PHOTOGRAPHY Hdr Digital Works Video Research Texts(Italiano e in English) Editing Assembling: Enrico Pelos http://www.enricopelos.it MUSIC “Luoghi Abbandonati VILLA MINETTA RAGGIO O VILLA DEL VINAIO (the Abandoned Villa)” Sound Design Created and Performed on Casio Analog Keyboards Fender Guitar Ableton DAW & Digital Synth: by Enrico Pelos DIRECTION: by Enrico Pelos
Una villa blasonata nella quale è passata la storia evocatrice di bei tempi andati con feste e balli, ma anche di stivali di soldati e di motori di macchine usate in guerra, laddove il destino dell’uomo più ricco d’Italia si incrocia con quello di un grande funambolo del circo ed un fantasma: il suo che aleggia su tutto l’abbandono e l’oblio. Un altro dei Luoghi Abbandonati più affascinanti che ho visitato, in buona compagnia esplorativa con Luciano un caro amico UrbEx, è stata una villa blasonata e maestosa dimora storica conosciuta sotto diverse denominazioni: Villa Minetta o Villa Raggio, Villa della barca, Villa delle SS o Villa di Caronte… Ma l’appellativo per cui è di gran lunga più famosa è quello di Villa del Vinaio (presso gli UrbEx…) per le sue capienti cantine con una grande quantità di bottiglie di vino in essa accatastate e custodite e che vennero lasciate da una delle famiglie che la acquistarono. Questa denominazione sottolinea il fatto che certi luoghi abbandonati suscitano emozioni diverse a seconda di chi le ha abitate, delle persone che qui hanno vissuto e sognato, delle storie che con le loro radici rimangono per sempre in certi luoghi e degli avvenimenti accaduti con tutte le loro suggestioni e fascinazioni esperienziali. La villa venne fatta costruire nel 1906 dal Conte Edilio Raggio (Genova, 15 luglio 1840 – Novi Ligure, 22 ottobre 1906) della nota e famosa famiglia di origine genovese che ebbe come capostipite Carlo Raggio e che aveva grandi proprietà soprattutto in Liguria ed in Piemonte ed in particolar modo nel Genovesato e a Novi Ligure. Questa cittadina che, come indica il nome era un tempo Ligure, apparteneva in passato alla Repubblica di Genova. Curiosamente prese il suffisso “Ligure” al suo passaggio al Piemonte, che avvenne con regio decreto dell’11 gennaio 1863 e promulgato proprio per rimarcare il solido legame con la Liguria e il suo capoluogo. Il Conte Raggio si laureò in giurisprudenza, diventò avvocato parlamentare del Regno d’Italia ed esercitò nel collegio di Novi Ligure per 30 anni circa. Egli fu molto attivo ed ebbe innumerevoli e variegati interessi ed iniziative tra le quali: fondò le “Acciaierie di Cornigliano”, fondò la prima “Carbonifera Industriale Italiana” di Novi nella quale si producevano mattonelle di carbone per le ferrovie, creò il grande “Cotonificio Ligure Napoletano” a Napoli ed altri stabilimenti minori nel Novese e nell’Ovadese, fu azionista della “Alti Forni e Fonderia” di Piombino. Nel 1880 fu socio fondatore della “Siderurgica di Savona”; nel 1892 presiedette l’esposizione universale. Fu il primo in Italia a far installare il “treno a lamiere” nella sua Ferriera di Sestri Ponente. Fu armatore navale e proprietario di piroscafi che trasportarono molti dei migranti italiani che, attraversando l’oceano, andarono in cerca di fortuna nelle Americhe. E fu sempre lui che organizzò per primo la navigazione postale e carbonile transoceanica. Egli fu consigliere di amministrazione, nonché membro della commissione finanziaria, dell’Elba (1899-1903). Per quanto concerne le proprietà immobiliari la Famiglia Raggio aumentò la sua fama quando si fece costruire a fine Ottocento un castello a Cornigliano edificato in stile liberty e molto simile al castello di Miramare a Trieste. Esso era costato 760 mila lire. … continua su articolo completo… www.luoghiabbandonati.itwww.enricopelos.it
È ormai prossimo l’anniversario dei 10 anni († 20 10 2011) dell’assenza del Prof. Pierleone Massajoli. Torinese, ma ligure d’adozione, fu studioso e grande conoscitore soprattutto della cultura della terra brigasca. Egli però non fu solo questo perchè, tra i molti interessi, si occupò di cultura e antropologia Americana e India, ed anche di culture di stati singoli come Jugoslavia e Sardegna. Mi fa quindi piacere tracciare un ricordo del tempo, 10 anni circa, nei quali ho avuto il piacere di conoscere lui e la sua famiglia e l’onore di collaborare con lui alla redazione della rivista R’ Ni d’Aigura (“Il nido d’aquila”, rivista etno-antropologica e linguistica delle culture delle Alpi Marittime, Montane e dell’Appenino Ligure fondata nel 1983) e all’attività dell’omonima omonima Associazione Culturale.
Ricordo come fosse ieri quando, una sera del 1998, gli telefonai chiedendogli se gli avrebbe fatto piacere pubblicare sulla sua rivista alcune mie foto di un viaggio a Triora, Realdo, Verdeggia e della mia escursione a piedi fino alle cime del Monte Saccarello nell’ambito del mio progetto fotografico “Lungo l’Alta Via dei Monti Liguri” (che verrà poi pubblicato sulla guida ufficiale della Camera di Commerico di Genova).
La permanenza a Triora e Realdo mi aveva fatto conoscere posti unici e affascinanti ed anche scoprire una rivista che si occupava di queste zone. Ebbi quindi l’occasione di leggerne un numero e la mia attenzione venne subito attirata dalla semplice grafica in bianco e nero e dalla tipologia ddegli articoli, molti dei quali mi permisero di conoscere a fondo la cultura e le zone che stavo attraversando ed impararne la loro storia. Egli ne fu entusiasta e mi propose subito di collaborare al Centro Studi della Rivista, se l’avessi gradito, con mie fotografie ed articoli e ringraziandomi per la disponibilità. Io mi misi a disposizione dedicando una parte del mio tempo, quando libero da impegni, e da allora ci siamo incontrati molte volte sia per qualche gita insieme, sia per impostare gli articoli per la redazione della rivista in quanto, avendo egli saputo che lavoravo nel campo informatico e grafico, gli avrebbe fatto piacere che la riorganizzassi, in chiave un po’ più moderna, sempre restando con la stampa rigorosamente in Bianco e Nero come ormai si erano abituati i molti affezionati lettori. Ed infatti, oltre che alla rivista mi dedicai anche alla realizzazione di un sito (le cui pagine sono ormai oggetto da archivio e con una parte di esso ancora visibile al link con https://web.archive.org/web/20091121010734/http://www.liguri.net/portappennini/rnidaigura.htm# ) e di un blog ( https://rnidaigura.blogspot.com/ ) sempre con l’attenzione di accrescere l’interesse per la rivista ed a supporto dell’attività editoriale e promozionale della stessa.
