 min. in the version with live commentary with presenter (over 200 photos) to illustrate the various aspects of Eastern Liguria: Genoa area major lakes, ancient fortifications, seascapes and mountain hiking and walks, ring, trails and scenic peaks…
Sunrise on Graveglia Valley, the Genoise coast, Portofino, the Apeninnes, the Alps…
Passeggiate a Levante DEIVA FRAMURA COAST SEA STORM
MAT2020 è una bella ed interessante rivista curata ed edita da MusicArTeam
Ci sono molti articoli e fotografie di bravi giornalisti e fotografi e si occupa dei generi musicali più diversi ma non solo.
In questo mese contiene anche il bell’articolo sul nostro libro “Memorie Beatlesiane e dintorni” completato da un’intervista a firma di Athos Enrile
La rivista è scaricabile gratis dal loro blog al link http://www.mat2020.com/home.html dove è possibile leggere e/o scaricare anche tutti i numeri precedenti che consigliamo di leggere.
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