Ebbi così l’occasione di entrare in contatto con molti poeti e scrittori, storici, disegnatori e fotografi, famosi sia a livello ligure ma anche nazionale ed internazionale. Furono molti gli Autori e le Autrici che contribuirono alla rivista nel corso degli anni, ebbi l’occasione di conoscerne diversi di persona e con alcuni di essi di avere anche il piacere della loro amicizia. Molti interessanti articoli furono pubblicati, come ad esempio di (in ordine alfabetico e mi scuso se ne ho dimenticato qualcuno): Mauro Balma, Werner Bätzing, Maria Antonietta Beringheli, Attilio Giuseppe Boano, Paola Boschieri, Caterina Bottero Marro, Massimo Brizzolara, Enrico Calzolari, Giorgio Casanova, Marco Cassioli, Fabio Costa, Nicola Farina, Luigi Felolo, Ippolito Edmondo Ferrario, Giovanni Ferrero, Guido Ferretti, Werner Forner, Patrizia Gavagnin, Paolo Giardelli, Giovanni Meriana, Jacques Giusto E Jacques Guido, Lorenzo Lanteri, Maurice Mauviel, Sara Medica, Roberto Moriani, Sandro Oddo, Paolo Bruno Olindo, Pastorelli di Briga, Nillo Rebaudo, Diego Rossi, Cristina Sala, Annibale Salsa, Sandro Sbarbaro, Giulia Petracco Siccardi, Gabriella Stanchi e Marina Tranchina. Ebbi anche l’occasione, oltre che come autore di articoli e fotografie, di impaginare i disegni dei molti artisti collaboratori della rivista. Ogni numero era un po’ una nuova emozione man mano che mi arrivavano, tramite il Prof. Massajoli o via mail gli articoli, i disegni e le foto e soprattutto era importante la composizione della copertina che aveva spesso un disegno a tema montanaro/pastorale inviato quasi sempre dalle artiste Elena Pongiglione o Etta Lanza. Altre opere furono inviate da artisti e disegnatrici come Vanda Chiappero, Desana, Paola Fossati, Pola Lodesani, Niccoli, Paola Pastura, Leo Pecchioni, Ivy Pelish, Sara Pettinari, Ilaria Pilastro, Paola Trebini. Altri contributi particolari furono pubblicati da fotografie e/o notizie dal regista Richard Blank o dal climber Mario Nebiolo. Solo in un’occasione venne pubblicata in copertina una fotografia e per un’altra c’era già pronta un’altra foto ma non ci fu più il tempo per un nuovo numero insieme. Solo in un’occasione venne pubblicata in copertina una fotografia e c’era già pronta un’altra foto, ma non ci fu più il tempo per un nuovo numero insieme. La rivista era anche l’occasione per la presentazione di libri sulla cultura alpina in generale e di molti dei lavori per la cultura brigasca che lo impegnarono per anni come ad esempio il Dizionario uscito in diversi volumi. Il nome dato ai “Brigaschi” deriva dalla cittadina di Briga Marittima, ora in Francia, da cui emigrarono molti abitanti per ragioni economiche, politiche e forse religiose, tra il XV e il XVI secolo. La rivista aveva, nei primi numeri le diciture “R Nì D’Áigüra“ e “A Vastéra” Uniun de Tradisiun brigasche con il simbolo della “Rosa dei Pastori” che per i Brigaschi è “A rösa di pastùu”. E questo un motivo ricorrente, intagliato nei collari delle pecore, nelle scatole per il formaggio e della buonissima toma da pecore brigasche che si può trovare anche ad Albenga, o in rappresentazioni in pietra, come portali, chiese, stipiti. Esso rappresenta probabilmente la ruota del sole ed è considerato di buon augurio. Il simbolo era in uso da anni prima che fosse adottato da un partito nazionale, poiché all’epoca non si pensava a registrare i marchi. I paesi Brigaschi sono 2 in Liguria, entrambi in provincia di Imperia: Realdo (Rêaud), frazione del comune di Triora (fino al 1947 frazione di Briga Marittima) Verdeggia (Vërdegia), frazione del comune di Triora. Essi sono 5 nel Piemonte e tutti in provincia di Cuneo: Briga Alta (Briga Àuta) comune composto delle frazioni di Carnino (Carnin) Upega (Üpëga) Piaggia (A Ciagia) Viozene (Viusèna), ed una frazione del comune di Ormea. Altri sono in Francia: La Brigue (fino al 1947 Briga Marittima, dal 1947 al 1976 La Brigue de Nice, in brigasco Ra Briga, in ligure Briga, in piemontese Briga) inclusa la frazione Morignole (fino al 1947 Morignolo, in brigasco Morignoo). In alcuni numeri comparirà nell’intestazione anche la croce occitana, simbolo di appartenenza dei Brigaschi all’identità occitana e legata alla grande famiglia dell’area franco-piemontese.
Tra i viaggi fatti insieme ricordo quando andammo ad Armo, paese montano dell’Alta Valle Arogna in provincia di Imperia, per un concorso di poesia “Pochi ma boi” e la presentazione della rivista. Seguimmo le attività della giornata come la processione della tradizionale Festa della Madonna e conoscendo molte persone del paese. Ricordo un altro viaggio fatto a Mendatica, in occasione della Transumanza, nel quale feci molte foto durante le manifestazioni tradizionali, che vennero poi pubblicate sulla rivista. Mi parlò infine di questo film in corso a Balestrino (Inkheart La leggenda di cuore d’inchiostro) e per il quale voleva farmi conoscere alcuni dei personaggi coinvolti, visto che la produzione era inglese e sapeva che io avevo lavorato a lungo in Inghilterra. Ma non ci fu il tempo, anche perchè in quel periodo ero impegnato nel mio lavoro fotografico che mi portava a viaggiare spesso nel Levante Ligure. Per un altro viaggio mi fece scoprire molte delle belle zone della Val Roja, anch’esse piene di intrecci culturali a cavallo di Francia e Italia con le storie di paesi divisi dalla guerra e poi dai trattati che li fecero cambiare in diversi casi, lingua e nazione. Purtroppo il tempo non ci permise di andare insieme a Realdo, il suo luogo “magico” del quale mi parlava spesso e dove amava trascorrere lunghi periodi di svago e di studio, e nel quale avrebbe voluto farmi da “speciale” guida, dato che io avevo esplorato quei luoghi e che lui aveva saputo farmi appassionare a questo particolare Ponente Ligure, anche se poi il mio libro sarebbe stato per l’altro versante della Liguria nelle “Passeggiate a Levante” e che gli sarebbe comunque piaciuto. Un giorno mi comunicò che non avremmo più avuto occasione di continuare la rivista insieme e mi dispiacque molto al pensiero di quello che poi avrebbe potuto succedere e me ne rattristai molto. Anche per questo suo entusiasmo che mi aveva ormai contagiato ho continuato ad interessarmi alla ricerca della cultura ligure soprattutto dei monti, percorrendoli per molti chilometri e facendo altre molte conoscenze come avrebbe voluto che io continuassi a fare, anche se non più per la sua bella rivista in Bianco e Nero.
Un giorno molto triste… se n’è andato #Charlie Watts il batterista dei #RollingStones… “Satisfaction”, “Paint it black”, “Gimme shelter”, “You Can’t Always Get What You Want”, “Time is on my side”, “Ruby Tuesday”, “Love in vain“, “Con le mie lacrime“, “Angie” my loving song… all generation hymns… Ciao Charlie R.I.P. … “Peace, Peace, he is not dead, he doth not sleep – He hath awakened from the dream of life“(Percy Bysshe Shelley)…
A very sad day… #Charlie Watts #RollingStones drummer has passed away… “Satisfaction”, “Paint it black”, “Gimme shelter”, “You Can’t Always Get What You Want”, “Ruby Tuesday”, “Love in vain”, “Time is on my side”, “As tears go by“, “Angie” my loving song,… all generation hymns… Ciao Charlie R.I.P. … “Peace, Peace, he is not dead, he doth not sleep – He hath awakened from the dream of life” (Percy Bysshe Shelley) …
Knebworth 1976 Festival … waiting for the Rolling StonesKnebworth 1976 Festival … waiting for the Rolling StonesKnebworth 1976 Festival … waiting for the Rolling StoneKnebworth 1976 Festival … The Rolling Stones are playing…Knebworth 1976 Festival … The Rolling Stones are playing… Knebworth 1976 Festival … The Rolling Stones are playing… till dark…
Riprese TimeLapse del ponte sul Polcevera dal passaggio ad ex Ponte Morandi al nuovo Ponte San Giorgio di Genova. Un pensiero a pochi giorni dall’Anniversario della Tragedia…
Le passeggiate iniziate con la nebbia dell’alba e proseguite nelle giornate con i forti, i luoghi e i paesi abbandonati, itinerari sui monti e sulle coste… stanno per terminare e siamo arrivati al tramonto, alla sera… alla notte…
1 passeggiate a levante della liguria #22 percorrere i sentieri per vedere i tramonti sulle chiesette dei monti LUNGO L’ISC Itinerario Storico Colombiano2 passeggiate a levante della liguria #45 percorrere i sentieri per vedere e vivere la sera sul mare a Tellaro…3 passeggiate a levante della liguria # percorrere i sentieri per fotografare la notte sul paesino più pittoresco della Liguria – quando c’è la neve – … il presepe nel presepe di Pentema…
… e così finiscono le Passeggiate a Levante fotografiche … per il momento… forse…
Le passeggiate iniziate con la nebbia dell’alba e proseguite nelle giornate con i forti, i luoghi e i paesi abbandonati, itinerari sui monti e sulle coste… stanno per terminare e siamo arrivati al tramonto… ad alcuni dei migliori tramonti…
1 Passeggiata a levante #15…tramonto sul lago del Brugneto dai monti della Valbrevenna…2) Il sole sta per tramontare… sull’Alta Via dei Monti Liguri… nei pressi del monta Alpesisa…sul lago di Val Noci…3 Tramonto sul mare da alcuni dei luoghi abbandonati dei manufatti bellici…
Itinerari che ci portano nei luoghi dove è passata la storia, la poesia, la letteratura, la leggenda…
1 LA STORIA… passeggiate a levante della liguria #11 #12, al monte Antola… su questi monti e valli è passata la storia… a volte dolorosa… spesso ingiusta… sempre da ricordare…2 LA POESIA… passeggiate a levante della liguria #23… in mezzo al Bosco delle Fate di Fontanigorda… luogo prediletto dal poeta Giorgio Caproni che lo cantò nella sua poesia “Ballo a Fontanigorda” del 1938… “Mentre per la pastura si sparge l’amaro aroma di una sera silvana…”3 LA LETTERATURA… passeggiate a levante della liguria #45… a Tellaro… alla Baia di San Lorenzo… a Fiascherino dove visse e scrisse lo scrittore inglese David Herbert Lawrence che qui scrisse alcuni dei suoi libri più famosi… qui visse anche Mario Soldati scrittore, giornalista, regista torinese che scelse Tellaro come suo “Buen retiro”…4 LA LEGGENDA… passeggiate a levante della liguria #23…al monte Gifarco con la spada nella roccia di San Galgano… e il panorama spazia (nelle giornate limpide…) fino al mare… alle isole… della Gorgona, della Corsica… di Capraia… dell’isola d’Elba…
Itinerari che passano vicini a luoghi, frazioni, borghi e paesi abbandonati…
1 …Come in Val Noci… con le piante che si stanno riappropriando del territorio……Come in Val Noci… con i tavoli da picnic…3 … con quello che resta di una cucina abbandonata neanche tanti anni fa… come si può vedere dalla tipologia degli elettrodomestici…
1 Passeggiate a Levante della Liguria #9 Percorrere i sentieri di monte per arrivare all’imponente forte di Monteratti che dai suoi 560 s.l.m. domina molti accessi alla città di Genova… edificato tra il 1831 e il 1842 dal Governo Sabaudo fu un tempo prigione e magazzino ed oggi è uno dei luoghi abbandonati più grandi del territorio e meta di trekking da varie località…2 Passeggiate a Levante della Liguria #9 Il Forte Diamante sul monte omonimo (667 s.l.m.) è forse il più bello da raggiungere, tra quelli nelle immediate vicinanze di Genova (in realtà il forte è nel comune di Sant’Olcese), sulla panoramica ma ripida serpentina dal sentiero che parte dal Righi, (passa da queste parti la RigAntoCa con i suoi runners…) o dalla salita di Trensaco (anche con il trenino di Casella) o ancora dal sentiero AQ1 dell’Acquedotto Storico Genovese… Esso fu eretto tra il 1756 e il 1758 a difesa dell città insieme ai forti Fratello Maggiore, Fratello Minore, Puin, e Sperone… Fu da queste parti che venne ferito ad una gamba il poeta e capitano Ugo Foscolo negli scontri tra austriaci e francesi nel 1800…3 Passeggiate a Levante della Liguria #9 Percorrere i sentieri di monte per arrivare alla torre abbandonata di Granarolo… antico borgo contadino e, un tempo, luogo di villeggiatura di genovesi benestanti…
1 Percorrere i sentieri di monte per arrivare ad una visione panoramica che comprende diversi forti di Genova… sullo sfondo il Santuario della Madonna della Guardia…Percorrere i sentieri di monte per arrivare al Forte Puin… esso fu costruito intorno al 1815… fu a lungo abbandonato e poi affittato ad un privato che lo tenne per venti anni restaurandolo…3 Il Forte Diamante sul monte omonimo (667 s.l.m.) è forse il più bello da raggiungere, tra quelli nelle immediate vicinanze di Genova (in realtà il forte è nel comune di Sant’Olcese), sulla panoramica ma ripida serpentina dal sentiero che parte dal Righi, (passa da queste parti la RigAntoCa con i suoi runners…) o dalla salita di Trensaco (anche con il trenino di Casella) o ancora dal sentiero AQ1 dell’Acquedotto Storico Genovese… Esso fu eretto tra il 1756 e il 1758 a difesa dell città insieme ai forti Fratello Maggiore, Fratello Minore, Puin, e Sperone… Fu da queste parti che venne ferito ad una gamba il poeta e capitano Ugo Foscolo negli scontri tra austriaci e francesi nel 1800…
Itinerari… tra i forti di Genova… i suoi castelli…
1 Il Forte Diamante sul monte omonimo (667 s.l.m.) è forse il più bello da raggiungere, tra quelli nelle immediate vicinanze di Genova (in realtà il forte è nel comune di Sant’Olcese), sulla panoramica ma ripida serpentina dal sentiero che parte dal Righi, (passa da queste parti la RigAntoCa con i suoi runners…) o dalla salita di Trensaco (anche con il trenino di Casella) o ancora dal sentiero AQ1 dell’Acquedotto Storico Genovese… Esso fu eretto tra il 1756 e il 1758 a difesa dell città insieme ai forti Fratello Maggiore, Fratello Minore, Puin, e Sperone… Fu da queste parti che venne ferito ad una gamba il poeta e capitano Ugo Foscolo negli scontri tra austriaci e francesi nel 1800…2 Percorrere i sentieri di monte per arrivare al Forte Geremia (806 m s.l.m.) sull’omonimo Bric a Masone lungo l’Alta Via dei Monti Liguri… Esso fu una fortezza militare del XIX secolo…3 Percorrere i sentieri di monte per arrivare all’impervio quanto singolare e affascinate Castello della Pietra di Vobbia… nel Parco naturale regionale dell’Antola è oggi inserito nella lista dei monumenti nazionali italiani…
1 Percorrere i sentieri di monte con le loro sorgenti…2 Percorrere i sentieri di monte e gli incontri con la sapiente cultura del lavoro nei campi…3 Percorrere i sentieri di monte e gli incontri con la sapiente cultura del lavoro nei campi… del lavoro della terra……
1 Passeggiata a Levante della Liguria #11 e #12 al monte Antola… alla croce… alla cappella… al rifugio… La cappella ha la sua festa il 25 giugno, giorno dell’inaugurazione, e si popola di persone che arrivano a piedi da tutte le valli vicine…2 Passeggiata a Levante della Liguria #7 L’aquila del CAI sul monte Reale sopra Ronco Scrivia sembra spiccare il volo su tutta la valle… Essa è proprio vicino al Santuario di N.S. di Loreto costruito nel 1858. Al suo fianco c’è anche un locale rifugio per gli escursionisti…3 Passeggiata a Levante della Liguria # La croce sulla vetta della Biurca Nord che sovrasta il bivacco “Città di Busalla” sul versante est della Biurca alle Rocche del Reopasso… da Crocefieschi…
Itinerari che passano vicini a luoghi ormai abbandonati… come bunker … manufatti bellici… postazioni dismesse della Marina Militare…
Escursione sul Monte di Portofino… Uno dei bunkers in spesso cemento armato… “ricordo” abbandonato – da oltre 70 anni ormai – dall’Esercito Tedesco della Seconda Guerra Mondiale…Itinerario verso un manufatto bellico abbandonato… con vista mare… in attesa del tramonto… e il calar della sera…Verso quello che resta di una delle postazioni di avvistamento delle 5 Terre… dismessa e abbandonata da tempo dalla Marina Militare Italiana…
Fotografie dai monti e dai percorsi dei monti… dell’Alta Via dei Monti Liguri…
Passeggiata a Levante della Liguria #26 Dai monti lungo l’Alta Via Dei Monti Liguri… tra Pra Riondo e il Passo del Faiallo con i posti tappa… i rifugi…Passeggiata a Levante della Liguria #2 Dai Paesi appoggiati alle loro montagne… il Paese di Amborzasco e sullo sfondo i monti Penna e Pennino innevati… nel Parco dell’Aveto… al tramonto…Passeggiata A Levante Della Liguria #9 Dai Monti Lungo L’Alta Via dei Monti Liguri… con i Forti di Genova come il Forte Geremia… al tramonto…Passeggiata a Levante della Liguria #28 Dai Monti Lungo L’Alta Via dei Monti Liguri… il laghetto al Passo del Bocco… al tramonto…Passeggiata a Levante della Liguria #21 I Monti Lungo L’Alta Via dei Monti Liguri… dal Rifugio Margherita sopra Rapallo…
Itinerari che passano vicini a luoghi ormai abbandonati… con i lavatoi un tempo luoghi d’incontro… antichi mulini… colonie abbandonate che videro tempi migliori e sorrisi di bambini per i quali si narrano leggende e storie misteriose…
Lungo uno dei percorsi che portano al monte Antola nel parco dell’Antola…Case abbandonate con il lavatoio in Val Noci…La grande ruota del mulino abbandonato dell’entroterra genovese…La colonia estiva dei bambini per i quali si narrano leggende e storie misteriose…
Panorami sul mare, sui monti, sui paesi, sui borghi pittoreschi, dove trovare spettacoli unici da fotografare e che ci raccontano molte storie… le antiche tradizioni…
Camminando sul Massiccio del Beigua si possono vedere cime innevate e le isole della Liguria di Ponente: l’isola di Bergeggi e l’isola della Gallinara…Panorami innevati sulla Val Pentemina…Il paesino molto pittoresco di Pentema famoso per il suo Presepe e che con le sue casette innevate rappresenta un ulteriore presepe nel presepe…Alcuni personaggi (spesso ispirati e/o personificazione degli abitanti del posto…) del Presepe di Pentema a grandezza naturale…
Fotografia: Enrico Pelos – Rodolfo Predieri (Gruppo Fotografico R.E.M) Testi: Enrico Pelos Montaggio proiezione dissolvenza incrociata con centralina HW&SW: Enrico Pelos Musiche scelte: Enrico Pelos e Rodolfo Predieri da brani New Age dell’epoca…
LA STORIA DEI COLORI PROVENZALI “Canto una fanciulla di Provenza…” Comincia così Mirejo, l’opera di Frederic Mistral che con la vincita del Nobel restituiva dignità alla lingua provenzale (d’Oc). La Liguria è terradi confine con la Liguria e tra i primi abitanti ci furono i Liguri. Importante nei secoli passati l’influenza delle famiglie genovesi che ebbero proficui scambi con questa regione che influenzò a sua volta una parte della Liguria di Ponente dove ancora oggi si parla la lingua occitana. Terra di incantati scenari colorati dei campi di lavanda, del rosso ocra delle falesie o del verde del Verdon, è la Provenza. La terra di Nostradamus e di Mistral, che ha fatto sognare Petrarca e dipingere Van Gogh Alcuni viaggi, nell’estate del 1994, nella wonderful Provenza nella più bella stagione. Quella della lavanda che è l’”Anima della Provenza” come ebbe a dire il grande scrittore Jean Giono, di famiglia d’origine piemontese, che proprio a Manosque nacque e morì (1895-1970) e che fu il primo posto nel quale ci fermammo a fotografare. Campi colorati che si estendono a vista d’occhio… L’Abbazia di Senanque con i suoi campi è certamente il “must” per ogni fotografo… Valensole che già il nome la dice tutta… il paese di Gordes in un caldo e assolato pomeriggio…, e poi già che c’eravamo non ci facemmo mancare niente: il Verdon considerato il “Grand Canyon (del Colorado) d’Europa”… La Cave di Les Baux la terra dei primi menestrelli… Roussillion con le sue meravigliose terre d’ocra… il mercato di Folcalquier che con le sue spezie dai mille colori è giustamente rinomato in tutta la Francia… le finestre colorate, i mulini… i tramonti… “Se ne andò su per Aurnò con la provenza nel cuore. Non si sarebbe più venuto via, vi sarebbe rimasto per sempre…” (Francesco Biamonti).
NOTE TECNICHE Le fotografie furono realizzate con quella che allora era considerata la migliore pellicola diapositiva per la resa eccezionale dei colori ovvero la pellicola Velvia (Fuji). La proiezione è stata ripresa poi in studio ripreso con videocamera in vhs (che per l’epoca era già ad un buon livello…) che, allora, non disponeva di porte di collegamento digitali per cui la ripresa avvenne direttamente sullo schermo. In quel tempo si riuscivano a fare i primi fotomontaggi digitali (con Ibm 286…) per cui poi il filmato è stato digitalizzato da cui la qualità che non è paragonabile alle conversioni in digitale di oggi. M… e lasciatevi trasportare dal fascino delle immagini e della musica. Buona visione LE PROIEZIONI La proiezione venne presentata nell’ottobre del 1994 in una “Serata dell’Audiovisivo” al teatro della società IP grazie alla disponibilità dei soci della sua Sezione Fotografica che misero a disposizione anche il primo hardware e software per la programmazione in automatico della proiezione in sincro con la musica. Essa venne anche presentata il 4 Novembre in una serata nella prestigiosa sede della Fondazione Giacomo Costa. In quell’occasione la proiezione si avvalse, oltre che di immagini del fotografo Rodolfo Predieri, amico e socio qui citato come co-autore, anche di fotografie del fotografo amico e socio Carmelo Marino e colgo l’occasione per salutare entrambi nel caso arrivassero a “navigare” in questa pagina.
“I sing a girl from Provence… “Thus begins Mirejo, the work of Frederic Mistral who, with the Nobel prize, restored dignity to the Provencal language (d’Oc). Some trips, in the summer of 1994, to the wonderful Provence in the most beautiful season. The one with the lavender which is the “soul of Provence” as wrote the great writer Jean Giono, of Piedmontese origin, who was born and died in Manosque (1895-1970) and which was the first place in which we stopped to photograph. Coloured fields that extend as far as the eye can see … The Senanque Abbey with its fields is certainly a “must” for every photographer … Valensole that the name says it all … the village of Gordes in a hot and sunny afternoon …, and then while we were there we did not miss anything: the Verdon considered the “Grand Canyon (of Colorado) of Europe” … The Cave of Les Baux the land of the first minstrels … Roussillon with its marvellous ocher lands … the Folcalquier market which with its colourful spices is rightly renowned throughout France … the coloured windows, the mills … the sunsets…
Siamo a Pasquetta ma non si può andare in giro e allora vediamo alcune idee e suggerimenti su altri itinerari religiosi e naturalistici da scoprire o da ripercorrere per quando, speriamo presto, si potrà tornare a camminare per mare, per monti e per valli…
Per la Passeggiata a Levante # dal Santuario di Nostra Signora della Guardia di Crocefieschi all’inizio della camminata verso le Rocche del Reopasso, della Biurca… della Carrega do Diao…Per la Passeggiata a Levante #29 si parte da Sestri con i ruderi dell’oratorio di Santa Caterina distrutto durante un bombardamento del 1944… si passa poi nei pressi di Case Mandrelli con in basso il promontorio di Sestri Levante tra la Baia del Silenzio e la Baia delle Favole… In alto sul promontorio si vedono il campanile dell’antica chiesa di San Nicolò dell’Isola e la torre di avvistamento usata da Guglielmo Marconi per uno dei suoi primi esperimenti con le onde radio…. si passa quindi nei pressi del rudere della torre di avvistamento di Punta Manara….Per la Passeggiata a Levante #19 dalla Ruta l’itinerario religioso si svolge in mezzo ai boschi per arrivare al Santuario di N.S. di Caravaggio sul monte Orsena, sulle alture di Rapallo. Si parte dal Passo della Ruta con la sua Chiesa Millenaria di Ruta… lungo un tratto della “Via del Mare” che, in tempo lontani venivano percorsa a dorso di mulo da pellegrini, pastori, migranti…. Arrivati sulla cima panorami mozzafiato sui golfi Paradiso e del Tigullio…Per la Passeggiata a Levante #10 per la chiesa di San Pietro appena sotto la cima del Monte Antola si parte dai prati della località di Casa del Romano… si arriva al rifugio e poi alla Croce di Vetta… panorami sulla Val Trebbia e le altre valli circostanti…
Gian Paolo Rosmìno fu il regista di un film con Alberto Sordi (nato a Roma a Trastevere il 15 giugno del 1920) allora giovanissimo. Il film era «Le signorine della villa accanto» ed uscì nel 1942. Il film narra di un severo professore di filosofia impersonato dall’attore Antonio Gandusio (che studiò all’università di Genova laureandosi in Giurisprudenza), che per proteggere le sue otto figlie non permette loro di uscire di casa. La vicina sta organizzando un ballo e riesce a portare tutta la famiglia alla festa dove le giovani ragazze stringono una serie di amicizie e persino l’intransigente padre cede al fascino di una bella invitata. Gigliola Rosmìno, la figlia di Gian Paolo Rosmìno, ricorda bene quando fece questo film. In particolare ricorda che il grande Alberto Sordi era, nel film, un giovane invitato. L’attore non trovava chi ballasse con lui ed allora scelse lei la più piccola delle otto figlie del professore.
GIAN PAOLO ROSMINO DIVO DEL MUTO INTERPRETA GIOVANNI BOSCO IL SUO FILM DI MAGGIOR SUCCESSO Un pomeriggio d’autunno. una visita ad una parente… Quel giorno Gigliola raccontandomi un fatto del suo passato mi disse che aveva delle foto di suo padre e… L’attore oggetto della storia di questo libro, è Gian Paolo Rosmino. La mamma è Ernestina Rosmino in arte Suzanne Fabre una delle dive degli anni ‘20/’30… ed anche sua compagna nella vita.
Un grande attore che aveva fatto quasi 100 film!
Chi era questo attore nato a Torino che aveva deciso di venire a finire i suoi giorni in riva al mare?
Un attore e di un grande periodo della storia del nostro Novecento tornava in vita grazie anche all’archivio fotografico della iglia.
Gian Paolo Rosmino (Torino 1888 - Rapallo 1982), fu uno degli attori più interessanti della sua epoca. Ha recitato e/o diretto alcune delle attrici e dive più importanti dei suoi anni: Lyda Borelli Susanne Fabre, Italia Almirante Manzini, Olimpia Barroero, Lydia Quaranta, Elena Makowska, e in tempi più recenti Gina Lollobrigida, Rossana Podesta’, Sylva Koscina…
GIAN PAOLO ROSMINO DIVO DEL MUTO E DEL CINEMA DI CARTA
GIAN PAOLO ROSMINO GIRA IWNA LA PERLA DEL GANGE A VILLA CRESPI… UNA DISCENDENTE SARA’ POI PRESIDENTESSA DEL FAI…
GIAN PAOLO ROSMINO CON CLARA CALAMAI TRA LE PRIME ATTRICI A GIRARE UNA SCENA DI NUDO NEL CINEMA
GIAN PAOLO ROSMINO DIVO DEL MUTO DI ENRICO PELOS FOTO ARCHIVIO GIGLIOLA ROSMINO
An autumn afternoon. A visit to a relative … That day Gigliola told me a fact of his past and that he had photos of his father… he was an actor… now covered by the story of this book…the name was Gian Paolo Rosmino. The mother is Ernestina Rosmino aka Suzanne Fabre one of the divas of the 20s / 30s … and also her life partner.
A great actor who had made almost 100 films!
Who was this Turin-born actor who decided to end his days by the sea?
An actor from a great period in the history of our twentieth century came to life thanks to his daughter’s photographic archive.
Gian Paolo Rosmino (Turin 1888 – Rapallo 1982), was one of the most interesting actors of his time. He has acted and/or directed some of the most important actresses and divas of his years: Lyda Borelli, Susanne Fabre, Italia Almirante Manzini, Olimpia Barroero, Lydia Quaranta, Elena Makowska and in more recent times Gina Lollobrigida, Rossana Podestà, Sylva Koscina…
-DESCRIZIONE-
Tanto tempo è passato, e dai “cassetti della memoria” riaffiorano lavori che credo possano essere ancora visti senza problemi da chi è interessato al paesaggio dei nostri monti di Liguria.
Una proiezione in Power Point risalente ormai al “lontano” 2000 e convertita in video. E’ in bassa risoluzione. Certo, oggi siamo abituati all’HD e ai 4K ma a quel tempo i pc (ibm 486, pentium III… hard disk da 420 MB, 1 Gb..) non permettevano di far girare filmati complessi, per cui le foto erano “elaborate” in modo da non far venire il file troppo grande e di conseguenza molte immagini, effetti e dissolvenze, sono al passo con quanto si poteva fare con i pochi programmi di allora, e fanno ambientare il tutto nell'”atmosfera” di quel tempo.
Lungo l’Altavia, o nei suoi pressi, si possono fare tanti incontri interessanti ed anche se alcuni luoghi sono ormai cambiati, come qualche paese che era abbandonato ed oggi è modernamente restaurato (ad es. Colletta di Castelbianco), o l’Abbazia di Tiglieto, altri sono rimasti simili ad allora come il borgo abbandonato di Balestrino, il borgo di Canate, o alcuni forti, e qualcuno saprà riconoscerli lo stesso. E poi lungo l’AV ci sono monti come il Saccarello, il Ramaceto il Toraggio, il Galero, il Beigua, l’Aiona, il Zatta, il Bue, il Maggiorasca, e molti altri, castelli come a Castelvecchio di Rocca Barbena, a Suvero o Calice al Cornovigilio, santuari di Montebruno, della Madonna del Lago, etc…, castelli, i laghi del Gorzente, di Osiglia, di Val Noci di Giacopiane, persone e lavori di antichi artigianati e tanto, molto altro.
L’accompagnamento musicale contiene anche spazi di silenzio voluti e tra le altre musiche avevo inserito anche una parte di un brano, per gentile concessione, del gruppo genovese de La Rionda.
Il cd/multimediale era stato preparato a seguito dell’uscita della guida ufficiale dell’Alta Via dei Monti Liguri del 1999 a cura dell’Unioncamere di Genova.
Buona visione, buona lettura e buon ascolto.
-DESCRIPTION-
A long time has passed, and from the “drawers of memory” some works come out that I believe can still be seen by those interested in the landscape of our mountains of Liguria.
A Power Point projection dating back to the “ancient” 2000 and converted into video. It is in low resolution. Of course, today we are used to HD and 4K but at that time PCs (ibm 486, pentium III … 420 MB hard disk, 1 Gb ..) did not allow any complex movies to run, so the photos were “elaborate” in order to have a lighter file and consequently many images, fading and other effects, are according to what could be done with the few programs of that time, and set the whole in the proper “atmosphere”.
Along the AV, or in its vicinity, many interesting encounters can be made and even if some places have now changed, like some country villages that were abandoned and today have been modernly restored (eg Colletta di Castelbianco) or the Tiglieto Abbey, others are still the same as the ancient part of Balestrino, or the Canate village, but someone will recognize them anyway.
And then along the AV there are mountains like the Saccarello, the Ramaceto the Toraggio, the Galero, the Beigua and many others, castles like in Castelvecchio di Rocca Barbena, in Suvero or in Calice Del Cornovigilio, sanctuaries, castles, the lakes of Gorzente, of Osiglia, of Val Noci, of Giacopiane, people and works of ancient craftsmanship and much, much more.
The backing music also contains small silence parts and among the other music I had also included a part of a piece for kind courtesy of the La Rionda Genoese group.
The multimedia/Ccd had been prepared following the release of the official guide of the Alta Via dei Monti Liguri in 1999 by the Unioncamere of Genoa.
Have a nice vision, a good reading and a good listening.
Musiche di:
Mark Adler
Armand Amar
Beethoven
Enigma
La Rionda
Peter Kater
Popul Vuh
Trevor Jones & Randy Edelman
(con Registrazione S.I.A.E.)
Un “must” per tutti gli amanti del Monte di Portofino* non solo delle sue bellezze naturali e paesaggistiche ma anche storiche.
Si parte da Portofino Vetta, si arriva a Pietre Strette e dopo un amena e tranquilla discesa in mezzo al bosco si arriva al primo Mulino del Gassetta che fu l’ultimo a chiudere nel secolo scorso. Restaurato in tempi recenti è oggi un bel punto di ristoro con museo.
Scendendo da questo sentiero si potevano contare, un tempo, ben trentacinque mulini di vario tipo, ed alcune fonti narrano che in un certo periodo fossero anche 50. Comunque sia, molti sono stati restaurati e sono oggi abitazioni private. Altri sono ormai ridotti a ruderi e sono, in alcuni casi, immersi e nascosti tra i rami ed i cespugli di quella che potrebbe sembrare a tutti gli effetti una rigogliosa e fitta foresta tropicale. Alla fine della discesa si arriva sul piazzale che ricopre quello che era un tempo il porticciolo di Paraggi e alla sua bella spiaggia.
Lungo il sentiero una piccola lapide ricorda come la bellezza di Portofino sorrise per l’ultima volta al famoso pittore Giuseppe Amisani che proprio su questa passeggiata dipinse uno degli ultimi paesaggi.
Altre foto della Valle dei Mulini con alcuni mulini abbandonati al link https://www.facebook.com/media/set/?set=a.521493711332602.1073741912.189910284490948&type=1
*Altri itinerari lungo il Promontorio di Portofino sono descritti in dettaglio sul libro “Passeggiate a Levante” a:
> pag. 94 Sul Promontorio di Portofino da Camogli a San Rocco a Punta Chiappa.
> pag. 98 Da Portofino Vetta all’antica Abbazia di San Fruttuoso di Camogli.
Il Mulino del Gassetta
Mulini restaurati
Una vista panoramica fino al mare di fronte a Paraggi
A “must” for all lovers of Portofino* Mount not only for its natural beauty but also for the historical side.
The hike starts from Portofino Vetta, you get to Pietre Strette and after a pleasant and peaceful descent through the woods you arrive at the Gassetta Mill who was the last to close in the last century. Restored in recent times has become a nice resting spot with museum.
Going down this path could be counted once, thirty-five mills of various types, and sources tell us that at one point they were also 50. Many have been restored and are now private homes. Others are now reduced to ruins and are, in some cases, dipped and hidden in the branches and bushes of what might seem to all effects a tropical forest. At the end of the descent you arrive in the square that covered what was once the Paraggi harbour and its beautiful beach.
*Other itineraries along the Portofino mount are described in detail in the book “Passeggiate a Levante” (Eastern Liguria hikes to:
> pag. 94 Portofino mount from Camogli to San Rocco and Punta Chiappa.
> pag. 98 From Portofino Vetta to the ancient Abbey of San Fruttuoso.
Visto il successo di likes, shares e richieste varie che hanno avuto le mie foto del Trenino di Casella, segno che è nel cuore e nei ricordi di tante persone (e ringrazio tutti gli amici e simpatizzanti…), ecco il …
TRENINO GENOVA CASELLA II
La “Ferrovia Genova Casella” è un mezzo di trasporto “alternativo” caro a molti genovesi e turisti liguri perchè, con la sua comoda stazione principale nel centro di Genova e con le sue stazioni, ponti e viadotti, è meta di partenza di tante passeggiate, escursioni e trekking. Esse sono a volte semplicemente nel verde della campagna per una gita e pranzo a S. Olcese o a Casella con gli amici ma altre in luoghi anche importanti e storici dell’entroterra genovese come ad esempio i Forti di Genova, l’Acquedotto Storico di Genova, il rifugio di Ciaè e in tratti su tappe dell’Alta Via dei Monti Liguri.
La ferrovia è meglio conosciuta come “Il trenino di Casella” ed è uno dei rari esempi di antica ferrovia a scartamento ridotto italiana, essendo entrata in servizio nel 1929.
Èssa è lunga poco più di 24 km e, negli anni, ha funzionato a fasi spesso alternate a periodi di inattività per motivi diversi, e proprio in questo periodo è inattiva per adeguamenti tecnico-normativi e a causa di alcune frane. Si spera ritorni presto in servizio…
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The “Genoa Casella Railway” is a means of transport very loved by many Genoese and Ligurian tourists because, with its convenient main station in the center of Genoa and its stations, bridges and viaducts, is the destination of the departure of many walks, hikes, excursions and trekkings. They are sometimes simple hikes in the countryside just for a salami snack or lunch at St. Olcese or Casella with friends but also in historical and very important places of the Genoese hinterland such as the Forts of Genoa, the Historical Aqueduct of Genoa, the Ciaè hamlet, and some itineraries along the Liguria Mountains High Way trail.
The railroad is better known as “The small Casella train” and is one of the rare examples of ancient narrow gauge type Italian railways being put into service in 1929.
It is just over 24 km long and, over the years, it worked alternatively with periods of inactivity for different reasons and at this time it is inactive for technical improvements also due to new Italian rules and regulations and also because of some landslides. We really hope it will return in service again very soon…
Infatti… recentemente siamo venuti in contatto con Beatlesfans americani, inglesi, e un po’ di tutto il mondo, veramente, e di tutte le età, che ascoltano, suonano, si divertono ancora con i nostri amati Fab4. I più anziani raccontano della pazzesca British Invasion che portò la Beatlesmania in U.S.A. nel 1964, descrivono i concerti, con la polizia che sorvegliava e le ambulanze che portavano via le ragazze svenute, alcune delle quali erano scappate di casa per assistere ai concerti, di quali davvero si udiva ben poco…ma si vedevano loro! Alcune venivano poi punite e rinchiuse in casa una settimana, ma ne valeva la pena!
I più giovani sono interessati a quell’epoca, ai costumi, alle mode, ai concerti ed anche curiosi di sapere cosa succedeva nelle altre nazioni, Italia compresa……….
Il 50enario negli Usa è già avvenuto, in Italia sarà quest’anno! Fine giugno…il lungo tour li portò a Milano, Genoa, Roma per poi proseguire in Francia, Spagna e , ad agosto, culminò nel mitico ed indimenticabile Shea Stadium Concert! (continua)…
AMBURGO the “Vice capital of Europe”
Questa città tedesca rappresenta una svolta importante nella vita dei futuri Beatles…
Qui essi riceveranno la loro prima paga regolare di musicisti: 25 sterline alla settimana ciascuno per suonare al Kaiser Keller nel red light district di St.Pauli. Ed è anche qui che venne “creato” il famoso “look” grazie ad una loro fan, la fotografa tedesca Astrid Kirchherr. Essa, che aveva anche studiato moda, era un’amica di Klaus Voormann (artista che disegnerà la copertina di “Revolver” per cui ebbe un Grammy Award …
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In quegli anni era ad Amburgo anche una delle più famose “icone” del beat italiano, anch’egli però di nazionalità inglese: Shel Shapiro che diventerà famoso con i Rokes. Anche Shel suonava nel 1963 nella Reeperbahn e allo Star Club….
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This German city is a major turning point in the lives of future Beatles … Here they will receive their first regular pay of musicians: £ 25 per week each to play at Kaiser Keller in the red light district of St. Pauli. And it is also here that was “created” the famous “look” thanks to their fans, the German photographer Astrid Kirchherr. She, who had also studied fashion, was a friend of Klaus Voormann (artist who will design the cover of “Revolver” for whom he had a Grammy Award …
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In those years was also in Hamburg one of the most famous “icons” of the Italian beat, but of English nationality: Shel Shapiro who became famous with the Rokes. Shel also played in 1963 in the Reeperbahn and the Star Club …
Questo e molto altro in:
“MEMORIE BEATLESIANE e dintorni”…
dettagli e info su http://www.enricopelos.it
LONDON 1974, THE MARQUEE MUSIC CLUB
Genoa … London … Clipboard, memories, photographs … memories that emerge from the layers of the mind and the drawers of furniture abandoned in the cellar for decades ….
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… and the book goes on…
Genova… Londra… Appunti, ricordi, fotografie… che affiorano dalle memorie stratificate della mente e dai cassetti di mobili abbandonati in cantina da decenni ….
From Genova to Stonehenge with a 850 Fiat van customized as camper by the author
“So, so you think you can tell Genoa to Stone…
blue skies from England.
Can you tell a green field from a green steel van?
A journey with a lovely girl?
Do you think you can tell?”…
In 1975 I prepared a customized van (an 850 Fiat van customized as camper, quite surely unique in Italy in those times, with diy hidden double bed/sofa, diy wash basin pump, diy 2 fire cooker, fog and emergency lamp etc…) for a long journey with my lovely Rita. We started from Genoa (Liguria) with the falling snow, we crossed France, the Channel to arrive on the white cliffs of Dover in England. We drove then to the ancient and mysterious Stonehenge site…
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Nel 1975 preparai un furgone personalizzato (un furgone Fiat 850 preparato come camper, quasi sicuramente unico in Italia a quei tempi, cotruenndo “fai da te” un letto matrimoniale/divano, assemblato un mobiletto contenete un lavello con rubinetto con pompa elettrica a 12V, un cucinino a 2 fuochi, completo di lampade antinebbia e di emergenza ecc . . ) per un lungo viaggio con lovelyRita. Partiti con la neve da Genova (Liguria), abbiamo attraversato la Francia e il Canale della Manica per approdare sulle bianche scogliere di Dover in Inghilterra. Abbiamo quindi proseguito fino all’antico e misterioso sito dalle grandi pietre di Stonehenge…